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mercoledì 13 ottobre 2010

Lancini ormai senza oscar mena colpi di testa all'impazzata - ma se la rompe da solo

Alla fine perfino l'anguillesco Colosio, Direttore Generale dell'Uficio scolastica per la Lombardia (tra parentesi, franciacortino come il Lancinante) l'ha detta abbastanza chiara. Parafrasando il suo intervento in Rai, ha detto: abbiamo cercato di far ragionare il sindaco, ma vista la sua sordità siamo dovuti intervenire.
Sì, perché non è vero, come sostiene sulla stampa la Narcisa prefetta di Brescia, che lo stato non ha mezzi per frenare le vittime di colpi di testa come quelli del Lancinante. Infatti la pur sciagurata riforma della Costituzione del 2001, da ascrivere a eterno ludibrio del duo Fassino-Amato, ed ancor più sciaguratamente approvata dal popolo italiano con 10.433.574 voti, nel concedere agli enti locali la più ampia autonomia, si era tuttavia preoccupata di precisare, nella nuova formulazione dell'articolo 114, che "I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione."
Sembrerebbe ovvio che ANCHE i Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni devono rispettare la Costituzione, visto che deve farlo anche il Governo, che anzi, è soggetto in ultima istanza al giudizio della Corte Costituzionale, che può cancellare direttamente una legge o parti di essa. Invece così non è. Uno dei tanti paradossi italiani è proprio questo: il Governo ed il Parlamento nazionale, tramite la Corte Costituzionale, sono soggetti ad un controllo di legittimità nel loro operato fondamentale, quello della attività legislativa, mentre gli enti locali, dalla regione in giù, no. Come non compatire il povero Berlusconi, visto che conta meno di un Lancini! Perchè l'assurdo è proprio questo: i legislatori si sono dimenticati di precisare COME impedire agli enti locali di violare la Costituzione!
E tuttavia la prefetta Narcisa pare non essere ben informata quando fa intendere di avere le mani legate, perchè in realtà la stramaledetta riforma costituzionale Fassino-Amato, nella nuova formulazione dell'articolo 120, dice: "Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell'unità giuridica o dell'unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali."
E nel caso di Adro si direbbe proprio che, se un Sindaco annette ad una stato inesistente , la Padania, un pezzo del territorio nazionale, ed obbliga tutti i cittadini del suo comune, a partire dai bambini, a rendere omaggio ai simboli del suo partito, che coincidono con quelli del suo inesistente stato, siamo di fronte ad una violazione palese "dell'unità giuridica" dello stato, fino a prefigurarne tout court la frammentazione, ed ad una violazione di fondamentali "diritti civili e sociali". Ne consegue che il governo, ed in questo caso il rappresentante dello stato sul territorio, cioè il prefetto DEVE intervenire, anche se i vari governi succedutisi dal 2001 ad oggi sembra che non abbiano dato corso all'ultima parte del benedetto articolo 120, questa: "La legge definisce le procedure atte a garantire che i poteri sostitutivi siano esercitati nel rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di leale collaborazione".
"Eccoci!" potrebbe forse dire qualcuno, a partire dalla prefetta, ecco qui il vincolo della "leale collaborazione", quello che, a stare ai giornali, legherebbe le mani alla Narcisa, impedendole di intervenire.
Invece è l'esatto contrario: la legge mancante dovrebbe definire i limiti dell'esercizio dei "poteri sostitutivi" da parte del governo. Se manca la legge che definisce questi limiti, ne consegue paradossalmente che il governo può sostituirsi, nei casi previsti ed elencati sopra, SENZA ALCUN OSTACOLO!
Ma la carrellata sulle assurdità all'italiana non sarebbe completa se non segnalassimo un ultimo aspetto: come detto sopra, la famigerata riforma Fassino-Amato è diventata operativa a seguito di referendum con 10.433.574 voti a suo favore e 5.816.527 voti contrari, mentre il referendum sui diritti dei lavoratori del 2003 non è passato, pur avendo ottenuto 10.572.538 voti favorevoli e 1.616.379 voti contrari. Come mai? La risposta è semplice: per confermare la modifica della Costituzione, cosa che riguarda TUTTE le leggi, non occorre il QUORUM, mentre per abrogare la più insignificante delle leggi occorre che voti la metà più uno degli aventi diritto. Andando avanti di questo passo, basterà meno del quorum per eleggere l'intero parlamento!

Spiegato tutto per benino, ecco perchè il Lancinante si romperà la testa. A meno che la Lega realizzi già domani mattina il suo sogno di avere servito il piatto della Padania stato indipendente e sovrano!


Nella foto qui sotto un momento della conferenza stampa di martedì 12 ottobre alle 18 davanti alla scuola di Adro per la presentazione della petizione al Prefetto per la rimozione integrale dei simboli entro il 4 dicembre, già pubblicata su questo blog: mentre il giornalista di Bresciaoggi Giancarlo Chiari intervista uno dei genitori di Adro, in secondo piano i fotografi vanno all'assalto del malcapitato preside preso dentro suo malgrado in questo ingranaggio. Sullo sfondo si vede un altro genitore di Adro con la sua cavalla Stella, con la quale ha tentato di raggiungere Bruxelles per protestare contro il sopruso del sindaco Lancini; e non è detto che non si rimetta in viaggio!


Chi vuol sottoscrivere la petizione ed è utente di Facebook, può andare qui, dove più di duemila cittadini hanno già sottoscritto, più di mille non garantiscono la propria presenza il 4 dicembre e più di ventimila sono in attesa di dare risposta.
Chi vuol seguire in diretta l'evolversi della situazione può andare a questo blog http://adrorimuoviamoli.noblogs.org/
Segnaliamo anche l'iniziativa di un internauta, Antonio Crea, che raccoglie sottoscrizioni a sostegno del suo esposto alla Procura di Brescia in ordine ad eventuali reati commessi dai protagonisti attivi e passivi della apposizione dei simboli leghisti sulla scuola di Adro. Potete vedere il tutto andando qui.

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