Ieri sera 27 novembre alla Mandolossa Forza Nuova ha fornito l'antipasto di quanto intende fare il 13 novembre con la manifestazione regionale (o nazionale?) indetta nei paraggi della sua sede bresciana in Viale Piave. Ma anche la rete antifascista è presente, e Forza Nuova non deve illudersi che il 13 la presenza dei compagni non sia all'altezza della situazione, tanto più che, per caso o volutamente, il 13 novembre è anche la ricorrenza della strage fascista perpetrata a Brescia contro i martiri partigiani di piazza Rovetta.
Certo che tutto sembra congiurare per la creazione di un clima sempre più teso a Brescia, dove si moltiplicano i motivi di attrito, con una politica repressiva sempre più spinta da parte della Lega Nord, ben fiancheggiata dal Pdl, che, quando si tratta di repressione antipopolare non è secondo a nessuno.
Preoccupa soprattutto il comportamento delle istituzioni, soprattutto quelle dipendenti direttamente dal ministro Maroni. Del tutto latitanti nel caso dell'attacco all'unità nazionale, prima ancora che all'imparzialità partitica che deve caratterizzare la scuola, nel caso dei simboli dello stato della padania-banania posti sulla scuola di Adro, si mostra ben presente nel vietare la manifestazione di sabato 30 ottobre indetta dai migranti vittima della sanatoria-truffa, carica del peccato originale della discriminazione razzista e di classe fin dalla sua nascita, che lo stato ha elargito in favore non certo di colf e badanti, quanto dei loro padroni, i quali rimangono i veri despoti di questa forza-lavoro ridotta strutturalmente in una condizione di semi-schiavitù.
Certo che, se il comportamento delle "forze dell'ordine", al comando ieri sera del vice-questore Ricifari, è un anticipo anch'esso del 13 novembre, c'è poco da stare allegri. Infatti la polizia, massicciamente presente, non solo ha garantito ai fascisti di tenere la loro "fiaccolata", non solo ha protetto la loro invasione della carreggiata stradale, interrompendo preventivamente il traffico sul segmento di via Vallecamonica interessato a questa performance fascista; ma con una manovra militare degna di miglior causa ha preventivamente chiuso i militanti della rete antifascista presenti nella morsa di due schieramenti di poliziotti, uno a schermo tra antifascisti e fascisti, l'altro alle spalle degli antifascisti. Bloccati in questo modo sui due lati, la polizia ha prima proceduto intimidatoriamente alla identificazione dei militanti della rete; e poi ha garantito, come si diceva, la perfomance dei fascisti di Forza Nuova, performance che è passata anche sulle reti televisive locali.
Qui sotto due foto che mostrano la situazione di accerchiamento dei militanti della rete attuato dalla polizia. Nella prima si può vedere lo schieramento di poliziotti che proteggono l'esibizione di Forza Nuova, con vista in direzione della città, nella seconda lo schieramento di polizia che chiude nella morsa gli attivisti della rete, con vista verso la frazione della Mandolossa.
Certo che tutto sembra congiurare per la creazione di un clima sempre più teso a Brescia, dove si moltiplicano i motivi di attrito, con una politica repressiva sempre più spinta da parte della Lega Nord, ben fiancheggiata dal Pdl, che, quando si tratta di repressione antipopolare non è secondo a nessuno.
Preoccupa soprattutto il comportamento delle istituzioni, soprattutto quelle dipendenti direttamente dal ministro Maroni. Del tutto latitanti nel caso dell'attacco all'unità nazionale, prima ancora che all'imparzialità partitica che deve caratterizzare la scuola, nel caso dei simboli dello stato della padania-banania posti sulla scuola di Adro, si mostra ben presente nel vietare la manifestazione di sabato 30 ottobre indetta dai migranti vittima della sanatoria-truffa, carica del peccato originale della discriminazione razzista e di classe fin dalla sua nascita, che lo stato ha elargito in favore non certo di colf e badanti, quanto dei loro padroni, i quali rimangono i veri despoti di questa forza-lavoro ridotta strutturalmente in una condizione di semi-schiavitù.
Certo che, se il comportamento delle "forze dell'ordine", al comando ieri sera del vice-questore Ricifari, è un anticipo anch'esso del 13 novembre, c'è poco da stare allegri. Infatti la polizia, massicciamente presente, non solo ha garantito ai fascisti di tenere la loro "fiaccolata", non solo ha protetto la loro invasione della carreggiata stradale, interrompendo preventivamente il traffico sul segmento di via Vallecamonica interessato a questa performance fascista; ma con una manovra militare degna di miglior causa ha preventivamente chiuso i militanti della rete antifascista presenti nella morsa di due schieramenti di poliziotti, uno a schermo tra antifascisti e fascisti, l'altro alle spalle degli antifascisti. Bloccati in questo modo sui due lati, la polizia ha prima proceduto intimidatoriamente alla identificazione dei militanti della rete; e poi ha garantito, come si diceva, la perfomance dei fascisti di Forza Nuova, performance che è passata anche sulle reti televisive locali.
Qui sotto due foto che mostrano la situazione di accerchiamento dei militanti della rete attuato dalla polizia. Nella prima si può vedere lo schieramento di poliziotti che proteggono l'esibizione di Forza Nuova, con vista in direzione della città, nella seconda lo schieramento di polizia che chiude nella morsa gli attivisti della rete, con vista verso la frazione della Mandolossa.
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