Matteo Gaddi
Non c'è ancora una soluzione concreta per il destino dei dipendenti dello stabilimento bresciano di Ideal Standard. Nonostante l'accordo per una loro parziale ricollocazione nell'ambito del progetto della piattaforma logistica a Brescia, a distanza di quasi un anno mancano ancora i progetti, il contratto con le Ferrovie, nonché la definizione di scadenze concrete e la messa a disposizione delle risorse necessarie. Per questo i lavoratori sono tornati a presidiare lo stabilimento produttivo di via Milano, quello oggetto di dismissione da parte di Ideal Standard che immagina, una volta smantellata la parte produttiva, di realizzare un intervento di trasformazione urbanistica molto remunerativo. Accanto alla sede di Ideal Standard esiste un'altra fabbrica, cha ha chiuso i battenti nel 2009 liberando così ulteriori spazi a possibili costruzioni commerciali o residenziali. Insomma, l'area sta diventando sempre più appetibile sul piano ur-banistico-edilizio. «Abbiamo occupato l'attuale sede produttiva perché sappiamo che su questa si concentrano le attenzioni di Ideal Standard e fino a quando non ci
saranno impegni concreti e precisi non ce ne andremo», spiegano i lavoratori tornati ad occupare dopo la prima iniziativa del luglio-novembre 2009. Infatti, il 17 novembre 2009 al ministero dello Sviluppo economico venne sottoscritto un accordo che prefigurava una soluzione per i lavoratori bresciani.
Un breve richiamo della vicenda: dopo le prime preoccupanti avvisaglie del 2007 e 2008, nel luglio 2009 Ideal Standard comunica di voler ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per crisi, a decorrere dall'1 settembre 2009 e per 12 mesi. I numeri erano pesantissimi: i lavoratori complessivamente coinvolti erano 1.740 dei quali 116 a Brescia. Ma la vera mazzata era l'intenzione della società di arrivare alla chiusura degli stabilimenti di Brescia e Cozzano per cessazione di attività al termine della cassa integrazione straordinaria.
Il Piano industriale di Ideal Standard avrebbe segnato la cancellazione del sito produttivo di Brescia e dei corrispondenti posti di lavoro. A questo si sono opposti i lavoratori chiedendo il mantenimento di lavorazioni in Italia, la reinternalizzazione e il coinvolgimento di Brescia nel piano industriale. Dopo la lotta dei lavoratori, come detto, si arriva all'accordo del novembre 2009 che segna qualche risultato positivo: innanzitutto la riduzione degli esuberi da 650 a 410 con la possibilità di ulteriori riduzioni attraverso accordi locali.
In particolare per Brescia si prevedeva una riduzione degli esuberi attraverso l'utilizzo di 64 figure presso il centro logistico di Bassano. Nel verbale del 17 novembre 2009 si da atto che «nell'ambito del progetto logistico che interessa i lavoratori di Brescia le società (...) si impegnano a realizzare congiuntamente alle amministrazioni locali un polo logistico nel Comune di Brescia nell'area intermo-dale denominata "la Piccola" con l'eventuale intervento di un partner leader nel settore della logistica». Viene anche richiamato l'accordo di programma stipulato col Governo ed il conseguente impegno di istituire un tavolo con Regione Lombardia, Provincia e Comune di Brescia, Trenita-1-convocazione-al-ministerolia per la definizione e l'attuazione del progetto di piattaforma logistica. Gli esuberi dello stabilimento di Brescia di via Milano vengono gestiti attraverso la Cigs e i contratti di solidarietà per i dipendenti che verranno ricollocati nella piattaforma logistica. Sembra fatta, si tratterebbe solo di dar corso a quanto concordato, ma le cose non procedono affatto. Presso la Provincia di Brescia, si tiene una riunione il 14 settembre scorso nel corso della quale si sprecano le rassicurazioni, a giudizio dei lavoratori sono ancora troppi gli elementi che mancano. Il Governo, rappresentato dall'on. Saglia, conferma l'impegno ipotizzato in circa il 20% dell'intervento per la realizzazione del sito da destinare alla piattaforma logistica Ideal Standard e/o per la realizzazione delle opere infrastnitturali ad esse connesse. Fs Logistica puntualizza di aver attivato da tempo una collaborazione fattiva con il Comune di Brescia finalizzata alla progettazione dei capannoni industriali, tale da permettere la presentazione entro settembre 2010 del piano esecutivo ed ottenere le autorizzazioni edilizie entro fine/inizio anno.
