Il 9 novembre delegati del Centro Sociale 28 maggio, del Partito della Rifondazione Comunista e del Comitato di Cittadini per la Costituzione di San Vigilio - Concesio hanno presentato un dossier contenente l'esposto che chiede la chiusura delle sedi fasciste e la documentazione sulla attività di Casapound e di Forza Nuova che ne documentano la matrice ideologica. Qui di seguito il testo dell'esposto.
Al
Prefetto di Brescia
Al
Questore di Brescia
Al
Sindaco di Brescia
Al
Sindaco di Concesio
Al
Sindaco di Lumezzane
BRESCIA: IN FONDO
A DESTRA
Il
Centro Sociale 28 maggio di Rovato, il Partito della Rifondazione
Comunista e “Cittadini
per la Costituzione”di San Vigilio di Concesio
denunciano
come
negli ultimi anni si assista nella nostra città e nella sua
provincia a una sempre più plateale e pubblica ostentazione di
simboli del fascismo, di commemorazioni di personaggi legati al
Ventennio e alla Repubblica Sociale di Salò, di veri e propri omaggi
alla figura di Mussolini, unitamente a gravissimi episodi di violenza
squadrista e razzista che quasi sempre avvengono nell'indifferenza e
complicità delle istituzioni con il coinvolgimento diretto di alcune
figure istituzionali, marcando un vero e proprio salto di
aggressività della presenza neofascista.
Ci
rivolgiamo a Lei, signor Prefetto, perché in quanto rappresentante
del governo sul territorio e quale autorità provinciale di pubblica
sicurezza ha la responsabilità dell'ordine e della sicurezza
pubblica, nell'ambito dei valori costituzionali che sono i valori di
riferimento della nostra democrazia.
Lei,
signor Prefetto, è l'interlocutore naturale della Società Civile
nell'affrontare quelle problematiche che possono ingenerare
all'interno di essa fratture e contrapposizioni profonde. Perciò Lei
rimuovendo le cause delle eventuali criticità riscontrate e
individuando anche gli interventi adeguati ed idonei, svolge un ruolo
di primo piano nel perseguimento dell’interesse generale e gli
effetti delle sue decisioni si riverberano indissolubilmente sul
terreno sociale.
Terreno
sociale in grande sofferenza per via della crisi sempre più
manifesta che vede l’immigrato come il classico capro espiatorio di
una situazione che non vede, a breve, sbocchi positivi. L’accanimento
di queste formazioni fasciste, nei confronti degli immigrati,
unitamente all’odio per tutti i diversi, è palese e non può
essere ignorato. Visto che al
Prefetto sono attribuite funzioni di attuazione delle politiche di
accoglienza e di integrazione dei cittadini extracomunitari nel
tessuto delle comunità locali, noi ci permettiamo di sottolineare
che a Lei sono attribuiti compiti di tutela dei diritti delle
minoranze etniche e religiose.
Prevedere
è il primo passo per prevenire; con un approccio pratico sempre
rivolto alla soluzione concreta di problemi reali, ma con una
visione lungimirante
che tenga conto dei risvolti generali e delle
conseguenze di lungo periodo il Centro Sociale 28 maggio di Rovato e
il Partito della Rifondazione Comunista
chiedono
l’immediata
chiusura “senza se e senza ma” di tutti i luoghi di aggregazione
di queste organizzazioni nazifasciste fuori dalla nostra
Costituzione: in particolar modo le sedi di Forza Nuova a Brescia in
via Benedetto Croce 21, Forza Nuova di Lumezzane in via Rango 40 e la
sede di CasaPound a San Vigilio in via Mazzini 125 nel comune di
Concesio.
Questa
nostra richiesta è dettata dalle normative di legge che discendono
dalla XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione
italiana del 1948 che stabilisce il divieto della “riorganizzazione,
sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista: l'inciso
“sotto qualsiasi forma” si riferisce genericamente al “disciolto
partito fascista” senza specificare. Non importa l'esteriorità di
cui si veste la formazione politica quanto i principi che stanno alla
base della sua azione politica come il corporativismo, il
militarismo, la politica razziale, le discriminazioni verso le donne,
gli omosessuali e in generale le minoranze, l'antisemitismo e il
violento nazionalismo; spesso ricorrendo a mezzi che mettono a
repentaglio la convivenza civile.
Sono
quindi i valori fondanti del movimento fascista a essere in assoluto
contrasto con i principi della Repubblica nata dalla Resistenza come
chiarito anche dalla legge 20 giugno 1952 n. 645 (cosiddetta “legge
Scelba”) il cui l’art. 1 dispone testualmente che “ai fini
della XII disposizione transitoria e finale ( comma primo ) della
Costituzione, si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista
quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone
non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie
del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza
quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle
libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le
sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda
razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di
esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito, o
compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”.
Ad
integrazione della legge Scelba del 1952 si ha poi la legge n. 205
del 1993 (cosiddetta “legge Mancino”) che condanna gesti, azioni
e slogan legati all'ideologia nazifascista, e aventi per scopo
l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi
razziali, etnici, religiosi o nazionali. La legge punisce anche
l'utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici. La
legge Mancino è il principale strumento legislativo che
l'ordinamento italiano offre per la repressione dei crimini d'odio
di questa fattispecie.
