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domenica 9 marzo 2014

Intervento di Marsilio Gatti all’assemblea antifascista dl 5 marzo 2014 per Rifondazione Comunista

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Gatti Marsilio, accogliendo l'invito fatto dal Comitato promotore antifascista della Valle
Trompia, aderisce all’iniziativa promossa sia a livello personale, in qualità di Consigliere
comunale del Partito della Rifondazione Comunista, del comune di Villa Carcina, che a
livello più generale, in rappresentanza di tutti i Circoli e dei militanti del Partito della
Rifondazione Comunista dell’intera Valle Trompia.
Innanzitutto ringraziamo partigianamente il Comitato per il lavoro svolto in difesa della
Carta Costituzionale e del valore universale antifascista e comunica che parteciperà alla
manifestazione nella data che verrà stabilita, dando pieno appoggio fisicamente e
culturalmente, contribuendo cioè ad informare dell’importante iniziativa i cittadini del
proprio territorio.

*
Quello che ora andrò a leggere è solo quello che io penso, che tuttavia affonda le sue radici
nella realtà storica di quello che fu realmente il fascismo e nella storia della Resistenza
contro il nazifascismo, valorosamente e vittoriosamente combattuta dai partigiani che ci
hanno preceduto e a cui noi ci richiamiamo.
La realtà storica che noi stiamo vivendo è fortemente contrassegnata dalla perdita della
memoria, del vissuto delle generazioni che ci hanno preceduto.
La nostra Costituzione, base fondamentale della civiltà, conquistata con il sangue, è stata di
fatto dimenticata.
Le stesse istituzioni fondamentali dello Stato, derivate dalla Costituzione, sono dirette da
politiche anticostituzionali.
Stiamo di fatto vivendo la rivincita del capitale, subendo la sua egemonia ideologica e
materiale sia a livello economico-finanziario che sociale.
Vi porto due semplici esempi, ma lampanti.
Il primo. L'usura, che era considerata un gravissimo peccato mortale unitariamente
condannato dalle tre religioni monoteistiche, ora è diventato il sistema fondamentale della
società civile, che regge l’economia sociale degli Stati.
Il secondo. Il sistema culturale e istituzionale fascista è stato combattuto e abbattuto dai
nostri partigiani, riscattando il popolo Italiano dalla inettitudine e dalla sua totale
subordinazione al regime dittatoriale fascista.
Ora invece succede che:
1) l'accordo sulle rappresentanze sindacale e dei diritti sindacali in fabbrica sottoscritto il
10 Gennaio da CONFINDUSTRIA-CGIL-CISL-UIL, non è niente altro che la brutta copia
dell'accordo sottoscritto nel 1923 dai sindacati di regime con Mussolini;
2) la proposta di riforma elettorale Renzi-Berlusconi, comparata da un lato con la riforma
elettorale maggioritaria, approvata nel 1923 su proposta del deputato fascista Giacomo
Acerbo, oppure con la cosiddetta “Legge truffa” proposta dal ministro dell'Interno Mario
Scelba e approvata nel 1953, sono parti integranti della cultura fascista e anticostituzionale
che i nostri Partigiani e i comunisti, hanno duramente combattuto.
Oviamente non ho citato il porcellum perchè già dal nome è una porcata
anticostituzionale e che per paradosso del tempo, viene ben rappresentato dal film di Pier
Paolo Pasolini: il porcile.
E questi, sarebbero gli accordi sottoscritti da associazioni sindacali e imprenditoriali, oppure
da partiti che si definiscono DEMOCRATICI?
*
Cosa è successo nelle menti di rappresentanti sindacali e dei politici che hanno
responsabilità nazionali, che escono dalla formazione culturale della Costituzione Italiana?
Evidentemente si è fatta strada l’idea che questa Costituzione sia superata, che i diritti
individuali e collettivi siano un freno allo sviluppo economico, che i drammi e la
disperazione di individui e famiglie siano un prezzo inevitabile da pagare, che la
partecipazione politica e il Parlamento siano ostacoli, che il governo debba essere solo
efficienza della politica economica al servizio degli investitori; che insomma la nuova
costituzione sia il Diktat dei mercati, al quale tutto il resto deve subordinarsi, compresa la
democrazia popolare e il rispetto dei diritti umani universali. La risorgenza in Europa del
nazifascismo capitalistico padronale, serve soprattutto a questo: a togliere diritti politici,
sindacali e sociali, impedire la evoluzione della specie umana, a intimidire, ricattare, fare
violenza contro gli oppositori di sinistra, come una volta.
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La difesa e attuazione, della Costituzione, della democrazia, da quanti cercano di
distruggerla o svuotarla di contenuti autenticamente democratici è un impegno totale, al
tempo stesso politico e culturale, che richiede sia messa in chiaro la natura della posta in
gioco e che deve vedere riunite quante più forze è possibile mobilitare. Non è la difesa d’un
passato, ma un programma che non è mai stato attuato, se non in piccole parti con la dura
lotta operaia, per un futuro da costruire.
*
L'articolo 1 della Costituzione pone il lavoro a fondamento della democrazia: un articolo a
lungo svalutato o sbeffeggiato come espressione di vuota ideologia.
Oggi, riscopriamo il valore dell’uguaglianza, come esigenza di giustizia e forza di coesione
sociale, secondo la proclamazione dell’art. 3 della Costituzione: un articolo a lungo
considerato un’anticaglia e sostituito dall’elogio della disuguaglianza e dell’illimitata
competizione nella scala sociale.
Oggi la dignità della persona e l’inviolabilità dei suoi diritti fondamentali, proclamate
dall’art. 2 della Costituzione, rappresentano la difesa contro la mercificazione della vita
degli esseri umani pretesa dal mercato. Oggi, il dovere tributario e l’equità fiscale, secondo
il criterio della progressività alla partecipazione alle spese pubbliche, proclamato dall’art. 53
della Costituzione, si dimostra essere un caposaldo essenziale d’ogni possibile legame di
cittadinanza, dopo tanti anni di giustificazione ed elogio, dell’evasione fiscale.
*
Anche per questo, e per tanti altri motivi, ritengo opportuno che – oltre la manifestazione
antifascista unitaria – i consigli comunali della Valle Trompia e la Comunità Montana,
votino un Ordine del giorno affinché non sia più concesso alcun spazio fisico, politico e
culturale ai gruppi organizzati delle Nuove destre e che chieda alla prefettura e alla questura,
di non autorizzare in alcun modo manifestazioni opposte al rispetto dei principi della carta
costituzionale e alle Istituzioni della Repubblica, ma di applicare i dettati legislativi (la
legge Scelba e la legge Mancino) e i principi costituzionali.