Un fatto veramente straordinario a Trenzano, uno dei paesi-guida di Lega buffona. Il Comitato anti-sfratti blocca definitivamente lo sfratto di due lavoratori.
Riprendiamo il comunicato del Comitato:
Risultato storico oggi, martedì 26 giugno, per il diritto all’abitare a Brescia e provincia.
Oltre
una cinquantina di attiviste e attivisti del Comitato provinciale
contro gli sfratti di Brescia e provincia e dell’associazione “Diritti
per Tutti” hanno bloccato lo sfratto di due famiglie, colpite dalla
crisi e da morosità incolpevole, in via Martinengo, 2/f a Trenzano (Bs).
A
rischiare di finire in mezzo a una strada erano le famiglie di Abdelhak
El Barrad, operaio da 10 anni in Italia con la moglie e tre figli (3
anni, 6 anni e un neonato di soli 15 giorni) e di Abdelkrim Oueldrhila,
muratore con moglie, due figli di 3 e 5 anni e un terzo in arrivo fra
pochi giorni.
Abdelkrim era arrivato anni fa dal Marocco in Italia
per lavorare. Ha fatto, per lungo tempo, il muratore: a volte pagato
regolarmente, a volte in ”nero”. Vive a Trenzano in una casa senza il
requisito dell’abitabilità, fatiscente quanto basta; tanto che il Comune
a guida leghista ha colto l’ occasione per non concedere neppure la
residenza. Lavandosi cosi’ le mani rispetto a qualsiasi progetto di
assistenza. Un giorno Abdelkrim si e’ infortunato gravemente e con la
salute se n’è andato il lavoro. Abdelkrim non ha più potuto pagare
l’affitto per il “tugurio” in cui era costretto a vivere. Il
proprietario, originario di una ricca famiglia della zona, non ha perso
tempo e ha fatto partire immediatamente la procedure di sfratto. Il
Comune, da parte sua, ha continuato a lavarsene le mani, malgrado i
ripetuti solleciti all’intervento.
Più volte, gli attivisti per il
diritto all'abitare erano stati a Trenzano rinviando lo sfratto e
occupando pure il Comune per chiedere soluzioni concrete. Mai arrivate.
Oggi,
si era addirittura del sesto accesso dell’ufficiale giudiziario. La
presenza compatta di tante e tanti solidali ha fatto la differenza.
L’ufficiale giudiziario, vista la situazione e la determinazione dei
presenti, non ha infatti solo concesso il “classico” rinvio, ma ha addirittura rispedito l’intera pratica al giudice,
prendendo atto dell'impossibilità di eseguire lo sfratto, giunto al
sesto accesso, vista la presenza di un robusto picchetto e dell'assenza
di alternative abitative dignitose.
Di fatto, la procedura di sfratto per le famiglie di due lavoratori è stata interrotta.
Si
tratta di un risultato che non ha precedenti nel Bresciano, e anche a
livello nazionale potrebbe rappresentare un caso pilota per la lotta dei
movimenti per il diritto all’abitare, contro la morosità incolpevole a
causa della crisi e per il passaggio da casa a casa.
Contro la
protervia degli immobiliaristi e la cecità delle Istituzioni, ancora una
volta la lotta di tante e tanti – migranti, nativi, antirazzisti,
studenti, lavoratori – mostra la via. Quella della lotta,
dell’autorganizzazione, della solidarietà attiva e dal basso. La
giornata di oggi dimostra che gli sfratti si possono bloccare, e che il
passaggio da casa a casa è un diritto ineludibile su cui Comitato contro
gli sfratti di Brescia e provincia e associazione "Diritti per Tutti"
continueranno a lottare, giorno dopo giorno, Comune dopo Comune.
Già
giovedì, infatti, ci saranno altre due presidi antisfratto: il primo in
via Balladore a Capriolo, il secondo in via Robusti a Pompiano. Altre
decine sono previsti da qui alla fine dell'estate.
