Assembla pubblica
Rete Antinocività Bresciana del 14/03/2014 presso Casa delle
Associazioni (San Polo)
Durante
l’assemblea pubblica di venerdì sera è stata espressa come prima
questione l’esigenza di provare a cambiare la grave situazione che
stiamo vivendo a Brescia e provincia, soprattutto per quanto riguarda
la condizione sociale ed ambientale.
E’ stato
proposto, a tale riguardo, di costruire insieme una grossa iniziativa
di piazza per il prossimo 10 maggio 2014, per reclamare i nostri
diritti e denunciare la pericolosa situazione ambientale e sociale
che la nostra città sta vivendo. Manifestazione questa che si
intende costruire in questi mesi con un lavoro unificato e condiviso
dalle varie associazioni promuovendo un percorso di sensibilizzazione
della cittadinanza in prospettiva di tale data. La denuncia delle
criticità non si ferma alla nostra città, vorremmo che la
partecipazione fosse estesa anche alla provincia, alla regione e a
tutti quei cittadini che credono nella necessità di un cambiamento e
vogliono unirsi alla nostra lotta.
Si è ribadita più
volte l’importanza di arrivare a questa data attraverso la
sensibilizzazione ed informazione dei concittadini, verso una
maggiore presa di coscienza della reale situazione in cui ci
troviamo: le bonifiche ambientali non vengono fatte, gli investimenti
di denaro pubblico vanno verso grandi opere ed eventi inutili, a
discapito spesso di una vita dignitosa per tutti, ma soprattutto
siamo di fronte ad una vera e propria situazione di emergenza per la
nostra salute e per l’ambiente in cui viviamo.
Abbiamo quindi
ragionato sul tema del “biocidio”, concetto utile a descrivere
tutte le problematiche che ci troviamo ad affrontare, e utile ad
unificare le diverse criticità. Con questo termine si può
riflettere simultaneamente sul consumo di terra che vediamo ogni
giorno sperperato per le grandi opere, all’abuso edilizio con
centinaia di case costruite che rimangono vuote (quando ci sono
persone che non hanno un posto in cui vivere per la pesante crisi
economica e lavorativa che la società sta affrontando), ai giri di
soldi, speculazioni e mafie che ruotano intorno a bonifiche e
risanamento ambientale, per giungere alla drammatica realtà che vede
a serio rischio la salute dei bresciani e delle generazioni future
(si pensi al PCB, al cromo esavalente nell’acqua pubblica ecc).
Come modello da
cui partire è stata citata la manifestazione del 17 marzo 2012,
organizzata dalla Rete Antinocività Bresciana. Si è però pensato
di fare un passo in avanti per il 10 maggio di quest’anno e di
coinvolgere non solo i comitati ambientalisti, ma tutte le realtà e
le persone che condividono lo slogan “Una sola grande opera: casa,
salute, reddito e dignità per tutti/e”.
La nostra
proposta, nel concreto, è quella di articolare la giornata in piazze
tematiche che partano da obbiettivi specifici diversi, per poi
entrare in relazione tra di loro con una manifestazione comune.
Durante la serata
si è espressa, inoltre, la necessità di dare maggiore rilevanza ad
alcune problematiche specifiche che hanno un peso molto forte sulla
nostra città, come per esempio il caso Caffaro.
È emerso, in più,
il bisogno che siano in primis i comitati, gruppi e i singoli a
portare già nel loro piccolo, in base alle proprie necessità e
competenze, l’attenzione verso le specifiche problematiche di cui
si occupano più direttamente, per aumentare così il livello di
informazione e consapevolezza dei nostri concittadini. Questo servirà
ad aumentare la consapevolezza delle problematiche e, si spera, possa
smuovere le coscienze e portare in piazza un maggior numero di
persone. L’obbiettivo quindi è quello di cercare di costruire una
nuova rete più capillare ed efficiente di informazione.
Un ulteriore punto
che è stato sollevato, è quello di ribadire la nostra contrarietà
alla costruzione del TAV, non solo nel nostro territorio ma in tutto
il Paese, considerando che il 2014 è l’anno in cui apriranno i
cantieri dell’alta velocità a Brescia città. Questo è
fondamentale anche per ribadire più in generale come la costruzione
di “grandi opere”, inutili, sottragga soldi alle bonifiche
ambientali, alla sanità, all’istruzione, ecc. e di come sia
sbagliato il modello di sviluppo che queste opere portano con se.
