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martedì 26 giugno 2012

L'ufficiale giudiziario rinvia al giudice la pratica di sfratto

Un fatto veramente straordinario a Trenzano, uno dei paesi-guida di Lega buffona. Il Comitato anti-sfratti blocca definitivamente lo sfratto di due lavoratori.

Riprendiamo il comunicato del Comitato:

Risultato storico oggi, martedì 26 giugno, per il diritto all’abitare a Brescia e provincia.
Oltre una cinquantina di attiviste e attivisti del Comitato provinciale contro gli sfratti di Brescia e provincia e dell’associazione “Diritti per Tutti” hanno bloccato lo sfratto di due famiglie, colpite dalla crisi e da morosità incolpevole, in via Martinengo, 2/f a Trenzano (Bs).
A rischiare di finire in mezzo a una strada erano le famiglie di Abdelhak El Barrad, operaio da 10 anni in Italia con la moglie e tre figli (3 anni, 6 anni e un neonato di soli 15 giorni) e di Abdelkrim Oueldrhila, muratore con moglie, due figli di 3 e 5 anni e un terzo in arrivo fra pochi giorni.
Abdelkrim era arrivato anni fa dal Marocco in Italia per lavorare. Ha fatto, per lungo tempo, il muratore: a volte pagato regolarmente, a volte in ”nero”. Vive a Trenzano in una casa senza il requisito dell’abitabilità, fatiscente quanto basta; tanto che il Comune a guida leghista ha colto l’ occasione per non concedere neppure la residenza. Lavandosi cosi’ le mani rispetto a qualsiasi progetto di assistenza. Un giorno Abdelkrim si e’ infortunato gravemente e con la salute se n’è andato il lavoro. Abdelkrim non ha più potuto pagare l’affitto per il “tugurio” in cui era costretto a vivere. Il proprietario, originario di una ricca famiglia della zona, non ha perso tempo e ha fatto partire immediatamente la procedure di sfratto. Il Comune, da parte sua, ha continuato a lavarsene le mani, malgrado i ripetuti solleciti all’intervento.
Più volte, gli attivisti per il diritto all'abitare erano stati a Trenzano rinviando lo sfratto e occupando pure il Comune per chiedere soluzioni concrete. Mai arrivate.
Oggi, si era addirittura del sesto accesso dell’ufficiale giudiziario. La presenza compatta di tante e tanti solidali ha fatto la differenza. L’ufficiale giudiziario, vista la situazione e la determinazione dei presenti, non ha infatti solo concesso il “classico” rinvio, ma ha addirittura rispedito l’intera pratica al giudice, prendendo atto dell'impossibilità di eseguire lo sfratto, giunto al sesto accesso, vista la presenza di un robusto picchetto e dell'assenza di alternative abitative dignitose.
Di fatto, la procedura di sfratto per le famiglie di due lavoratori è stata interrotta.
Si tratta di un risultato che non ha precedenti nel Bresciano, e anche a livello nazionale potrebbe rappresentare un caso pilota per la lotta dei movimenti per il diritto all’abitare, contro la morosità incolpevole a causa della crisi e per il passaggio da casa a casa.
Contro la protervia degli immobiliaristi e la cecità delle Istituzioni, ancora una volta la lotta di tante e tanti – migranti, nativi, antirazzisti, studenti, lavoratori – mostra la via. Quella della lotta, dell’autorganizzazione, della solidarietà attiva e dal basso. La giornata di oggi dimostra che gli sfratti si possono bloccare, e che il passaggio da casa a casa è un diritto ineludibile su cui Comitato contro gli sfratti di Brescia e provincia e associazione "Diritti per Tutti" continueranno a lottare, giorno dopo giorno, Comune dopo Comune.
Già giovedì, infatti, ci saranno altre due presidi antisfratto: il primo in via Balladore a Capriolo, il secondo in via Robusti a Pompiano. Altre decine sono previsti da qui alla fine dell'estate.
Comitato provinciale contro gli sfratti di Brescia e provincia e dell’associazione “Diritti per Tutti”