Comitato provinciale
contro gli sfratti di Brescia e provincia e dell’associazione “Diritti
per Tutti”
martedì 26 giugno 2012
I video del Convegno "La montagna incantata" - La scalata infinita dei migranti in Italia
I video integrali del
convegno
tenuto presso la sede di Rifondazione Comunista di Brescia il 21
aprile 2012 a cura della Commissione immigrazione. Due gli
argomenti principali: il primo il diritto di asilo, con la
testimonianza di SHAHNAZ JAHANGIRI, rifugiata politica iraniana e di
Marco Zanetta, un operatore della cooperativa Kpax, protagonista
dell'intervento integrale (e riparatore delle assenze dello stato
italiano) verso i profughi dalla Libia confinati a Monte Campione a
1800 metri di altezza; il secondo argomento riguardava il nuovo
permesso di soggiorno a punti, con l'intervento di Moustapha, del
presidio sotto la gru, e di Manlio Vicini, dell'Associazione “Diritti
per tutti”. Coordina Abdel Majid Daoudagh, responsabile
immigrazione della federazione di Brescia.
L'introduzione di Majid, con
un excursus delle leggi sulla immigrazione e la testimonianza di
Moustapha sulla lotta della gru, lotta conclusasi con un successo
finale per via giudiziaria, ma che ha lasciato molti immigrati,
truffati dai datori di lavoro o dai procacciatori di permessi di
soggiorno nella condizione di clandestinità.
SHAHNAZ JAHANGIRI:
l'intolleranza verso le diversità, ben presenti anche in Italia, e
la fuga dall'integralismo e dall'intolleranza della rivoluzione
komeinista in Iran.
SHAHNAZ JAHANGIRI: il
cammino verso la democrazia vera nella società e nei partiti rimane
lungo e difficile, anzi, la situazione sta peggiorando.
MARCO ZANETTA: il
presupposto politico interno ed internazionale del problema. I
profughi dalla Libia, diventati richiedenti asilo internazionale per
volere del governo, abbandonati in cima al Monte Campione: soccorsi
da volontari, e poi dall'intervento della cooperativa K-pax.
MARCO ZANETTA: la ricerca
fai-da-te di una soluzione con una ventina di comuni bresciani
disposti alla micro-accoglienza diffusa. Rimangono enormi problemi
burocratici, politici e fattuali per questi rifugiati, che sono solo
una piccolissima parte dei più che ventimila fuggiaschi dalla Libia
bombardata dallo stesso governo italiano.
MANLIO VICINI: il
problema vero non è tanto il permesso a punti, che sembra più un
elemento propagandistico, ma la progressiva esclusione degli
“estranei” dalla “fortezza Europa”, attraverso una
legislazione sempre più restrittiva ed incattivita.
MANLIO VICINI: il caso
dei CIE, emblema della logica comunitaria alla quale in Italia la
presenza della Lega al governo ha aggiunto la cattiveria gratuita. Il
permesso a punti: la finzione giuridica dell' “accordo” tra Stato
italiano e l'immigrato; il meccanismo dei punti, con aspetti
tragicomici, è comunque un nuovo ostacolo nella vicenda
dell'immigrato, che i Italia è sempre una corsa ad ostacoli.
STEFANO GALIENI: nella
vicenda immigrazione la logica dei soldi incassati da “qualcuno”
si intreccia con la volontà politica dell'esclusione: la proprietà
del residence di Monte Campione è la stessa di chi opera a
Lampedusa.
STEFANO GALIENI: dal
governo della cattiveria leghista al governo dei soldi (come
risparmiare sulle spese per l'immigrato e come ricavare soldi
dall'immigrato. La scappatoia della “protezione umanitaria”.
Un esempio di maxi-truffa
verso la credulità dei migranti: unico antidoto la lotta consapevole
per riprendersi i diritti. I grossi limiti anche di Rifondazione
Comunista verso una vera integrazione.
giovedì 21 giugno 2012
Il profumo della scuola pubblica - 18 luglio a Salò
IL PROFUMO DELLA SCUOLA PUBBLICA
La drammatica situazione del nostro sistema scolastico, indebolito
dall'ennesima riforma controproducente.
MERCOLEDI' 18 LUGLIO ALLE ORE 20:45
presso il Centro Sociale “Due Pini”
sito in via Montessori, 6
a Salò
Ne discutiamo con:
Alberto Marino - Segretario circolo PRC di Salò;
Fiorenzo Bertocchi - Segretario Federazione PRC Brescia
Andrea Sciotti - Responsabile Scuola e Università PRC Brescia
Pierluigi Begni - Segretario FLC CGIL Brescia
Partito della Rifondazione Comunista
Circolo di Salò
La drammatica situazione del nostro sistema scolastico, indebolito
dall'ennesima riforma controproducente.
