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mercoledì 26 ottobre 2016

Notizie urgenti dal Venezuela

In attesa dell'incontro di Venerdì 4 novembre 2016 al Centro sociale 28 maggio di Rovato, riceviamo, traduciamo e pubblichiamo questo appello-denuncia del blocco politico-sociale che sostiene il presidente Maduro

Gruppo di indagine del Blocco della Patria.
Caracas, Domenica 23 Ottobre 2016

Che cosa sta accadendo in Venezuela?
1. La destra ha ottenuto la maggioranza dell'Assemblea Nazionale (AN) nel dicembre 2015.

2. Il suo obiettivo principale da quando si è installata in parlamento è stato di spodestare il presidente Nicolas Maduro.

3. Per fare questo, alla destra sono serviti quattro mesi per dibattere quale doveva essere il metodo per buttar fuori il Presidente, prendendo in considerazione almeno i seguenti metodi:
a. Esigere le sue dimissioni.
b. La messa in stato d'accusa.
c. Dichiarare la sua incapacità mentale.
d. Annullamento delle elezioni perché colombiano.
e. Emendamento e / o riforma costituzionale per abbreviargli il mandato.
f. Costituente.
g. Pressione sociale sulle piazze.
h. Referendum revocatorio.

4. Solo alla fine di aprile, hanno deciso di attivare il processo per il referendum di revoca.
a. Avendo attivato il meccanismo in aprile e non in gennaio, quando si era a metà della durata costituzionale della presidenza, la destra non faceva in tempo a dare corso al referendum nel 2016, in quanto i termini stabiliti dalla normativa che ne regola l'attivazione e la convocazione, stabiliscono una procedura che dura più di 260 giorni.
b. Fare questo referendum nel 2017 implica che in caso di successo, chi completa il mandato del Presidente revocato sia il suo Vice Presidente Esecutivo, ciò che comporta sia un o una chavista a completare il mandato presidenziale fino al 2019.

5. Negli ultimi mesi, l'Assemblea nazionale ha deciso di contravvenire alle sentenze del Tribunale Supremo di Giustizia che annullavano i suoi provvedimenti incostituzionali. Per far rispettare la sentenza violata, il Tribunale ha deciso di annullare tutti gli atti della AN fino a quando essa non si adatti al diritto e rispetti la Costituzione.

6. Tuttavia, il presidente Nicolas Maduro ha sempre invitato l'opposizione a un dialogo nazionale per risolvere i conflitti in modo politico e pacifico.
a. Per questi dialoghi ha chiesto la mediazione della UNASUR con la partcipazione degli ex presidenti Rodríguez Zapatero, Martín Torrijos e Leonel Fernández.
b. La destra ha posto come condizione il coinvolgimento del Vaticano, cosa che è stata immediatamente concessa dal presidente Maduro.
c. Tutti i tentativi di dialogo sono falliti finora a causa delle contraddizioni interne dell'opposizione.

7. Per convocare il referendum, la destra in primo luogo ha dovuto raccogliere il 1% delle firme del corpo elettorale, con l'obiettivo di legittimare le organizzazioni politiche promotrici del referendum. Dopo aver fatto questo passo, avrebbero dovuto raccogliere il 20% delle firme del corpo elettorale, come stabilito dalla Costituzione venezuelana.
8. Il diritto doveva raccogliere solo 195.000 firme per soddisfare il requisito dell'1%, tuttavia, ha consegnato al CNE (Comitato Nazionale Elettorale) 1,957,779 firme, fra le quali, nella revisione alla quale erano presenti sia la destra che la Rivoluzione, sono state identificate non meno di 605,727 firme fraudolente, tra le quali:
- 10.995 morti.
- 53.658 persone che non sono registrate nel Registro Elettorale.
- 3.003 minori di età inferiore a 18 anni.
- 1.335 persone interdette per reati gravi (omicidio, traffico di droga, rapina, truffa, abuso sessuale).
- più di 9.000 denunce di furto di identità sono state depositate in tutti gli stati.

