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lunedì 29 giugno 2009

Colpo di stato in Honduras

COLPO DI STATO IN HONDURAS


É importante e abbiamo bisogno della solidarietà dei governi e dei popoli democratici per poter rompere il silenzio:
Obiettivo:
Esprimere piena solidarietà al Presidente e alle forze sociale, al “movimento de los campesinos”, ai lavoratori nella battaglia per la sovranità e l’ indipendenza politica e economica e culturale dell’Honduras.
Chiediamo alla comunità internazionale e a tutte le forze democratiche di sostenere il governo del presidente MANUEL ZELAYA e di denunciare il golpe di stato eseguito dai militari e dalle forze reazionarie di destra di maniera che venga restituita immediatamente la sovranità al popolo.
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viaggio in Palestina

Viaggio in Palestina - iscrizioni fino al 4 luglio

Il dipartimento esteri del Partito della Rifondazione Comunista organizza un viaggio di conoscenza e solidarietà in Palestina. Il viaggio è previsto in agosto, le iscrizioni sono aperte fino al 4 luglio.
Scarica tutte le informazioni da questo link

venerdì 19 giugno 2009

Referendum: non votare

Comunicato stampa

Referendum: non votare!



Rifondazione Comunista invita a non andare a votare al Referendum o a non prendere la scheda ove ci siano i ballottaggi. È un referendum che se raggiungesse il risultato porterebbe ad una situazione al cui cospetto la famigerata “legge truffa” proposta oltre mezzo secolo fa appare perfino ingenua. Ciò che appare assurdo è che i promotori insistano su sistemi maggioritari, bipolari, ed ora bipartitici, quando la loro applicazione nel nostro paese non ha fatto che produrre una politica sempre più confusa, populista, autarchica e autoritaria.

Non stupisce il voto Sì del Pd in quanto questo partito in fatto di confusione non è secondo a nessuno. Tanto più quando pensa di riprendere forzatamente con una legge che costringerebbe al "voto utile” i cittadini. Le elezioni europee hanno dimostrato che con il proporzionale i cittadini non scelgono necessariamente il centro. Riteniamo che il modello tedesco: una parte proporzionale ed una parte a rappresentanza territoriale, potrebbe essere un utile compromesso fra la possibilità di votare il partito che meglio rappresenta l’elettorato, la rappresentanza territoriale, e la stabilità dei governi. Riguardo poi all’uso dell’astensione come forma di contrasto è certamente prassi poco edificante. Così fu impedita l’approvazione del referendum che intendeva estendere l’articolo 18 a tutti i lavoratori. Togliere il quorum, riformare l’istituto referendario, sono passaggi opportuni. Ma la scelta dei temi da sottoporre a referendum non è secondaria. Questo è l’ennesimo sulle leggi elettorali.


Brescia, 18 giugno ’09 Ugo Boghetta

Rifondazione Comunista

lunedì 15 giugno 2009

Non ci sono risorse per le educatrici

Comuncato stampa

Le 89 educatrici dei nidi di Brescia hanno portato la loro protesta in Loggia. Come risposta il presidente del consiglio comunale non ha trovato di meglio che sospendere la seduta.

Mentre la Giunta dice di voler investire a destra e a manca, per le educatrici c'è solo un incerto appalto ad una impresa probabilmente "amica", facile immaginare di chi, con un aumento delle ore lavorate ed un taglio di 200 euro.

Si uscira' dalla crisi solo quando ai lavoratori si dara' certezza del lavoro e di un adeguato stipendio. E solo così ci sarà qualità nei servizi.