MERCOLEDI' 18 LUGLIO ALLE ORE 20:45
presso il Centro Sociale “Due Pini”
sito in via Montessori, 6
a Salò
Ne discutiamo con:
Alberto Marino - Segretario circolo PRC di Salò;
Fiorenzo Bertocchi - Segretario Federazione PRC Brescia
Andrea Sciotti - Responsabile Scuola e Università PRC Brescia
Pierluigi Begni - Segretario FLC CGIL Brescia
Partito della Rifondazione Comunista
Circolo di Salò
Qui sotto potete scaricare il volantino della manifestazione.
lunedì 18 giugno 2012
Festa di liberazione del basso Garda 6-7-8 luglio
Il
Partito della Rifondazione Comunista del Basso Garda organizza tre
giorni di festa da passare in allegria con Musica, dibattiti e incontri a
partire da Venerdì 6 luglio a Sedena di Lonato (più precisamente nell
'area feste)
PROGRAMMA
3335292146 (Eraldo Cavagnini)
PROGRAMMA
VENERDI' 6 LUGLIO DALLE 18.30
Dibattito: Dove va il mondo del lavoro?
Ne parliamo con Fiorenzo Bertocchi
(Segretario provinciale di Rifondazione)
Giovanni Contiero
(Lonato in Movimento)
Luciano Pedrazzani
(Segreteria CGIL di Brescia)
A SEGUIRE MUSICA CON I:
CARTHAGO NOVA (Rock Psichedelico)
POTAPORCO (SKa Punk)
LA BANDA POPOLARE DELL'EMILIA ROSSA (Ska Punk)
SABATO 7 LUGLIO DALLE 6:30
Proiezione del video "Le ragioni di una scelta." Sulla resistenza in Liguria seguiranno poi le testimonianze dei Partigiani protagonisti della lotta di liberazione dal fascismo.
A SEGUIRE MUSICA LISCIA ED ANNI 70 CON I:
"DUE NELSON"
Dibattito: Dove va il mondo del lavoro?
Ne parliamo con Fiorenzo Bertocchi
(Segretario provinciale di Rifondazione)
Giovanni Contiero
(Lonato in Movimento)
Luciano Pedrazzani
(Segreteria CGIL di Brescia)
A SEGUIRE MUSICA CON I:
CARTHAGO NOVA (Rock Psichedelico)
POTAPORCO (SKa Punk)
LA BANDA POPOLARE DELL'EMILIA ROSSA (Ska Punk)
SABATO 7 LUGLIO DALLE 6:30
Proiezione del video "Le ragioni di una scelta." Sulla resistenza in Liguria seguiranno poi le testimonianze dei Partigiani protagonisti della lotta di liberazione dal fascismo.
A SEGUIRE MUSICA LISCIA ED ANNI 70 CON I:
"DUE NELSON"
DOMENICA DALLE ORE 12:30
Spiedo Partigiano* insieme a:
Germano Nicoli detto "Il Comandante Diavolo"
(Eroe della Resistenza emiliana)
e con Elsa Pellizzari
(Staffetta partigiana della Valsabbia)
Lino Pedroni
(Partigiano combattente della Valle Camonica)
E proiezione del Video "Ci chiamavano banditi siam diventati ribelli" Sulla resistenza bresciana.
MUSICA CON I:
CORAZONANDO
(Latinoamericano)
Seguirà poi l' estrazione dei premi della lotteria
TUTTE LE SERE SPIEDO, CUCINA ETNICA, VEGETARIANA (E VEGANA)
DURANTE LA FESTA SARA' ESPOSTA UNA MOSTRA SULLA
RESISTENA A CURA DELL' ANPI
*Per prenotare lo spiedo partigiano di domenica chiamare Spiedo Partigiano* insieme a:
Germano Nicoli detto "Il Comandante Diavolo"
(Eroe della Resistenza emiliana)
e con Elsa Pellizzari
(Staffetta partigiana della Valsabbia)
Lino Pedroni
(Partigiano combattente della Valle Camonica)
E proiezione del Video "Ci chiamavano banditi siam diventati ribelli" Sulla resistenza bresciana.