9. Anche se il CNE ha trovato queste irregolarità, ammesse dalla Commissione nominata dalla destra per la revisione delle firme, ha proceduto a convocare per il 26, 27 e 28 ottobre, il processo di raccolta del 20% delle firme, con la condizione che avrebbe sottoposto le registrazioni fraudolente ad una indagine giudiziaria.

10. Giovedì 20 ottobre sette tribunali nazionali di stati diversi del Venezuela, sulla base di denunce di cittadini colpiti, hanno disposto misure cautelari ordinando al Comitato Nazionale Elettorale di sospendere tutte le procedure che sono stati generate a seguito della raccolta del 1% delle firme, essendo stato dimostrato il furto massiccio di identità..
- In esecuzione di tali ordinanze giudiziarie, il CNE ha sospeso la raccolta del 20% delle firme.

11. La destra ha reagito accusando il governo del presidente Maduro di aver compiuto un colpo di stato, ma nascondendo la responsabilità della sua dirigenza nella frode dell'1% delle firme.

12. Domenica 23 ottobre l'Assemblea nazionale si è riunita in forma straordinaria, dichiarandosi apertamente in "ribellione" e ha votato i seguenti punti:
a. Dichiarare che il presidente Nicolas Maduro ha compiuto un colpo di stato e ha rotto l'ordine costituzionale.
b. Invitare tutti gli organismi internazionali a applicare sanzioni contro il Venezuela.
c. Denunciare alla Corte penale internazionale i dirigenti del CNE e i giudici che hanno sospeso il processo di revoca.
d. Destituire i dirigenti del CNE e i giudici del Tribunale Supremo di Giustizia.
e. Decidere sulla presunta doppia nazionalità del presidente Maduro, allo scopo di destituirlo.
f. Decidere sull'abbandono della carica da parte del presidente Maduro, allo scopo di destituirlo.

13. Problemi da considerare:
a. Chi ha fatto il colpo di stato contro chi?
b. Se la destra ha commesso frodi nella raccolta dell'1% delle firme, il responsabile è il governo?
c. La destra sta cercando di giustificare un intervento straniero su larga scala con il pretesto della sospensione del processo di revoca e di una presunta crisi umanitaria?
d. Un parlamento sotto scacco giudiziario, può destituire i responsabili elettorali o i magistrati del massimo tribunale del paese, solo perché vigilano sul rispetto della Costituzione e proteggono l'intera nazione da una frode contro la sovranità popolare?
e. Non è per caso un colpo di stato che il Parlamento intenda ignorare tutte le autorità e le decisioni delle altre autorità pubbliche, oltre che cercare la destituzione del presidente attraverso una via incostituzionale?
f. L Cancelleria della Colombia ha inviato una nota ufficiale al Presidente della AN informandolo che in nessuna agenzia del suo governo avevano registrazioni della nazionalità del presidente Nicolas Maduro. Non è forse il caso di un tentativo di colpo pretendere la rimozione di un presidente da tre anni in carica, accusandolo di essere un cittadino di un paese il quale aveva ufficialmente negato questo fatto?
g. Mentre è in corso la sessione della AN, il presidente Maduro è in giro per paesi dell'OPEC e non OPEC stipulando un accordo per stabilizzare i prezzi internazionali del petrolio, base fondamentale dell'economia venezuelana. Non è forse il caso di una azione golpista che tentare la rimozione di un presidente per abbandono del posto, quando è risaputo che è nell'esercizio delle sue funzioni di capo di stato?

h. La gente per strada difenderà la sua costituzione, la sua rivoluzione e il suo presidente legittimo.