Tra gli obbiettivi
che ci si è prefissati c’è innanzi tutto quello di denunciare la
figura del direttore generale dell’ASL di Brescia, il dottor
Scarcella, in particolar modo viste le dichiarazioni recentemente
rilasciate alla stampa di voler denunciare gli ambientalisti che a
suo parere fanno “terrorismo psicologico” sui cittadini, creando
inutili allarmismi sulla popolazione.
Altro obbiettivo
fondamentale emerso, è che ci sia trasparenza sui dati delle analisi
ambientali che vengono fatte, che siano accessibili a tutti, in modo
che i cittadini vengano seriamente e realmente informati rispetto
alla situazione in cui si troviamo. Situazione che purtroppo viene
continuamente sottovalutata dal momento che, gli stessi organi
statali preposti, seguitano a nascondere la realtà ed a ostacolare e
screditare per partito preso il lavoro dei comitati.
Per raggiungere
questo obbiettivo potrebbe quindi essere necessario richiedere
nuovamente lo stato di emergenza ambientale a Brescia, già proposta
anni fa, e mai preso in considerazione dalle amministrazioni passate.
Come già
accennato prima la nostra idea sarebbe una manifestazione regionale a
Brescia, in quanto la nostra città è un vero e proprio fulcro di
problematiche ambientali e sociali. Questo inoltre ci permetterà di
poter denunciare non solamente le criticità bresciane, ma più
globalmente gli sprechi a cui gli italiani sono esposti, EXPO a
Milano in primis.
Tra le proposte
emerse c’è anche quella di uscire dalla logica e dal modello dei
“commissari straordinari”, come si è fatto ancora una volta per
il Caso Caffaro, per il quale è stato indicato il il dottor Sesana.
Riteniamo che spesso per risolvere le criticità locali vengono
scelti personaggi senza mettere al primo posto la valutazione della
capacità e della preparazione, e che spesso sono coinvolti in
interessi e logiche di potere.
Teniamo ben
presente che a Brescia non è garantita la salute a chi vi abita: c’è
un’aspettativa di vita minore rispetto ad altre città italiane, ed
è in aumento la percentuale di alcuni tipi di patologie correlate
all’inquinamento ambientale.
In tutto questo
discorso è necessario prendere in considerazione anche i lavoratori,
considerando come in passato il lavoro a Brescia sia stato messo al
di sopra di tutto, prima della salute personale e della salute della
collettività. Se in passato si era disposti ad accettare rischi per
soddisfare però i propri bisogni primari, ora che il lavoro non è
più in grado di garantire nemmeno questi bisogni è inaccettabile
dover scendere a compromessi. Bisogna tutelare quindi anche questa
categoria di persone, affinché non si accettino più ruoli che
mettono seriamente a rischio la salute del singolo e della
collettività, offrendo loro un’alternativa. Solamente spezzando
questa catena primaria si può sperare di cambiare l’intero sistema
che, ora più che mai, si dimostra errato e pericoloso.
La situazione che
ci troviamo ad affrontare è quella di persone che perdono la casa,
che non riescono ad “arrivare alla fine del mese”, a pagare le
bollette, il mutuo della casa, le spese sanitarie.
Le proposte che
costruiremo insieme non dovranno quindi solo essere condivisibili, ma
in particolar modo reali e fattibili e rispondere a effettive
esigenze. Questo lo potremo realizzare soprattutto capendo anche chi
sono gli interlocutori a cui ci dobbiamo rivolgere, siano essi i
nostri concittadini o le amministrazioni.
Andrà sicuramente
anche fatta chiarezza sul ruolo che deve avere A2A nel nostro
territorio, e più in generale il ruolo che deve avere il pubblico e
le società pubbliche, spesso confuse con gli interessi dei privati e
le logiche politiche ed economiche.
Da tutte queste
riflessioni è nata l’esigenza di estendere l’invito anche a
tutte le persone che vengono quotidianamente coinvolte e toccate
dalle conseguenze di questo modello di sviluppo errato, come
lavoratori, i medici, le associazioni di genitori o associazioni di
parenti ammalati.
