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domenica 22 novembre 2015

Il segreto di Pulcinella - Gli intrecci (indiretti) tra i "nazisti" dell'ISIS e la finanza mondiale anche italiana

Frontespizio sede centrale
Uno dei misteri insondabili in questi ultimi anni è stato il senso dell'affermazione, mille volte ripetuta, che l'ISIS si finanzia con il contrabbando di petrolio. La domanda ovvia sarebbe stata "chi lo compra"? Ma fino a pochi giorni fa, nei mille e mille talk show, nessuno si azzardava a formularla. Ultimamente il velo si sta (in realtà trasparente) mostra qualche crepa.
Renzi con il principe
ereditario saudita
In questo intervento Marco Bersani (nemmeno lontano parente di Pier Luigi, il rottamato del PD - meglio dirlo per i distratti) mostra la stretta contiguità tra la finanza arabo-sunnita contigua all'ISIS e la maggiore istituzione italiana, una volta di carattere esclusivamente pubblico-statale, e da tempo sempre più gettata nel baratro del gioco finanziario globale, vale a dire la Cassa Depositi e Prestiti, la "banca" che gestisce il risparmio postale degli italiani.
Naturalmente, dall'alto del loro Olimpo, veglia la superpotenza americana e le sue oscure strategie (leggi qui), anche se in questo intervento Marco Bersani non li nomina. Ma non si può dire tutto in un solo articolo.
 ISIS: ALCUNE DOMANDE A CDP
di Marco Bersani

Dopo i tremendi attacchi terroristici di Isis nel cuore di Parigi, da tutti i governi si è levata una voce unanime: occorre rompere ogni legame economico con il cosiddetto “stato islamico”. Da dove Isis ricavi le enormi somme di denaro di cui dimostra di potersi avvalere è il ritornello di ogni dibattito o analisi. Si finanzia con il petrolio? Certo, ma, essendo l’acquisto di petrolio un processo industriale, occorre che qualcuno lo compri, e non lo farà portandosi una tanica alla volta sopra un carretto. Si finanzia con il contrabbando? Certo, ma, sebbene ad un livello di complessità industriale minore, vale lo stesso ragionamento del petrolio.
Forse occorre risalire la corrente e porsi alcune domande. E’ da tempo noto il legame di Isis con le petromonarchie del Golfo: Arabia Saudita, Qatar, Kuwait. Naturalmente, questo non significa che ci siano le prove che questi Stati finanzino in quanto tali l’estremismo jahdista, ma senz’altro richiede un approfondimento sull’enorme massa di investimenti che questi paesi hanno da tempo avviato in Europa.
A questo proposito, ci scuserà il premier Renzi, che sappiamo in difficoltà ogni volta che il suo favoloso mondo smart si dimostra luogo di immani tragedie, ma alcune domande rispetto a Cassa Depositi e Prestiti sorgono spontanee.
Nel luglio 2014, da FSI (Fondo Strategico Italiano- 80% di CDP e 20% di Banca d’Italia) è nato FSI Investimenti, formato da FSI (77%) e da Kuwait Investment Authority (23%), il fondo sovrano del Kuwait. Al nuovo Fondo sono state conferite tutte le partecipazioni detenute da FSI. Questo significa che una serie di aziende, alcune appunto “strategiche”, fanno capo indirettamente al Kuwait: parliamo del 46,2% di Metroweb Italia, operatore infrastrutturale per la fibra ottica; del 44,5% di Ansaldo Energia, leader nella produzione di turbine a gas e a vapore; del 49,5% di Valvitalia, produttore di valvole per l’industria petrolifera; del 49,9% di Sia, realizzatore di sistemi di pagamento elettronici per banche centrali e pubbliche amministrazioni; del 25,1% in Kedrion, gruppo che produce plasmaderivati per uso terapeutico. Oltre a partecipazioni “minori”, come l’11,5% di Rocco Forte Hotels, gruppo attivo nella gestione degli alberghi di lusso, e l’8,4% in Trevi, gruppo specializzato nel settore dell’ingegneria del sottosuolo.
Non solo. Sempre a Fsi Investimenti è stato conferito il 50% della IQ Made in Italy Investment Company, un’altra joint venture, costituita nel maggio 2013 tra FSI (50%) e QIA (fondo sovrano del Qatar), al cui attivo ad oggi c’è una quota del 28% rilevata in Inalca, società leader nella vendita di carne bovina che fa capo al gruppo Cremonini. Potremmo continuare a lungo, per esempio parlando di Fincantieri (71,6% di Fintecna, società al 100% di CDP) e alla sua joint venture dei cantieri Ethad, attivi negli Emirati Arabi Uniti.
Ma il quadro ci sembra più che sufficiente per chiedere cosa stia facendo e se se ne stia per caso occupando la Commissione parlamentare per la vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti, che per legge “dovrebbe presentare annualmente al Parlamento una relazione sulla 'direzione morale' e sulla 'situazione materiale' della Cassa e approvarne i rendiconti consuntivi di tutte le gestioni che, previa verifica da parte della Corte dei Conti, sono trasmessi in allegato alla predetta relazione al Parlamento entro l’anno successivo a quello cui essi si riferiscono”.
Ad oggi di tutto questo nulla se ne sa.
Annotazione a margine: da ieri tutte le spese anti-terrorismo sono fuori dal patto di stabilità. Ai sindaci dei comuni periodicamente sommersi dalle inondazioni, per avere fondi contro il dissesto idrogeologico. non resta che una possibilità : far trovare comunicati dell'Isis di rivendicazione dell'esondazione dei fiumi.