MUSICA CON I:
CORAZONANDO
(Latinoamericano)
Seguirà poi l' estrazione dei premi della lotteria
TUTTE LE SERE SPIEDO, CUCINA ETNICA, VEGETARIANA (E VEGANA)
DURANTE LA FESTA SARA' ESPOSTA UNA MOSTRA SULLA
RESISTENA A CURA DELL' ANPI
3335292146 (Eraldo Cavagnini)
Qui sotto potete scaricare il volantino della manifestazione.
lunedì 11 giugno 2012
Bagnolo Mella - Festa rossa 2012 - dal 22 giugno al 1 luglio
Il circolo "Dolores Ibarruri" di Bagnolo Mella organizza dal 22 giugno al 1 luglio la tradizionale "Festa rossa" nel cortile delle scuole elementari di Bagnolo, con ingresso da Piazza della Resistenza.
Ricco e vario il programma che potete scaricare qui sotto.
venerdì 8 giugno 2012
Continua la lotta dei detenuti e del comitato per la chiusura del carcere di Canton Mombello
Questa mattina venerdì 8 giugno doveva esserci la visita del consigliere regionale Giulio Cavalli al carcere, con conseguente conferenza stampa. La visita non si è tenuta a causa di sopravvenuti impegni del consigliere Cavalli. Invece la conferenza stampe ha regolarmente avuto luogo, ed in questa occasione, oltre all'intervento orale, abbiamo consegnato ai giornalisti questo comunicato stampa:
COMUNICATO STAMPA
La federazione di Brescia
del Partito della Rifondazione Comunista esprime la più viva censura
nei confronti della Amministrazione penitenziaria per le inumane
condizioni in cui sono tenuti i carcerati nella struttura
circondariale di Canton Mombello.
Sottolinea come da anni
il problema del sovraffollamento e della inadeguatezza della
logistica di questo carcere siano conosciuti, ben al di là dei
cronici e diffusi problemi della situazione generale italiana, senza
che si sia dato corso ad un rimedio risolutivo almeno delle
situazioni più intollerabili.
Per questo motivo il
partito ha fin dal primo momento dato il suo appoggio, ed ha
partecipato attivamente ai lavori del Comitato per la chiusura del
carcere di Canton Mombello, ritenendo che i palliativi introdotti
fino ad ora siano del tutto insufficienti, e che la configurazione
edilizia del carcere stesso, insieme alle conseguenze congiunte delle
leggi generatrici di criminalità fasulla e di gonfiamento
artificioso della popolazione carceraria, costituiscano ostacoli
insuperabili per conseguire un livello minimo di civiltà nel
trattamento dei detenuti.
Denuncia che la
popolazione carceraria in Italia è stata artificiosamente gonfiata
da precise leggi ideologicamente orientate: dalla legge Bossi-Fini,
che trasforma in reato penale talune irregolarità amministrative
della popolazione immigrata; dalla Fini Giovanardi, che ha abolito
ogni distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, ed ha reso
sempre più problematici ed arbitrari i confini tra uso personale e
spaccio; dalla ex Cirielli, che, da una parte mette in mano a chi ne
ha i mezzi la possibilità di sfuggire alle sentenze ed al carcere
mediante la prescrizione, mentre dall'altra punisce gli svantaggiati
precludendo la possibilità di avere benefici in caso di recidiva,
tanto da includere nell'ordinamento giudiziario la nozione
stigmatizzante di “delinquente abituale, professionale o per
tendenza”, nozione in aperto contrasto con il principio
costituzionale secondo il quale si deve sempre tendere alla
“rieducazione del condannato”: in questo modo la legge introduce
il principio puramente ideologico e di matrice razzista per cui
esistono soggetti costitutivamente “non rieducabili”.
A queste condizioni
legislative generali a Brescia si aggiunge un particolare accanimento
nel negare la concessione di misure alternativa al carcere,
situazione che a sua volta contribuisce ad accentuare il
sovraffollamento dei detenuti, accanimento che è riconducibile ad
una concezione vendicativa, o semplicemente giustizialista della
pena, che ha il suo esito finale nel sedimentare nella coscienza
collettiva la percezione del carcere come “discarica sociale”,
nella quale collocare i rifiuti umani, in modo che, una volta ben
coperti, non ci si debba più pensare.
