invitiamo ad un incontro
tutte le forze organizzate e le persone che dicono no a queste politiche rappresentate dal governo Monti per preparare insieme la grande manifestazione nazionale del 31 marzo.
L'incontro è convocato presso
la sala di Rifondazione Comunista
in via Eritrea 20 – Brescia
MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012
alle ore 20.45
VERSO LA MANIFESTAZIONE
DEL 31 MARZO A MILANO
Occupyamo Piazza Affari
Contro le politiche antisociali del governo Monti
Per un diverso modello sociale ed economico fondato sul pubblico e sui beni comuni
Sono passati ormai tre mesi da quando il governo delle banche e della finanza sostenuto dal centrodestra e dal centrosinistra è entrato in carica ed è continua la devastazione sociale a colpi di misure “ lacrime e sangue”. Nulla si fa davvero contro la precarietà crescente di milioni di persone. Anzi essa viene solo usata per colpire i pochi diritti rimasti nel mondo del lavoro. Per gli immigranti resta in vigore tutta la legislazione discriminatoria autoritaria e repressiva, fino alla vergognosa tassa per il permesso di soggiorno.
E tutto questo rischia di essere solo l'inizio. Se verrà applicato il trattato europeo deciso dai governi Monti, Merkel e Sarkozy tutto dovrà essere sacrificato sull'altare della riduzione del debito e del pareggio di bilancio.
Gli avvenimenti di questi ultimi anni hanno dimostrato che si è aperta una crisi di sistema da cui le classi dominanti non riescono ad uscire, e che ha portato alla individuazione di “medici” come Monti in Italia o Papademos in Grecia che in realtà non fanno che aggravare la malattia.
Vogliamo un'economia fondata sul pubblico, sui beni comuni, su un diverso modello sociale ed economico.
- Impedire la chiusura delle fabbriche
- Garantire il diritto a sanità, servizi sociali
- Garantire il reddito a tutti
- Sostenere scuola ed università pubbliche
Vogliamo un nuovo sistema alternativo al super-sfruttamento delle persone e della natura, per dire no alle politiche di aggiustamento strutturale e di austerità dei governi italiani ed europei.
Di fronte al dilagare della precarizzazione e della disoccupazione di massa che sta diventando il modello di riferimento europeo, le classi dominanti stanno mettendo in campo un uso sempre più accentuato delle forme di repressione allo scopo di intimorire e dividere il movimento come abbiamo visto con i fermi legati alle manifestazioni in Val di Susa e l'uso della forza pubblica contro molte lotte operaie e di resistenza sociale.
Di fronte a tutto questo non c'è ancora in campo un'opposizione sociale e politica di massa, capace di incidere e contare. Per questo c'è bisogno di unire tutte le lotte che, pur tra evidenti difficoltà, stanno portando avanti questa linea, dalla Argol di Fiumicino, alla Vagon Lits di Milano, alla Alcoa di Portovesme, alla Fincantieri, alla Esselunga, alla Sicilia, alla Fiat e alle lotte degli immigranti, oltre a tutte le mille realtà che stanno lottando.
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