Le piazze
tematiche che abbiamo individuato durante la serata potrebbero
essere:
- casa e reddito
- ambiente e
rifiuti
- grandi opere
Trasversalmente a
questi tre temi c’è la salute e il welfare, che coinvolgono tutti.
Si è pensato
quindi di dividere il lavoro convogliando le diverse realtà,
comitati o cittadini in una di queste piazze tematiche in cui
verranno portati avanti degli obbiettivi comuni in previsione del 10
maggio, ma dove ogni problematica potrà trovare il respiro di cui
necessita autonomamente.
Queste piazze
tematiche si organizzeranno per portare avanti dei gruppi di lavoro
che prepareranno eventi, organizzeranno la giornata del 10, e
prepareranno il materiale informativo e i documenti con le diverse
richieste che verranno consegnate agli organi preposti.
E’ necessario
pretendere come nostro diritto quello di vivere in un ambiente sano
che tuteli la nostra salute. Questa manifestazione potrà quindi
essere anche l’occasione per far vedere che Brescia è una città
viva, che i bresciani non accettano tutto passivamente. Riteniamo che
questa manifestazione sia il primo modo per pretendere che le nostre
richieste vengano ascoltate.
Se è vero,
infatti, quello che ci dicono le amministrazioni, ossia che non ci
sono i soldi per bonifiche, per gli studi medici e scientifici, per
la messa in sicurezza dei siti pericolosi, ecc. perché allora questi
soldi esistono per grandi opere ed eventi che fanno da vetrina
all’operato delle amministrazioni?
Un esempio
concreto potrebbero essere i 38 milioni di euro, di cui 2 milioni
solo per la vigilanza, che sono stati stanziati unicamente per un
piccolo cantiere, quello di via Roncadelle a Brescia , sulla tratta
TAV Treviglio- Brescia. Una cifra esorbitante e vergognosa.
Questa
manifestazione, e quello che ci auspichiamo ne seguirà, dovrebbe
essere uno stimolo per mettersi tutti in gioco in prima persona, per
smettere di accontentarsi delle molteplici promesse delle
amministrazioni, fatte per creare contento, e periodicamente mai
rispettate e portate a termine.
Ricordiamoci,
inoltre, che i piccoli risultati che siamo riusciti negli anni ad
ottenere, sono stati riscattati anche con gesti forti. Ricordiamo ad
esempio il coraggio delle mamme della Scuola elementare Deledda di
Chiesanuova, che hanno occupato la loro scuola e l’assessorato
all’ambiente, per riuscire ad essere ascoltate dall’amministrazione
per la questione del PCB e dell’inquinamento dell’acqua data ai
bambini, riuscendo in questo modo ad ottenere piccole vittorie.
Napoli, Val Susa,
Niscemi ce l’hanno dimostrato: se siamo in tanti, se facciamo rete
e uniamo le forze, pur non smettendo, però, ognuno di portare avanti
le proprie lotte, si possono ottenere risultati.
Invitiamo quindi
chiunque sia intenzionato a costruire con noi questa giornata a
partecipare alla costruzione di questa iniziativa.
Chiediamo quindi
la massima diffusione di questo documento da parte di tutti.
Periodicamente
verrà aggiornata anche la lista delle adesioni e verranno comunicate
le date dei prossimi incontri.
Il documento
originale è sottoscritto dalla
Rete Antinocività
Bresciana
Le prime adesioni
sono:
Associazione
Diritti per Tutti
C.s. 28 Maggio
C.s. Magazzino 47
Comitato
Provinciale Contro gli Sfratti Brescia
Coordinamento SOS
SCUOLA Brescia
Kollettivo
Studenti in Lotta
Radio Onda D’urto
Rete Antinocività
Bresciana (No Tav Brescia, Comitato per l’ambiente Brescia Sud,
Associazione la
Collina dei
Castagni – Volontariato per l’ambiente, Comitato spontaneo No
Centrali a Biomasse a
Rodengo Saiano)
La federazione di
Brescia del Partito della Rifondazione Comunista aderisce alla
manifestazione.