La federazione di Brescia
appoggia la lotta coraggiosa dei detenuti, ed auspica che l'azione
intrapresa dal comitato smuova questa situazione stagnante,
raggiungendo risultati immediati nel porre rimedio alle incredibili
condizioni ormai note a tutti grazie alle denunce espresse ed alla
manifestazioni compiute, e che questo sia l'inizio di una nuova
stagione nella quale siano fatti valere realmente i principi
costituzionali e comunitari in materia di umanità nel trattenimento
di qualsiasi persona, sulla via di provvedimenti, come l'amnistia e
l'uso di pene alternative al carcere, che consentano, nell'immediato,
il sollievo dalla intollerabile condizione attuale, ed in futuro di
invertire la tendenza sciaguratamente introdotta negli anni scorsi
verso una “società carceraria”, per di più selettiva in senso
accentuatamente classista.
Partito della
Rifondazione Comunista – Federazione di Brescia
giovedì 7 giugno 2012
Nazionalbolscevismo e rivoluzione conservatrice - uno studio di Franco Milanesi
RIBELLI E BORGHESI
nazionalbolscevismo e rivoluzione conservatrice
1914-1933
Presentazione e dibattito
con
la presenza dell'autore
Franco
Milanesi
e
dello storico
Francesco
Germinario
venerdì
15 giugno 2012 alle ore 21
in
VIA ERITREA 20 (ingresso Sala incontri)
presso
la sede provinciale di Rifondazione Comunista di Brescia
“La
prima guerra mondiale segna la crisi dei fondamenti della
modernità europea e apre una fase di sperimentazione sociale,
politica e culturale. Nel campo di forze indirizzato al
superamento della forma borghese, il nazionalbolscevismo e la
rivoluzione conservatrice rappresentano espressioni significative,
estranee sia alla democrazia liberale e socialista, sia al
fascismo e al comunismo sovietico. Al loro interno emergono figure
di militanti e intellettuali come Junger, Niekisch e von Salomon.
A partire dagli anni Trenta la repressione e il conformismo
contribuiscono all'esaurimento delle innovazioni emerse da questi
movimenti antisistema.” ( dalla quarta di copertina)
Un
notevole e pionieristico studio dell'oscuro fenomeno del
“nazionalbolscevismo” e del suo correlato, la “rivoluzione
conservatrice”, visti ed analizzati criticamente, per la prima
volta, da Sinistra.
Erano
possibili delle vie d'uscita dalla crisi del primo dopoguerra
diverse da quelle che si sono affermate storicamente?
Esiste
qualche rapporto tra le proposte di allora e le attuali posizioni
di chi teorizza il superamento della contrapposizione tra destra e
sinistra?
Le
suggestioni proposte dai protagonisti di queste tendenze hanno
qualcosa da dire ancora oggi?
|
Franco Milanesi (Torino, 1956) ha studiato il dissenso nel PCd’I e le
espressioni del comunismo eretico europeo tra le due guerre. Si è
addottorato presso l’Università di Torino con una tesi sul
Nazionalbolscevismo e la Rivoluzione Conservatrice in Germania. Nel 2008
ha raccolto i suoi brevi scritti sulla scuola nel volume "Dietro la
lavagna" (Giraldi, Bologna). Nel 2010 per le edizioni Punto Rosso ha pubblicato "MILITANTI Un’antropologia politica del Novecento". Collabora con alcune riviste storiche e
filosofiche e da molti anni fa militanza attiva nelle fila della
sinistra italiana.
Qui sotto potete scaricare il volantino della iniziativa.
mercoledì 6 giugno 2012
La tav nell'ovest bresciano
LA
TAV NELL’OVEST BRESCIANO
Un
progetto democratico che tiene conto delle esigenze e dei diritti
alla mobilità dei cittadini e della necessità di salvaguardia –
recupero del territorio o un’opera inutile costosa altamente
impattante?
GIOVEDÌ
14 GIUGNO 2012 ore 20.45
TEATRO
RIZZINI, Cazzago San Martino
Coordina:
ANDREA
SCIOTTI
– Segretaria Provinciale Prc Brescia
Partecipano:
IVAN
CICCONI
– Ingegnere esperto infrastrutture e lavori pubblici.
Autore
del libro “Travolti dall’alta voracità”
FIORENZO
BERTOCCHI
– Segretario Prc Brescia
Sono
invitate
Le
amministrazioni di Rudiano, Chiari, Castrezzato, Cazzago San Martino,
Rovato, Coccaglio, Castegnato, Ospitaletto, Travagliato e Roncadelle,
Urago d'Oglio.
L’Assessore
all’ambiente della Provincia di Brescia
Tutti
i Comitati Ambientalisti interessati dalla tratta.
