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sabato 9 ottobre 2010

Adro: cominciata la fuga dei prigionieri politici dalla prigione leghista

Come emerso dalla assemblea tenutasi ieri a Torbiato, frazione di Adro, qualche genitore ha già iscritto i suoi figli a scuole di comuni limitrofi, rifiutando la caserma leghista del signor Lancini, ed altri genitori si appresterebbero a seguirne l'esempio.
L'assemblea si è tenuta nella piccola sala civica della frazione perchè il locale ben più ampio che si trova nel capoluogo è riservato alle iniziative della amministrazione comunale o delle associazioni sponsorizzate dalla stessa. Gli altri, se vogliono averla, devono sborsare 1000 euro - diconsi mille euro.
Dalla assemblea è però uscito anche un documento che pone un termine perentorio alla commedia all'italiana dello scaricabarile su chi, come, quando e a quale costo vanno rimossi i simboli del presunto stato di Banania - si voleva dire Padania - dalla scuola di Adro.

Questo il testo del documento, indirizzato al Prefetto di Brescia, e che sarà ufficialmente inviato anche al Ministro dell'Interno, al Presidente del consiglio dei ministri, alle Segreterie nazionali dei partiti, alla Stampa, ai Sindaci

Illustrissimo signor Prefetto,

Abbiamo assistito con incredulità ed infine con sgomento al crescendo di sfide ai più elementari principi di civiltà raccolti nella legge fondamentale che dovrebbe regolare la nostra società, vale a dire la Costituzione frutto della Resistenza, messo in atto dal sindaco di Adro.

Dobbiamo constatare che, ad oggi, nessuna autorità preposta sembra capace di ristabilire il piano di condivisione dei valori minimi, che permettano a ciascuno di esplicare la propria attività e le proprie convinzioni nel reciproco rispetto.

Ci riferiamo ovviamente alla vicenda dei simboli leghisti che invadono lo spazio visivo di tutti i frequentanti la scuola, ed ogni angolo dello spazio vitale della stessa, costituendo una intollerabile coercizione nei confronti dei bambini che la frequentano, degli operatori che vi lavorano, per i cittadini tutti; in realtà anche di quelli che condividono le idee rappresentate da qual simbolo, se si tien conto dell'elementare adagio “oggi a me domani a te”.

In altre parole, se decade il valore del rispetto dello spazio pubblico come luogo dove tutti i cittadini possono identificarsi, perché garantisce i diritti fondamentali di ciascuno, è chiaro che viene meno il principio del diritto comune e si ritorna alla condizione dell' “homo homini lupus”.

Questa ultima considerazione, espressa in varie forme, è ciò che la massa generale della pubblica opinione ha visto nella decisione del sindaco di Adro di riempire con i simboli del suo partito (partito, cioè, per definizione “una parte” della società) una scuola che dovrebbe essere “di tutti”.

L'obiezione del sindaco, per cui non si tratterebbe di un simbolo di partito, ma di un una antica icona appartenente alla cultura del Nord, ed in particolare di Adro è tanto risibile da non richiedere neppure una parola di confutazione, tanto più che è stata formalmente rigettata anche dal ministro della pubblica istruzione Gelmini, come si dirà in seguito.

Ma c'è un altro aspetto, che a nostro avviso non è stato adeguatamente affrontato nel dibattito di queste settimane, ed è l'aspetto che nella contingenza è il più grave ed il più inquietante. Viene quasi il sospetto che sia tanto grave ed inquietante che si tenta di esorcizzarlo ignorandolo.

Alludiamo al fatto che, non solo si tratta del simbolo di “una parte” (di un partito) della società a detrimento di tutte le altre; ma anche del fatto che si tratta di un partito del tutto particolare.