I video del Convegno "La montagna incantata" - La scalata infinita dei migranti in Italia




LA MONTAGNA INCANTATA
I video integrali del convegno tenuto presso la sede di Rifondazione Comunista di Brescia il 21 aprile 2012 a cura della Commissione immigrazione. Due gli argomenti principali: il primo il diritto di asilo, con la testimonianza di SHAHNAZ JAHANGIRI, rifugiata politica iraniana e di Marco Zanetta, un operatore della cooperativa Kpax, protagonista dell'intervento integrale (e riparatore delle assenze dello stato italiano) verso i profughi dalla Libia confinati a Monte Campione a 1800 metri di altezza; il secondo argomento riguardava il nuovo permesso di soggiorno a punti, con l'intervento di Moustapha, del presidio sotto la gru, e di Manlio Vicini, dell'Associazione “Diritti per tutti”. Coordina Abdel Majid Daoudagh, responsabile immigrazione della federazione di Brescia.

L'introduzione di Majid, con un excursus delle leggi sulla immigrazione e la testimonianza di Moustapha sulla lotta della gru, lotta conclusasi con un successo finale per via giudiziaria, ma che ha lasciato molti immigrati, truffati dai datori di lavoro o dai procacciatori di permessi di soggiorno nella condizione di clandestinità.

SHAHNAZ JAHANGIRI: l'intolleranza verso le diversità, ben presenti anche in Italia, e la fuga dall'integralismo e dall'intolleranza della rivoluzione komeinista in Iran.

SHAHNAZ JAHANGIRI: il cammino verso la democrazia vera nella società e nei partiti rimane lungo e difficile, anzi, la situazione sta peggiorando.

MARCO ZANETTA: il presupposto politico interno ed internazionale del problema. I profughi dalla Libia, diventati richiedenti asilo internazionale per volere del governo, abbandonati in cima al Monte Campione: soccorsi da volontari, e poi dall'intervento della cooperativa K-pax.

MARCO ZANETTA: la ricerca fai-da-te di una soluzione con una ventina di comuni bresciani disposti alla micro-accoglienza diffusa. Rimangono enormi problemi burocratici, politici e fattuali per questi rifugiati, che sono solo una piccolissima parte dei più che ventimila fuggiaschi dalla Libia bombardata dallo stesso governo italiano.

MANLIO VICINI: il problema vero non è tanto il permesso a punti, che sembra più un elemento propagandistico, ma la progressiva esclusione degli “estranei” dalla “fortezza Europa”, attraverso una legislazione sempre più restrittiva ed incattivita.

MANLIO VICINI: il caso dei CIE, emblema della logica comunitaria alla quale in Italia la presenza della Lega al governo ha aggiunto la cattiveria gratuita. Il permesso a punti: la finzione giuridica dell' “accordo” tra Stato italiano e l'immigrato; il meccanismo dei punti, con aspetti tragicomici, è comunque un nuovo ostacolo nella vicenda dell'immigrato, che i Italia è sempre una corsa ad ostacoli.

STEFANO GALIENI: nella vicenda immigrazione la logica dei soldi incassati da “qualcuno” si intreccia con la volontà politica dell'esclusione: la proprietà del residence di Monte Campione è la stessa di chi opera a Lampedusa.

STEFANO GALIENI: dal governo della cattiveria leghista al governo dei soldi (come risparmiare sulle spese per l'immigrato e come ricavare soldi dall'immigrato. La scappatoia della “protezione umanitaria”.

Un esempio di maxi-truffa verso la credulità dei migranti: unico antidoto la lotta consapevole per riprendersi i diritti. I grossi limiti anche di Rifondazione Comunista verso una vera integrazione.

giovedì 21 giugno 2012

Il profumo della scuola pubblica - 18 luglio a Salò

IL PROFUMO DELLA SCUOLA PUBBLICA
La drammatica situazione del nostro sistema scolastico, indebolito
dall'ennesima riforma controproducente.