PARTITO
DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Qui sotto potete scaricare il volantino della inizitiva.
martedì 5 giugno 2012
Un due giugno di lotta a Brescia - carcere ed antifascismo
Ormai è un caso nazionale: il carcere di Brescia è una vergogna. Ha il record del sovraffollamento. I detenuti si trovano in situazioni logistiche indescrivibili. Dopo mesi di lavoro il Comitato per la chiusura dei Canton Mombello ha indetto un riuscitissimo presidio nel pomeriggio di sabato 2 giugno per smuovere la situazione di stallo ed appoggiare dall'esterno la protesta dei detenuti. Rifondazione Comunista è presente nel comitato dall'inizio, ed un suo esponente, Attilio Zinelli, ha fatto parte della delegazione che è stata ricevuta dalla direttrice del carcere. Qui sotto alcuni momenti della manifestazione.
Al mattino, invece, la rete antifascista ha diffuso un volantino in cui si contesta il modo militarizzato di festeggiare la festa della repubblica. Inoltre, in riferimento alle ultime imprese del vicequestore vicario Emanuele Ricifari in occasione della ricorrenza del 28 maggio, la rete chiedeva l'allontanamento di questo personaggio, variamente noto come "Vicequestore Vicarico" o, a scelta "Vicequestore Lacarica". Questo il testo del volantino:
PROVE TECNICHE DI REGIMEmanganelli in piazza, militari in parata
Nemmeno davanti alla tragedia dei terremoti rinunciano alla parata militaredel 2 giugno!
Nel 1976 persino il governo democristiano annullò la parata militare a seguito del terremoto in Friuli. Oggi invece Napolitano e Monti liquidano l’indignazione popolare con una vana promessa di “sobrietà” e, tra le proteste popolari, tra cui spicca quella dei pompieri (che l’hanno spuntata e non saranno alla parata ma ad aiutare i terremotati), spendono 3 MILIONI DI € per far sfilare migliaia di soldati. Una vergognosa autocelebrazione del militarismo e della guerra in barba ai veri valori della Repubblica nata dalla Resistenza e dall’Antifascismo.
Se poi contiamo anche i 19 MILIARDI DI € che intendono buttar via per l’inutile e devastante Tav (a cui si aggiungono i miliardi spesi per mantenere militarizzata la Val Susa per anni e anni), i 15 MILIARDI DI € per i caccia da guerra F-35, le spese militari che superano i 20 MILIARDI DI € ALL’ANNO e i 760 MILIONI DI € ALL’ANNO per la guerra in Afghanistan, scopriamo che le spese dello Stato per la distruzione sono più di 1000 volte quelle per la ricostruzione
(50 milioni stanziati per i terremoti degli scorsi giorni).
Solo pochi giorni fa a Brescia militi in camicia nera al comando del gerarca “La Carica” hanno massacrano “dissidenti politici”, “diversi” ed “antifascisti”E' accaduto lo scorso 28 maggio durante le iniziative per il 38° anniversario della strage fascista, di Stato e della Nato: coloro che chiedevano verità e giustizia per un brutale attentato ancora senza colpevoli e mandanti sono stati massacrati dai manganelli della polizia. “I servitori” di quello Stato che - per stessa ammissione del Presidente della Repubblica - ha deviato ed insabbiato tutte le indagini che si sono susseguite, hanno picchiato senza motivo e con inaudita ferocia giovani studenti, operai, funzionari sindacali ed antifascisti.Il vicequestore “La Carica”, già zelante esecutore della strategia repressiva messa in atto in diverse occasioni a Brescia (ricordiamo il caso più emblematico: su indicazione del ministro degli interni Maroni, si era particolarmente distinto nell’utilizzo della macchina repressiva nei giorni dell’occupazione della gru di via S. Faustino), ha colpito ancora .
Siamo di nuovo di fronte ad una strategia della tensione che vuole creare paura e imporre repressione violenta nei confronti dei movimenti che lottano sui terreni sociali e politici,
nei confronti di chiunque esprima dissenso.Abbiamo assistito quest’anno ad una monopolizzazione della piazza, del ricordo, della memoria, che ha eliminato ogni contenuto conflittuale, di rivendicazione, di memoria non pacificata.Esprimiamo solidarietà ai colpiti e alle colpite dalle denunce e dai manganelli.
NO ALLA PARATA MILITARE DEL 2 GIUGNO!!!
Rete Antifa Brescia
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