Infatti nello STATUTO DELLA LEGA NORD PER L’INDIPENDENZA DELLA PADANIA, approvato nel corso del Congresso Federale Ordinario del 1 – 2 – 3 marzo 2002, visibile ancora oggi sul sito ufficiale della Lega nord come statuto attuale del partito, si legge letteralmente:

Art. 1 - Finalità

Il Movimento politico denominato “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” (in seguito indicato come Movimento oppure Lega Nord o Lega Nord - Padania), costituito da Associazioni Politiche, ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana.

Quindi la finalità esplicita di questo partito è quella di sovvertire la Repubblica Italiana e le sue leggi fino all'esito finale della sua estinzione. Infatti la Padania, in questo caso, non sarebbe una parte della eventuale Repubblica Federale Italiana; ma, scomparsa la Repubblica Italiana, ci sarebbe solo la Padania, con all'interno alcune altre “nazioni”, come la Lombardia, il Veneto, il Piemonte, eccetera. Ed in questo caso il simbolo del “fiore delle Alpi” sarebbe puramente e semplicemente la bandiera del nuovo stato, come si può vedere sempre sul sito della Lega nord, all'indirizzo http://www.leganord.org/simboli/bandiere_nazionali.asp, dove si può verificare la cosa:


L'obiezione per cui si tratterebbe SOLO di una “opinione politica” del tutto legittima non vale più dal momento che il signor Lancini nella sua qualità di Sindaco, cioè nella sua qualità di rappresentante di una articolazione della Repubblica Italiana, METTE IN ATTO, cioè fa diventare reale, sia pure in campo limitato, per il momento, l'esistenza di un soggetto statuale che sovverte la Repubblica stessa.

Per questi motivi, preso atto della dichiarazione alla camera fatta il 22 settembre dal ministro della pubblica istruzione Gelmini, diretto responsabile tra l'altro anche del fatto che nella scuola non si vada contro alla legislazione generale della Repubblica, laddove dice che al Sindaco di Adro "è stato chiesto di adoperarsi per la rimozione dal polo scolastico del simbolo noto come «sole delle Alpi»" in quanto "non si può sottacere il fatto che si tratta di "uno dei simboli utilizzati dal movimento politico al quale appartiene la maggioranza dell’Amministrazione comunale"

Preso atto della esternazione del Presidente della Repubblica, direttamente garante della integrità nazionale, laddove dichiara che: ''Nessun simbolo identificabile con una parte politica può sostituire, in sedi pubbliche, quelli della nazione e dello Stato'"

Ritenendo che ogni tentativo di banalizzazione dei fatti di Adro costituisca una colpevole omissione da parte degli organi preposti nell'esercizio delle loro funzioni,

pongono la data del 4 dicembre 2010 come termine della rimozione di tutti i simboli dello Stato “della Padania ... quale Repubblica Federale indipendente e sovranadalla scuola statale di Adro.

Trascorso inutilmente tale termine i soggetti firmatari di questo appello si vedranno costretti ad esercitare una azione di supplenza per porre rimedio alla colpevole latitanza di chi ha il preciso dovere istituzionale di intervenire.

(Seguono le firme di sottoscrizione)

Martedì 12 ottobre alle ore 18.00 nel parcheggio della scuola di Adro è stata fissata la conferenza stampa di lancio della iniziativa, con la presentazione dell'esito della campagna di sottoscrizione di questo appello, e delle iniziative di pressione e di informazione che si programmeranno.

Chiunque, singolo o associazione che vuol sottoscrivere l'appello, può farlo direttamente qui, utilizzando la funzione "comments".

A tal fine si chiede che i firmatari, sia quando firmano a titolo personale, sia quando firmano a nome di un ente di quasiasi tipo, indichino le loro generalità ed almeno la località di residenza, e lascino il loro indirizzo e-mail.

In mancanza di questi requisiti, e comunque in caso di commenti inappropriati, insulti e simili, il commento sarà inesorabilmente cancellato: non si sente alcun bisogno di aumentare la confusione già abbastanza grande sotto il cielo.


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