lunedì 17 ottobre 2016

Dove va l'America Latina? - Incontro/dibattito al cs 28 Maggio di Rovato


Una discreta aggregazione di forze democratiche e di sinistra è giustamente concentrata sulla manifestazione del NO-RENZI DAY di sabato 22 ottobre a Roma, preceduta dallo sciopero generale proclamato dai sindacati di base per venerdì 21 ottobre. Ed è giusto così: la scadenza referendaria rappresenta per l'Italia un punto di svolta: se passa il SÌ, il lavoro ai fianchi della nostra struttura istituzionale, cominciato vari decenni fa, e che ha marcato già qualche duro colpo nel passato, subirebbe una accelerazione irreversibile, almeno in questa fase. Ma il caso italiano è solo un aspetto di un attacco generalizzato alle basi democratiche ed alle condizioni di vita delle masse popolari del mondo intero, che si sta configurando sempre più come una minaccia incombente anche di carattere militare, come si vede in questi giorni, con i nostri soldati ingaggiati nelle avventure NATO di provocazioni contro la Russia. Ma un altro fronte dove l'imperialismo americano sta spingendo a pieno regime per
restaurare il suo dominio è quello dell'America Latina. Per questo il nostro partito ed il Centro Sociale 28 Maggio hanno organizzato per Venerdì 4 Novembre un incontro al quale sono invitate tutte le donne e tutti gli uomini che hanno a cuore questi problemi, e su questo invitiamo tutte le forze sociali e politiche a partecipare all'iniziativa. La data è ancora abbastanza lontana, e potrebbe consentire a tutti coloro che intendessero dare la loro adesione, di comunicarlo a questo indirizzo e-mail, in modo da poter rendere pubblica la loro eventuale condivisione. In ogni caso auspichiamo che il 4 novembre ci sia una ampia partecipazione, anche per il rilievo degli ospiti che porteranno il loro contributo. In allegato il volantino di convocazione, del quale sono disponibili mille copie che si possono ritirare presso la sede del Prc in via Cassala 34.


VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
ore 21.00
PRESSO IL CENTRO SOCIALE 28 MAGGIO
via Europa 54 – ROVATO – (BS)
DOVE VA L'AMERICA LATINA?
INCONTRO-DIBATTITO
CON
ISAIAS RODRIGUEZ
AMBASCIATORE della REPUBBLICA BOLIVARIANA
DEL VENEZUELA
CONCLUSIONI
DI
MARCO CONSOLO
RESPONSABILE AMERICA LATINA del DIPARTIMENTO ESTERI PRC
MODERATORE
ATTILIO ZINELLI
(ORGANIZZAZIONE)


venerdì 7 ottobre 2016

Vai qui per vedere i filmati con gli interventi di Corradino Mineo, Dino Greco, Lidia Menapace, Nicoletta Dosio, Armando Spataro, Ferdinando Imposimato, Moni Ovadia, Giorgio Cremaschi per il NO al referendum

Sono in rete i filmati della Quattro giorni organizzata a Rovato presso il Centro Sociale 28 Maggio dal Comitato bresciano per il no al referendum in difesa della democrazia e della nostra Costituzione (vedi il post a questo indirizzo http://rifondazionebrescia.blogspot.it/2016/09/apertura-campagna-del-comitato.html).


Buona visione



GIORNALISTI A CONFRONTO
venerdì 23 settembre ore 21
CORRADINO MINEO (giornalista e politico – senatore della Repubblica)
DINO GRECO (sindacalista e giornalista – responsabile formazione del PRC)

PARTIGIANE A CONFRONTO
sabato 24 settembre ore 21
LIDIA MENAPACE (staffetta partigiana, senatrice della Repubblica, pacifista e femminista)
NICOLETTA DOSIO (storica attivista e portavoce del Movimento No Tav)

MAGISTRATI A CONFRONTO
domenica 25 settembre ore 18
ARMANDO SPATARO (procuratore della Repubblica di Torino)
ERDINANDO IMPOSIMATO (presidente onorario aggiunto alla suprema Corte di Cassazione)

MILITANTI A CONFRONTO
lunedì 26 settembre ore 21
MONI OVADIA (artista vagabondo e politico)
GIORGIO CREMASCHI (sindacalista e militante nei movimenti sociali, coordinatore del Forum Diritti Lavoro)