MERCOLEDI' 18 LUGLIO ALLE ORE 20:45
presso il Centro Sociale “Due Pini”
sito in via Montessori, 6
a Salò

Ne discutiamo con:
Alberto Marino - Segretario circolo PRC di Salò;
Fiorenzo Bertocchi - Segretario Federazione PRC Brescia
Andrea Sciotti - Responsabile Scuola e Università PRC Brescia
Pierluigi Begni - Segretario FLC CGIL Brescia
Partito della Rifondazione Comunista
Circolo di Salò
Qui sotto potete scaricare il volantino della manifestazione.

lunedì 18 giugno 2012

Festa di liberazione del basso Garda 6-7-8 luglio

Il Partito della Rifondazione Comunista del Basso Garda organizza tre giorni di festa da passare in allegria con Musica, dibattiti e incontri a partire da Venerdì 6 luglio a Sedena di Lonato (più precisamente nell 'area feste) 

PROGRAMMA
 
VENERDI' 6 LUGLIO DALLE 18.30
Dibattito: Dove va il mondo del lavoro? 
Ne parliamo con Fiorenzo Bertocchi 
(Segretario provinciale di Rifondazione)
Giovanni Contiero 
(Lonato in Movimento)
Luciano Pedrazzani
(Segreteria CGIL di Brescia)

A SEGUIRE MUSICA CON I:
CARTHAGO NOVA (Rock Psichedelico)
POTAPORCO (SKa Punk)
LA BANDA POPOLARE DELL'EMILIA ROSSA (Ska Punk)

SABATO 7 LUGLIO DALLE 6:30
Proiezione del video "Le ragioni di una scelta." Sulla resistenza in Liguria seguiranno poi le testimonianze dei Partigiani protagonisti della lotta di liberazione dal fascismo.

A SEGUIRE MUSICA LISCIA ED ANNI 70 CON I:
"DUE NELSON" 
 
DOMENICA DALLE ORE 12:30
Spiedo Partigiano* insieme a: 
Germano Nicoli detto "Il Comandante Diavolo" 
(Eroe della Resistenza emiliana)
e con Elsa Pellizzari 
(Staffetta partigiana della Valsabbia)
Lino Pedroni
(Partigiano combattente della Valle Camonica) 
E proiezione del Video "Ci chiamavano banditi siam diventati ribelli" Sulla resistenza bresciana. 
MUSICA CON I: 
CORAZONANDO
(Latinoamericano)
Seguirà poi l' estrazione dei premi della lotteria 

TUTTE LE SERE SPIEDO, CUCINA ETNICA, VEGETARIANA (E VEGANA)
DURANTE LA FESTA SARA' ESPOSTA UNA MOSTRA SULLA 
RESISTENA A CURA DELL' ANPI


*Per prenotare lo spiedo partigiano di domenica chiamare 
 
3335292146 (Eraldo Cavagnini)
Qui sotto potete scaricare il volantino della manifestazione.

lunedì 11 giugno 2012

Bagnolo Mella - Festa rossa 2012 - dal 22 giugno al 1 luglio

Il circolo "Dolores Ibarruri" di Bagnolo Mella organizza dal 22 giugno al 1 luglio la tradizionale "Festa rossa" nel cortile delle scuole elementari di Bagnolo, con ingresso da Piazza della Resistenza.