Vedi qui la documentazione

Razzismo? No: Regolamento di pulizia padana

Comunicato stampa
Il regolamento di polizia urbana messo in votazione oggi dalla giunta comunale di Brescia non è una proposta di normale amministrazione per almeno due motivi:
In primo luogo si condannano come riprovevoli una serie di comportamenti prima non contemplati: reato di bivacco, divieto di giocare a calcio e a cricket' abbigliamento, ecc. Sintomatico è il divieto di accattonaggio, come se la poverta' si potesse vietarla per regolamento.
Ma la cosa più' insopportabile e' la MASSIMA DISCREZIONALITA' nella APPLICAZIONE, che sara' fatta dai vigili, cioe' dalla Giunta, cioe' da Rolfi. Sta qui la vera truffa. In questo modo si potranno perseguire a piacere le varie etnie o gruppi di giovani indesiderati.
In questo modo, colpendo qualcuno, si vuol dare la sensazione di fare qualcosa, e nel frattempo si svia l'attenzione dai veri problemi creati dalla crisi: precarieta', perdita del lavoro, riduzione del salario. In particolare si vuole sviare l'attenzione dalla presenza sempre più pesante della Lega e della Compagnia delle Opere (vedi A2A) nella spartizione delle poltrone e del potere.

domenica 14 giugno 2009

Festa in rosso solidale a Verolanuova

Festa in rosso 19-20-21 giugno 2009
Stadio di Verolanuova

IL RICAVATO DELLA FESTA COME SEMPRE IN BENEFICENZA a favore di una scuola Espécial" di L'Havana, centro didattico e formativo per bambini davvero "speciali". Sono bambini/e con ritardi neurologici che imparano ad essere indipendenti ed autonomi.

leggi qui il programma della festa

venerdì 12 giugno 2009

Fino al 17 giugno festa della Resistenza al Carmine di Brescia

al quartiere del Carmine di Brescia, storico quartiere antifascista, una settimana di festa per rafforzare la memoria della lotta al nazifascismo e per la difesa della pace, dell'uguaglianza, della solidarietà
vai al volantino col programma completo

giovedì 11 giugno 2009

Il comunicato stampa del commissario Boghetta

continuano a insultare rifondazione

Zipponi, Squassina e Baresi devono avere problemi psicologici forti o stanno per prepararsi altri salti della quaglia se , invece che pensare alle cause dei propri fallimenti, non trovano di meglio che continuare a insultare Rifondazione Comunista. Zipponi dopo avere cambiato tre partiti in qualche mese non è riuscito a diventare europarlamentare. Squassina, con la scusa di far largo ai giovani, si appresta a prendere le distanze dalla barca di Sinistra e Libertà che affonda. I Verdi e i Socialisti infatti se ne sono già andati. Gianna Baresi appare perfino patetica. L’unico che non parla è il mandante, quel Partito Democratico che al fine di distruggere il Prc, ha sobillato le scissioni più importanti; ma non ci sono riusciti. Pur nelle difficoltà elettorali costoro non comprendono che il nostro obiettivo è la trasformazione sociale a cui, certo, serve anche la presenza nelle istituzioni; questa è però questione importante ma non dirimente. Così come non abbiamo l’ossessione per le poltrone. L’unica strada possibile è impegnarci in battaglie comuni a partire dalle questioni del lavoro, dell’ambiente, del razzismo.
Brescia; 09 giugno ’09
Ugo Boghetta
Rifondazione Comunista

mercoledì 10 giugno 2009

I risultati finali delle europee e delle provinciali in provincia di Brescia

A sinistra i risultati delle europee, a destra quelli delle provinciali. (Nelle immagini la prima cifra indica i voti assoluti, la seconda la percentuale)


Batti sull'icona per ingrandire e rendere leggibile l'immagine

Anche a Brescia il risultato della lista comunista e anticapitalista non è stato eccezionale


Per di più a Brescia gli esponenti della Sinistra e libertà si sono presi davvero tutte le libertà possibili ed immaginabili

Fino al 6 marzo, esattamente tre mesi prima delle elezioni, si sono tenuti la sede, e tutte le strutture della Federazione, per attuare il loro progetto di succhiare Rifondazione Comunista dall'interno