Visto
e considerato che sul nostro territorio abbiamo formazioni politiche,
come CasaPound e Forza Nuova, dichiaratamente fasciste che
non solo operano da anni nella più completa impunità
attraverso condotte non circoscrivibili ad occasionali episodi di
violenza, che sarebbero di per sé già
gravissimi, ma che inoltre esprimono una
strategia ideologicamente orientata alla sovversione dei
fondamenti del nostro
sistema democratico, senza che gli organi preposti se ne preoccupino
e prendano le dovute misure di prevenzione, noi riteniamo urgente
inoltrare questa denuncia.
L'art.
2 della sopracitata legge Scelba punisce con pene che vanno da un
minimo di due anni a un massimo di ventiquattro, nei casi più gravi,
coloro che partecipano a tali movimenti mentre il primo comma
dell'articolo 3 è drastico nell'affermare che qualora con sentenza
risulti accertata la riorganizzazione del disciolto partito fascista,
il Ministro dell'interno, sentito il Consiglio dei Ministri, ordina
lo scioglimento e la confisca dei beni dell'associazione, del
movimento o del gruppo, non escludendo nei casi più gravi il ricorso
allo scioglimento per decreto-legge da parte
del governo, indipendentemente dall'accertamento giudiziale.
Dobbiamo
chiederci come mai la Magistratura e il Governo non intervengono per
sciogliere quelle organizzazioni che ostentano sfacciatamente tutti i
principi del fascismo: dal corporativismo, all'antisemitismo,
all'esaltazione della violenza squadristica fino ad insultare i
Partigiani, infangare gli Ebrei, denigrare i migranti e istigare
all’odio razziale proprio come puntualmente descritto nell'art. 1
della legge Scelba e nell’art. 1 della legge Mancino.
Qui
di seguito riportiamo alcuni fra i fatti più eclatanti che segnano
un passaggio ad atti di straordinaria
gravità di queste formazioni che operano da anni sul nostro
territorio, le cui conseguenze non sono ad oggi pienamente
calcolabili.
Il
13 dicembre 2011 CasaPound si trova coinvolta nelle cronache
nazionali: a Firenze un cinquantenne, tal Gianluca Casseri, che si
scoprirà poi militante dell'organizzazione, spara e uccide in un
raid razzista 2 senegalesi, venditori ambulanti, e ne ferisce altri
tre.
Nel
2006 i carabinieri di Civitavecchia perquisiscono la sede romana di
CasaPound, nell'ambito delle indagini su una rapina in banca. Due
degli arrestati, armati di mitraglietta e pistola, frequentavano
assiduamente l'associazione di estrema destra.
Tornando
al nostro territorio e alle realtà della città di Brescia e della
sua provincia
denunciamo
gli ultimi episodi avvenuti sul nostro territorio e le azioni di
questi gruppi:
Il
21 settembre 2013 nella sede provinciale di CasaPound a San
Vigilio, frazione di Concesio, viene organizzato “Il sabato
fascista” in contrapposizione all’aperitivo antifascista
organizzato dal comitato “Cittadini per la Costituzione” di San
Vigilio.
Nella
notte tra il 4 e il 5 ottobre 2013 a Lonato la sede locale
del partito della Rifondazione Comunista è stata vittima per la
seconda volta di atti di vandalismo. Cinque individui con caschi e
motocicletta hanno agito con una vera e propria tattica militare
sfondando con corpi contundenti la vetrata di accesso,
impadronendosi per sfregio della
bandiera antifascista collocata al suo interno.
Il
5 ottobre 2013 Forza Nuova decide di “festeggiare” a suo
modo le 363 vittime della strage di Lampedusa, con un suo presidio,
autorizzato dalla Questura, al crocevia di Sarezzo contro i
migranti, visti come una orda selvaggia che porta disordine,
degrado, distruzione.
Il
27 ottobre 2013 verso le 2 di notte, una dozzina di uomini rasati
percorre le strade del "Carmine" di Brescia con
atteggiamento provocatorio, da raid dimostrativo, cercando di
entrare nel Circolo culturale Revisionario senza tessera Arci. Alla
richiesta della tessera, indispensabile per poter entrare, uno dei
responsabili si è sentito chiedere se potevano entrare con la
tessera del fascio. Alla risposta negativa reagivano con un
buffetto/pacca sulla spalla proferendo la minaccia di tornare ancora
a trovarlo. Usciti proseguivano nel quartiere del “Carmine”
individuando un ragazzo riconosciuto del movimento provocandolo con
spintoni e alcuni ceffoni.
Questi
sono gli ultimi episodi in ordine di tempo; in allegato al nostro
esposto si può leggere sia la storia delle formazioni neofasciste di
CasaPound e Forza Nuova che gli episodi di squadrismo di cui si sono
macchiate queste due formazioni nella nostra città e nella sua
provincia dal 2005 ai giorni nostri.
Brescia,
mortalmente colpita con la strage di Piazza della Loggia del 28
maggio 1974 chiede ancora che ai suoi
morti venga data verità e giustizia.
Pertanto non possiamo tollerare che formazioni di chiara
ispirazione fascista siano presenti sul nostro territorio e possano
agire impunemente infangando la memoria delle 8 vittime
di quella strage.
Ricordiamo
il monito del poeta tedesco Bertold Brecht agli indifferenti:
E
voi, imparate che occorre vedere
e
non guardare in aria; occorre agire
e
non parlare. Questo mostro stava
una
volta per governare il mondo!
di quella strage
I
popoli lo spensero, ma ora non
cantiam
vittoria troppo presto
il
grembo da cui nacque è ancora fecondo
Brescia
– Rovato, 9 novembre 2013
Per
il Centro Sociale 28 Maggio
Per
il Partito della Rifondazione Comunista
Per
“Cittadini per la Costituzione” San Vigilio di Concesio