Ricco e vario il programma che potete scaricare qui sotto.

venerdì 8 giugno 2012

Continua la lotta dei detenuti e del comitato per la chiusura del carcere di Canton Mombello

Questa mattina venerdì 8 giugno doveva esserci la visita del consigliere regionale Giulio Cavalli al carcere, con conseguente conferenza stampa. La visita non si è tenuta a causa di sopravvenuti impegni del consigliere Cavalli. Invece la conferenza stampe ha regolarmente avuto luogo, ed in questa occasione, oltre all'intervento orale, abbiamo consegnato ai giornalisti questo comunicato stampa:

COMUNICATO STAMPA

La federazione di Brescia del Partito della Rifondazione Comunista esprime la più viva censura nei confronti della Amministrazione penitenziaria per le inumane condizioni in cui sono tenuti i carcerati nella struttura circondariale di Canton Mombello.
Sottolinea come da anni il problema del sovraffollamento e della inadeguatezza della logistica di questo carcere siano conosciuti, ben al di là dei cronici e diffusi problemi della situazione generale italiana, senza che si sia dato corso ad un rimedio risolutivo almeno delle situazioni più intollerabili.
Per questo motivo il partito ha fin dal primo momento dato il suo appoggio, ed ha partecipato attivamente ai lavori del Comitato per la chiusura del carcere di Canton Mombello, ritenendo che i palliativi introdotti fino ad ora siano del tutto insufficienti, e che la configurazione edilizia del carcere stesso, insieme alle conseguenze congiunte delle leggi generatrici di criminalità fasulla e di gonfiamento artificioso della popolazione carceraria, costituiscano ostacoli insuperabili per conseguire un livello minimo di civiltà nel trattamento dei detenuti.
Denuncia che la popolazione carceraria in Italia è stata artificiosamente gonfiata da precise leggi ideologicamente orientate: dalla legge Bossi-Fini, che trasforma in reato penale talune irregolarità amministrative della popolazione immigrata; dalla Fini Giovanardi, che ha abolito ogni distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, ed ha reso sempre più problematici ed arbitrari i confini tra uso personale e spaccio; dalla ex Cirielli, che, da una parte mette in mano a chi ne ha i mezzi la possibilità di sfuggire alle sentenze ed al carcere mediante la prescrizione, mentre dall'altra punisce gli svantaggiati precludendo la possibilità di avere benefici in caso di recidiva, tanto da includere nell'ordinamento giudiziario la nozione stigmatizzante di “delinquente abituale, professionale o per tendenza”, nozione in aperto contrasto con il principio costituzionale secondo il quale si deve sempre tendere alla “rieducazione del condannato”: in questo modo la legge introduce il principio puramente ideologico e di matrice razzista per cui esistono soggetti costitutivamente “non rieducabili”.
A queste condizioni legislative generali a Brescia si aggiunge un particolare accanimento nel negare la concessione di misure alternativa al carcere, situazione che a sua volta contribuisce ad accentuare il sovraffollamento dei detenuti, accanimento che è riconducibile ad una concezione vendicativa, o semplicemente giustizialista della pena, che ha il suo esito finale nel sedimentare nella coscienza collettiva la percezione del carcere come “discarica sociale”, nella quale collocare i rifiuti umani, in modo che, una volta ben coperti, non ci si debba più pensare.
La federazione di Brescia appoggia la lotta coraggiosa dei detenuti, ed auspica che l'azione intrapresa dal comitato smuova questa situazione stagnante, raggiungendo risultati immediati nel porre rimedio alle incredibili condizioni ormai note a tutti grazie alle denunce espresse ed alla manifestazioni compiute, e che questo sia l'inizio di una nuova stagione nella quale siano fatti valere realmente i principi costituzionali e comunitari in materia di umanità nel trattenimento di qualsiasi persona, sulla via di provvedimenti, come l'amnistia e l'uso di pene alternative al carcere, che consentano, nell'immediato, il sollievo dalla intollerabile condizione attuale, ed in futuro di invertire la tendenza sciaguratamente introdotta negli anni scorsi verso una “società carceraria”, per di più selettiva in senso accentuatamente classista.

Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Brescia

giovedì 7 giugno 2012

Nazionalbolscevismo e rivoluzione conservatrice - uno studio di Franco Milanesi


RIBELLI E BORGHESI

nazionalbolscevismo e rivoluzione conservatrice

1914-1933

Presentazione e dibattito

con la presenza dell'autore Franco Milanesi
e dello storico Francesco Germinario
venerdì 15 giugno 2012 alle ore 21
in VIA ERITREA 20 (ingresso Sala incontri)
presso la sede provinciale di Rifondazione Comunista di Brescia
La prima guerra mondiale segna la crisi dei fondamenti della modernità europea e apre una fase di sperimentazione sociale, politica e culturale. Nel campo di forze indirizzato al superamento della forma borghese, il nazionalbolscevismo e la rivoluzione conservatrice rappresentano espressioni significative, estranee sia alla democrazia liberale e socialista, sia al fascismo e al comunismo sovietico. Al loro interno emergono figure di militanti e intellettuali come Junger, Niekisch e von Salomon. A partire dagli anni Trenta la repressione e il conformismo contribuiscono all'esaurimento delle innovazioni emerse da questi movimenti antisistema.” ( dalla quarta di copertina)
Un notevole e pionieristico studio dell'oscuro fenomeno del “nazionalbolscevismo” e del suo correlato, la “rivoluzione conservatrice”, visti ed analizzati criticamente, per la prima volta, da Sinistra.
Erano possibili delle vie d'uscita dalla crisi del primo dopoguerra diverse da quelle che si sono affermate storicamente?
Esiste qualche rapporto tra le proposte di allora e le attuali posizioni di chi teorizza il superamento della contrapposizione tra destra e sinistra?
Le suggestioni proposte dai protagonisti di queste tendenze hanno qualcosa da dire ancora oggi?

Franco Milanesi (Torino, 1956) ha studiato il dissenso nel PCd’I e le espressioni del comunismo eretico europeo tra le due guerre. Si è addottorato presso l’Università di Torino con una tesi sul Nazionalbolscevismo e la Rivoluzione Conservatrice in Germania. Nel 2008 ha raccolto i suoi brevi scritti sulla scuola nel volume "Dietro la lavagna" (Giraldi, Bologna). Nel 2010 per le edizioni Punto Rosso ha pubblicato "MILITANTI Un’antropologia politica del Novecento". Collabora con alcune riviste storiche e filosofiche e da molti anni fa militanza attiva nelle fila della sinistra italiana.
 
Qui sotto potete scaricare il volantino della iniziativa.

mercoledì 6 giugno 2012

La tav nell'ovest bresciano


LA TAV NELL’OVEST BRESCIANO

Un progetto democratico che tiene conto delle esigenze e dei diritti alla mobilità dei cittadini e della necessità di salvaguardia – recupero del territorio o un’opera inutile costosa altamente impattante?

GIOVEDÌ 14 GIUGNO 2012 ore 20.45
TEATRO RIZZINI, Cazzago San Martino

Coordina:

ANDREA SCIOTTI – Segretaria Provinciale Prc Brescia

Partecipano:

IVAN CICCONI – Ingegnere esperto infrastrutture e lavori pubblici.
Autore del libro “Travolti dall’alta voracità”

FIORENZO BERTOCCHI – Segretario Prc Brescia

Sono invitate

Le amministrazioni di Rudiano, Chiari, Castrezzato, Cazzago San Martino, Rovato, Coccaglio, Castegnato, Ospitaletto, Travagliato e Roncadelle, Urago d'Oglio.

L’Assessore all’ambiente della Provincia di Brescia

Tutti i Comitati Ambientalisti interessati dalla tratta.

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

Qui sotto potete scaricare il volantino della inizitiva.

martedì 5 giugno 2012

Un due giugno di lotta a Brescia - carcere ed antifascismo

Ormai è un caso nazionale: il carcere di Brescia è una vergogna. Ha il record del sovraffollamento. I detenuti si trovano in situazioni logistiche indescrivibili. Dopo mesi di lavoro il Comitato per la chiusura dei Canton Mombello ha indetto un riuscitissimo presidio nel pomeriggio di sabato 2 giugno per smuovere la situazione di stallo ed appoggiare dall'esterno la protesta dei detenuti. Rifondazione Comunista è presente nel comitato dall'inizio, ed un suo esponente, Attilio Zinelli, ha fatto parte della delegazione che è stata ricevuta dalla direttrice del carcere. Qui sotto alcuni momenti della manifestazione.