venerdì 20 novembre 2015

Iniziativa sanità - Rifondazione comunista Brescia

DOPO I TAGLI
DEL GOVERNO
RENZI
E LA RIFORMA
REGIONALE DELLA
SANITA'

LA SALUTE E' ANCORA UN DIRITTO?

Ne parliamo con:
FULVIO AURORA – Medicina Democratica
LUCIANO PEDRAZZANI – Cgil Brescia

introduce:
FIORENZO BERTOCCHI – Segretario Prc Brescia

modera:
LAURA BERGAMI – Giornalista BresciaOggi

MERCOLEDI' 25 NOVEMBRE
ORE 20.45
presso la Federazione Prc di Brescia
Via Eritrea, 20 Brescia


PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
FEDERAZIONE DI BRESCIA
VIA CASSALA 34 BRESCIA


martedì 17 novembre 2015

no euro - no nato - a roma 21 novembre 2015


Distrazioni strategiche?

Riportiamo il comunicato della Casa delle Donne sulla assoluzione per prescrizione, neanche si trattasse di Berlusconi, dell'ex sindaco di Rovato ed attuale presidente del Consiglio Comunale Roberto Manenti, condannato in primo grado a 6 anni e 8 mesi per violenza carnale di una giovane rumena:
Vite sospese
La Casa delle Donne di Brescia esprime profondo sconcerto per la prescrizione che ha determinato
l'estinzione del reato di violenza sessuale su una giovane donna rumena a carico dell’ex sindaco e
attuale presidente del Consiglio comunale di Rovato, già condannato in primo grado per il suddetto
reato a 6 anni e 8 mesi, oltre al risarcimento nei confronti della vittima e al pagamento delle spese
processuali.
Poiché nella percezione corrente prescrizione equivale ad assoluzione, immaginiamo che la
prescrizione, grazie alla quale il soggetto non è stato riconosciuto innocente ma neppure
definitivamente colpevole, abbia prodotto gran sollievo per i suoi sostenitori.
Nonostante ciò, la cittadinanza di Rovato avrebbe forse avuto il diritto di conoscere se chi la
amministra è un innocente ingiustamente accusato o un colpevole il cui reato è stato dichiarato
estinto per decorrenza dei termini: una giustizia “giusta” dovrebbe operare in tempi ragionevoli,
allo scopo sia di reprimere sia di prevenire i reati: solo così eserciterebbe appieno anche la sua
funzione pedagogica.
In questa nota vicenda neppure il tempo ha fatto giustizia, anzi proprio il tempo è stato piegato a
che giustizia non fosse fatta, lasciando così molte vite sospese: una comunità incerta e divisa, un
uomo né riabilitato né definitivamente condannato, una giovane donna sola con il suo tragico grido
d’accusa.
Alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, come donne
consapevoli e testimoni di quanta strada debba essere ancora percorsa, stiamo - fino a prova
contraria e sulla scorta della prima lontana sentenza di condanna - dalla parte di quella ragazza
diciannovenne, sfruttata e violata 15 anni fa, ancora oggi presumibilmente sfruttata, sicuramente
violata nel suo diritto alla verità.
Piera Stretti
Centro Antiviolenza Casa delle Donne CaD- Brescia onlus