Una volta che hanno dovuto mollare la sede a causa del sopravvenuto commissariamento da parte del Collegio Nazionale di Garanzia, su proposta della Direzione Nazionale, si sono tenuti quasi tutte le fonti vive di finanaziamento provenienti dalle cariche elettive ottenute grazie al partito che volevano distruggere

Oltre alle entrate vive di cui sopra, hanno potuto usufruire di tutte le "risorse umane" che si sono assicurati accuratamente negli anni precedenti: i due funzionari a tempo pieno, oltre alla rete di conoscenze ed alla struttura organizzativa ad esse connessa

Dall'altra parte i compagni si sono trovati nella situazione esattamente opposta

Nonostante questo, alle europee i nostri eroi sono stati bocciati dal voto popolare: la lista comunista ha avuto più di 15.000 voti, i sinistrati 12.000.

Alle provinciali, dove la presenza tête a tête di PD e sinistrati formava una coppietta solitaria che rendeva palese la tresca precedente, la lista comunista guadagna voti ed i sinistrati ne perdono nell'ordine delle migliaia: la lista comunista raggiunge quota 17.500, i sinistrati scendono a 11.500.

Che cosa dice la triade che ha guidato le sorti di Rifondazione Comunista fino a tre mesi fa, per poi fare il suo exploit (nel senso di scoppiatura) tra i sinistrati? Mettiamoli in fila:

Cominciamo con il più sinistrato di tutti, il trombato d'oro della politica italiana, quello che salta da un partito all'altro più agilmente di uno gigolot da un letto all'altro: "credo che il gruppo dirigente di Rifondazione comunista dovrebbe dimettersi in blocco" è la sua irrevocabile sentenza.

Se Zipponi detiene il record dei salti di partito, Squassina detiene quello di dimissionario: dimissionario da segretario della FIOM, dimissionario da segretario di Rifondazione Comunista di Brescia, ora diventa anche dimissionario dalla sua creatura fatta nascere solo a febbraio di quest'anno, cioè dalla "Sinistra e libertà". L'unica cosa dalla quale non si dimette è la preziosa carica di consigliere regionale scippata a Rifondazione Comunista. Da vincente quale è, si fa i complimenti da solo: "Avevamo visto bene", dice lui.

Ma a battere in breccia i due maschietti, interviene la ex segretaria di Rifondazione Comunista di Brescia, fresca di ex candidatura al parlamento europeo, con cui ha rinnovato i fasti della ex candidatura al parlamento italiano, creando la boutade del secolo: "ai compagni di Prc dico: dimentichiamo il passato ed entrate in Sinistra e Libertà", questo dice lei.

domenica 7 giugno 2009

Validità del voto





In una sola immagine le principali situazioni di voto.

Batti sull'icona per ingrandire e rendere leggibile l'immagine


Se vuoi scaricare e stampare questa sintesi in formato pdf vai qui


Se vuoi scaricare e stampare le istruzioni integrali per i rappresentanti di lista in formato pdf vai qui

giovedì 4 giugno 2009

Secondo attacco informatico al blog di Rifondazione Comunista di Brescia

Chi ha paura di un blog? Un secondo e più virulento attacco sta tenendo sotto scacco il sito di appoggio utilizzato da questo blog per fornire ai visitatori un servizio più vario e completo.
Le vittime più illustri al momento sono i nostri candidati alle provinciali. Evidentemente qualcuno teme il loro fascino personale e politico.
Ma neanche questo consentirà a lorsignori di portare a termine il compito di cancellare Rifondazione Comunista.

