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martedì 4 marzo 2014

Omaggio a Massimo Pintossi - Poeta - Nuovo partigiano - Artista

Lo scorso anno, alla festa provinciale di Rifondazione Comunista a Bovezzo, abbiamo avuto modo di fare la conoscenza con il gruppo dei Malghesetti, autentici portatori dello spirito popolare della brescianità, che proprio per il fatto di affondare le loro radici nella "materia" della terra valtriumplina, come dice Isaia Mensi, curatore di questo straordinario memoriale, accolgono con lo stesso senso di fratellanza il più intimo contatto con la terra, i suoi odori, i suoi colori, i suoi abitanti, come anche i fratelli del lavoro, conosciuti nell'emigrazione valtriumplina in Europa, le musiche che trapassano attraverso canali sotterranei da un paese all'altro, o le danze, come quella che un immigrato improvvisò in quella serata a Bovezzo. Quello che mi colpì, in Massimo (Mahem, con la acca ben aspirata, mi raccomando), fu la immediata spontanea solidarietà con la quale accolse quella "intrusione" inattesa, fino al punto di invitare l'inaspettato danzatore a fare il giro col cappello per raccogliere le offerte degli spettatori. Ebbene, come dice Isaia, Mahem se ne è andato:

Se n‘è andato improvvisamente mercoledì 29 gennaio Massimo, all’alba di un mite inverno. Bisognerebbe esplorare con limpidezza il segreto della sua anima comunitaria, solidale, artistica e allargare i confini della conoscenza della sua personalità più profonda per conoscere appieno la sua vera identità e la complessità del lavoro che ha svolto per tutti, di qualità nettamente superiore. Dinanzi ai suoi occhi l’amore per la famiglia, la materica Valtrompia e l’eroismo garibaldino sono diventati poesia. Di una verità, caro Massimo, siamo certi: la tua assenza terrena è autocoscienza immortale, sei parte di noi, siamo un’anima sola. Perciò vogliamo salutare te e la tua grande famiglia in questo numero speciale del Notiziario, proprio conoscendo il tuo appassionato impegno sul piano della valorizzazione della resistenza e del partigianato garibaldino, riportando i discorsi commemorativi pronunciati al termine del funerale, le fotografie di questi ultimi anni scattate in varie ricorrenze celebrative (Croce di Marone, Gardone Valtrompia, Fratta di San Gallo), brevi pensieri di persone altrettanto sensibili che ti hanno conosciuto e che hanno avuto modo di apprezzare i tuoi multiformi talenti. Crediamo che sia anche un modo per far conoscere il valore di un autentico democratico e d’un convinto antifascista, dinanzi alle nuove ferite che la subcultura neofascista vorrebbe procurare alla nostra società e che insieme a tanti altri volevamo contrastare.
Isaia Mensi, valtriumplino, sta ricostruendo fatti, episodi, personaggi dell'antifascismo in Valtrompia, come pura ritratti dei più efferati caporioni fascisti, con una ricerca che è una denuncia delle radici profonde del fascismo che ha sempre allignato nel padronato valtriumplino (la parola è antica, ma è ancora l'unica adeguata).  Qui, o battendo sull'immagine sottostante puoi leggere tutto il giornalino che ha dedicato a Massimo Pintossi.
http://rifondazionebrescia.it/antifascismo/mahem/mahem.html
Massimo Pintossi con la bandiera della 122 Brigata d'assalto Garibaldi

La Marì del söcher, staffetta partigiana

La storia è nata
Sui monti della nostra valle,
da quando uomini e donne
hanno detto di non ascoltare
quel brutto pelato tutto nero
arrivato per comandare,
che ha rovinato l’Italia
la gente, la libertà.


“La Marì del söcher”
staffetta partigiana,
avanti e indietro veloce
con lo zaino sulla schiena.


Di giorno nel suo negozio
A vendere molto poco,
di notte sui sentieri
appena spento il fuoco,
attenta a non farsi vedere
dalle guardie e dai ruffiani,
sorelle sono le stelle
le dicon dove arrivare.


“La Marì del söcher”
staffetta partigiana,
avanti e indietro veloce
con lo zaino sulla schiena.


La baita in mezzo al buio
sembra la casa del diavolo,
ragazzi e uomini che aspettano
polenta sul tavolo.


Marì apri gli occhi
e allunga le tue mani,
abbraccia i tuoi figli
che vogliono la libertà.
Marì apri gli occhi
e allunga le tue mani
abbraccia i tuoi figli
che vogliono la libertà.


Su per la montagna
carica come un mulo,
su a portar farina
notizie e munizioni
ai ribelli per amore
i nostri partigiani.


Marì apri gli occhi
e allunga le tue mani,
abbraccia i tuoi figli
che vogliono la libertà.

Poesia di Massimo Mahem Pintossi




Qui sotto i Malghesetti suonano "Bella ciao" alla festa di Rifondazione Comunista di Bovezzo il 4 agosto del 2014