lunedì 16 novembre 2015

Fracasso stordente dei mass-media - Una bomba nella bomba

Per errore un telegiornale, a caldo, prima che intervenisse l'ordine di censura assoluta da parte di non si sa chi, aveva mandato nell'etere le parole di Bashar al Assad che seguono,e che riportiamo da Controlacrisi.org .
Naturalmente in tutti i telegiornali e nelle migliaia di servizi seguenti, queste semplici e banali parole, che hanno il difetto di dire banali verità, sono state oscurate e sostituite da borbottii incomprensibile attribuiti allo stesso Bashar al Assad. Che guida le danze rimane, ovvamente occulto, anche se è il segreto di pulcinella. Ma anche nella sedicente sinistra circola esclusivamente la versione obamiana di Assad che deve scomparire in quanto "massacratore del suo popolo". Salutiamo commossi questi appartenenti al campo obamiano e sorosiano.
Ieri “la Francia ha conosciuto quello che noi viviamo in Siria da cinque anni”. Sono le prime fredde parole di commento del presidente siriano Bashar Al Assad, che ha paragonato la serie di attacchi terroristici che venerdì sera hanno sconvolto Parigi - costati finora la vita a 126 persone – alla guerra civile nel suo paese.
Premonizione del Presidente al-Assad nel Giugno del 2013: “Se gli europei consegnano armi (ai terroristi), il cortile dell’Europa si trasformerà in (un terreno) propizio al terrorismo e l’Europa ne pagherà il prezzo”, ha detto Assad nell’intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung.

a cura di webmaster

domenica 8 novembre 2015

7 NOVEMBRE 2015 - Iniziativa di solidarietà con i ragazzi profughi a San Colombano

Una storia infinita, ma che sembra avviata verso una normalizzazione.
La formula dubitativa è d'obbligo, visto l'imperversare di decenni di violenze, di raid e di sopraffazioni dei gruppi fascio-nazi-leghisti; violenze delle quali hanno fatto le spese negli ultimi anni sia il nostro partito che i centri sociali bresciani, come pure singoli compagni.
Sabato 7 novembre 2015 al Centro Sociale 28 Maggio di Rovato si è svolta con pieno successo l'iniziativa che ha permesso ai ragazzi assediati nei mesi scorsi a San Colombano di passare una serata in serenità, sempre sperando che questo si solo l'inizio di una nuova storia.
Per la verità le notizie che oggi 8 novembre arrivano da Bologna non sono per nulla tranquillizzanti, per i migranti, per i giovani, per gli anziani, per i lavoratori: la crisi si sta sempre più avvitando su se stessa, checché ne dicano i nostri governanti e gli istituti di statistica perfettamente addomesticati, dopo che avevano mostrato qualche sprazzo di minima autonomia.
Intanto godiamoci alcune immagini della bella serata di Rovato.