Dopo la riparazione del sito (fino anuovo attacco, e in attesa che i passi formali attivati presso il provider Aruba diano qualche frutto), mettiamo direttamente a disposizione i link al profili dei nostri candidati alle provinciali:
Botticini Giovanni, Cornacchiari Massimo, Bonafini Stefano, Consolati Maruska , Folli Mario ,Trivella Patrizia , Trivella Patrizia , Nardi Maria Elena, Lombardi Lamberto , Bertelli Giorgio , Dosselli Rosa , Gobbi Elisa ,
Bonardi Manuel, Faceti Patrizia , Faccardi Giorgio , Dibiase Lorenzo , Consolati Angelo, Moretti Armando , Lombardi Lamberto , Gallina Loris ,
Ungari Andrea , Beruffi Maria Stefania , Dotti Luigi ,
Cavagnini Eraldo , Scali Nicodemo, Ungari Giancarlo , Caliari Giovanni , Folli Mario , Tevini Stefano, Belotti Sergio, Piccinelli Tiziano , Consolati Maruska , Bettinzoli Roberto , Alghisi Fabio ,
Cristini Federico ,Alghisi Laura ,
Bortignon Davide

Pietro Ingrao vota comunista

Pietro Ingrao vota ed invita a votare la lista comunista

Nulla è sicuro, ma scrivi (F. Fortini)
Viviamo il tempo buio di una crisi inedita e strutturale del capitalismo, una crisi economica, sociale, ambientale e alimentare determinata da decenni di politiche neoliberiste: si apre la strada ad una vera e propria crisi di civiltà il cui emblema è la guerra tra i poveri.

Il rischio è l'uscita da destra dalla crisi: la progressiva frantumazione del mondo del lavoro, il passaggio dal welfare alla carità, lo svuotamento della democrazia, resa sempre più impermeabile ai conflitti e ai soggetti sociali, e la ripresa di ideologie nazionaliste, razziste, fondamentaliste, sessiste e omofobe. È un processo che in Italia assume il volto di un nuovo autoritarismo - quello plebiscitario e populista del berlusconismo - che potrebbe essere rafforzato da una ulteriore deriva maggioritaria e dalla cancellazione definitiva di ogni possibile rappresentanza dell'opposizione sociale.

Noi ci battiamo per una uscita da sinistra dalla crisi e per questo motivo sosteniamo la lista anticapitalista e comunista a cui hanno dato vita esponenti dei movimenti altermondialista, femminista, pacifista, ambientalista, antirazzista, LGBTQ assieme a Rifondazione comunista - Sinistra Europea, Comunisti italiani, Socialismo 2000 e Consumatori Uniti. Un progetto di critica radicale e profonda alle politiche neoliberiste che in Europa hanno accomunato popolari, liberali e socialisti, cioè tutti i partiti attualmente presenti nel parlamento italiano.

Sosteniamo la lista anticapitalista e comunista per mantenere aperta la strada dell'alternativa, in Italia e in Europa. Un voto utile per proporre un'uscita da sinistra dalla crisi, per rafforzare un'ipotesi di ricostruzione della sinistra basata sulla connessione fra diversi soggetti del conflitto e culture critiche, fra vertenze territoriali e movimenti globali, fra ambiente e lavoro, fra uguaglianza e libertà: una sinistra che non abbia rinunciato ad elaborare un pensiero forte dalla parte dei deboli, alla sfida per l'egemonia e la costruzione di un nuovo senso comune.

Pensiamo in primo luogo ad un voto d'ascolto di questa giovane generazione di invisibili, o meglio di invisibili alla politica, che sembrava condannata, dalla precarietà del lavoro, dei saperi, delle vite a non poter immaginare il futuro, a non poter lottare per il futuro, e che ha invece trasformato la propria atipicità nell'anomalia di un'onda che ha invaso, con gioia e rabbia, scuole, università, città; che ha reclamato diritto alla conoscenza, cittadinanza, reddito sociale; che ha nominato la contraddizione tra il capitale e le vite con parole - noi la crisi non la paghiamo- che hanno connesso le tante lotte e vertenze di questi mesi.

Un voto che tenga aperta la speranza, che apra la strada all'aggregazione della sinistra anticapitalista, comunista e della sinistra socialista.

Perché il futuro si può ancora scrivere.