Ma le organizzazioni sindacali fanno osservare che è quasi passato un anno dall'accordo che prevede la realizzazione della Piattaforma logistica Ideal Standard senza avere ad oggi il piano attuativo, chiedendo di conoscere quali siano gli impedimenti. In particolare per le organizzazioni sindacali la necessità è quella di rispettare la tempistica legata alle scadenze degli ammortizzatori sociali. Alla richiesta dei sindacati di poter avere copia del contratto tra Ideal Standard e Fs Logistica viene opposto un diniego in quanto «i termini economici sono dati sensibili e pertanto si potranno avere delle indicazioni di massima». Il prossimo incontro verrà fissato per la fine di gennaio 2011 al fine di valutare lo stato di attuazione del programma, nel frattempo prosegue la loro lotta con la richiesta di «fare conoscere come stanno le cose, i rischi che corriamo. Dateci il massimo di visibilità».
saranno impegni concreti e precisi non ce ne andremo», spiegano i lavoratori tornati ad occupare dopo la prima iniziativa del luglio-novembre 2009. Infatti, il 17 novembre 2009 al ministero dello Sviluppo economico venne sottoscritto un accordo che prefigurava una soluzione per i lavoratori bresciani.
Un breve richiamo della vicenda: dopo le prime preoccupanti avvisaglie del 2007 e 2008, nel luglio 2009 Ideal Standard comunica di voler ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per crisi, a decorrere dall'1 settembre 2009 e per 12 mesi. I numeri erano pesantissimi: i lavoratori complessivamente coinvolti erano 1.740 dei quali 116 a Brescia. Ma la vera mazzata era l'intenzione della società di arrivare alla chiusura degli stabilimenti di Brescia e Cozzano per cessazione di attività al termine della cassa integrazione straordinaria.
Il Piano industriale di Ideal Standard avrebbe segnato la cancellazione del sito produttivo di Brescia e dei corrispondenti posti di lavoro. A questo si sono opposti i lavoratori chiedendo il mantenimento di lavorazioni in Italia, la reinternalizzazione e il coinvolgimento di Brescia nel piano industriale. Dopo la lotta dei lavoratori, come detto, si arriva all'accordo del novembre 2009 che segna qualche risultato positivo: innanzitutto la riduzione degli esuberi da 650 a 410 con la possibilità di ulteriori riduzioni attraverso accordi locali.
In particolare per Brescia si prevedeva una riduzione degli esuberi attraverso l'utilizzo di 64 figure presso il centro logistico di Bassano. Nel verbale del 17 novembre 2009 si da atto che «nell'ambito del progetto logistico che interessa i lavoratori di Brescia le società (...) si impegnano a realizzare congiuntamente alle amministrazioni locali un polo logistico nel Comune di Brescia nell'area intermo-dale denominata "la Piccola" con l'eventuale intervento di un partner leader nel settore della logistica». Viene anche richiamato l'accordo di programma stipulato col Governo ed il conseguente impegno di istituire un tavolo con Regione Lombardia, Provincia e Comune di Brescia, Trenita-1-convocazione-al-ministerolia per la definizione e l'attuazione del progetto di piattaforma logistica. Gli esuberi dello stabilimento di Brescia di via Milano vengono gestiti attraverso la Cigs e i contratti di solidarietà per i dipendenti che verranno ricollocati nella piattaforma logistica. Sembra fatta, si tratterebbe solo di dar corso a quanto concordato, ma le cose non procedono affatto. Presso la Provincia di Brescia, si tiene una riunione il 14 settembre scorso nel corso della quale si sprecano le rassicurazioni, a giudizio dei lavoratori sono ancora troppi gli elementi che mancano. Il Governo, rappresentato dall'on. Saglia, conferma l'impegno ipotizzato in circa il 20% dell'intervento per la realizzazione del sito da destinare alla piattaforma logistica Ideal Standard e/o per la realizzazione delle opere infrastnitturali ad esse connesse. Fs Logistica puntualizza di aver attivato da tempo una collaborazione fattiva con il Comune di Brescia finalizzata alla progettazione dei capannoni industriali, tale da permettere la presentazione entro settembre 2010 del piano esecutivo ed ottenere le autorizzazioni edilizie entro fine/inizio anno.
Ma le organizzazioni sindacali fanno osservare che è quasi passato un anno dall'accordo che prevede la realizzazione della Piattaforma logistica Ideal Standard senza avere ad oggi il piano attuativo, chiedendo di conoscere quali siano gli impedimenti. In particolare per le organizzazioni sindacali la necessità è quella di rispettare la tempistica legata alle scadenze degli ammortizzatori sociali. Alla richiesta dei sindacati di poter avere copia del contratto tra Ideal Standard e Fs Logistica viene opposto un diniego in quanto «i termini economici sono dati sensibili e pertanto si potranno avere delle indicazioni di massima». Il prossimo incontro verrà fissato per la fine di gennaio 2011 al fine di valutare lo stato di attuazione del programma, nel frattempo prosegue la loro lotta con la richiesta di «fare conoscere come stanno le cose, i rischi che corriamo. Dateci il massimo di visibilità».
Da "Liberazione" del 21/10/2010
Per vedere tutta la documentazione batti qui o sull'immagine del titolo in cima.
Qui invece puoi vedere il filmato prodotto dagli operai stessi sui motivi della riapertura della vertenza, e quello realizzato dalla commissione lavoro di Rifondazione Comunista.
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