Al mattino, invece, la rete antifascista ha diffuso un volantino in cui si contesta il modo militarizzato di festeggiare la festa della repubblica. Inoltre, in riferimento alle ultime imprese del vicequestore vicario Emanuele Ricifari in occasione della ricorrenza del 28 maggio, la rete chiedeva l'allontanamento di questo personaggio, variamente noto come "Vicequestore Vicarico" o, a scelta "Vicequestore Lacarica". Questo il testo del volantino:

PROVE TECNICHE DI REGIMEmanganelli in piazza, militari in parata

Nemmeno davanti alla tragedia dei terremoti rinunciano alla parata militare
del 2 giugno!
Nel 1976 persino il governo democristiano annullò la parata militare a seguito del terremoto in Friuli. Oggi invece Napolitano e Monti liquidano l’indignazione popolare con una vana promessa di “sobrietà” e, tra le proteste popolari, tra cui spicca quella dei pompieri (che l’hanno spuntata e non saranno alla parata ma ad aiutare i terremotati), spendono 3 MILIONI DI € per far sfilare migliaia di soldati. Una vergognosa autocelebrazione del militarismo e della guerra in barba ai veri valori della Repubblica nata dalla Resistenza e dall’Antifascismo.
Se poi contiamo anche i
19 MILIARDI DI € che intendono buttar via per l’inutile e devastante Tav (a cui si aggiungono i miliardi spesi per mantenere militarizzata la Val Susa per anni e anni), i 15 MILIARDI DI € per i caccia da guerra F-35, le spese militari che superano i 20 MILIARDI DI € ALL’ANNO e i 760 MILIONI DI € ALL’ANNO per la guerra in Afghanistan, scopriamo che le spese dello Stato per la distruzione sono più di 1000 volte quelle per la ricostruzione
(50 milioni stanziati per i terremoti degli scorsi giorni).

Solo pochi giorni fa a Brescia militi in camicia nera al comando del gerarca “La Carica” hanno massacrano “dissidenti politici”, “diversi” ed “antifascisti”
E' accaduto lo scorso 28 maggio durante le iniziative per il 38° anniversario della strage fascista, di Stato e della Nato: coloro che chiedevano verità e giustizia per un brutale attentato ancora senza colpevoli e mandanti sono stati  massacrati dai manganelli della polizia. “I servitori” di quello Stato che - per stessa ammissione del Presidente della Repubblica - ha deviato ed insabbiato tutte le indagini che si sono susseguite, hanno picchiato senza motivo e con inaudita ferocia giovani studenti, operai, funzionari sindacali ed antifascisti.
Il vicequestore “La Carica”, già zelante esecutore della strategia repressiva messa in atto in diverse occasioni a Brescia (ricordiamo il caso più emblematico: su indicazione del ministro degli interni Maroni, si era particolarmente distinto nell’utilizzo della macchina repressiva nei giorni dell’occupazione della gru di via S. Faustino), ha colpito ancora .
Siamo di nuovo di fronte ad una strategia della tensione che vuole creare paura e imporre repressione violenta nei confronti dei movimenti che lottano sui terreni sociali e politici,
nei confronti di chiunque esprima dissenso.
Abbiamo assistito quest’anno ad una monopolizzazione della piazza, del ricordo, della memoria, che ha eliminato ogni contenuto conflittuale, di rivendicazione, di memoria non pacificata.
Esprimiamo solidarietà ai colpiti e alle colpite dalle denunce e dai manganelli.


NO ALLA PARATA MILITARE DEL 2 GIUGNO!!!


Rete Antifa Brescia