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venerdì 20 gennaio 2012

Il giorno del ricordo monco

Il 10 febbraio ritorna, come ogni anno dal 2004, il "Giorno del ricordo", nel quale, con il pretesto di ricordare la tragedia dell'esodo dei parlanti italiano dalla Dalmazia, si scatena in realtà il più bieco anticomunismo ed antislavismo; operazione benedetta dalle parole del sommo pontefice di questa epoca oscura, l'ex dirigente del Pci, specialista in politica estera, che ora ricopre la somma carica della repubblica italiana, che, per non essere secondo a nessuno nella gara del revisionismo, ha definito senza sbavature il frangente storico della invasione nazifascista della Jugoslavia, con tutte le sue atrocità ampiamente documentate, e le susseguenti operazioni della Resistenza jugoslava in questo modo
« ....già nello scatenarsi della prima ondata di cieca violenza in quelle terre, nell'autunno del 1943, si intrecciarono "giustizialismo sommario e tumultuoso, parossismo nazionalista, rivalse sociali e un disegno di sradicamento" della presenza italiana da quella che era, e cessò di essere, la Venezia Giulia. Vi fu dunque un moto di odio e di furia sanguinaria, e un disegno annessionistico slavo, che prevalse innanzitutto nel Trattato di pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una "pulizia etnica".  »

(Discorso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della celebrazione del "Giorno del ricordo". Roma, 10 febbraio 2007
Dietro queste auguste parole si cela il più profondo revisionismo storico, e la cancellazione dell'effettivo andamento dei fatti.
Contro queste operazioni di mistificazione la rete antifascista bresciana indice due iniziative, il 1 febbraio alle ore 20.45 presso il Centro sociale 28 maggio, con un incontro con la giornalista e ricercatrice storica Claudia Cernigoi, intitolato "La vicenda delle foibe e le mancate epurazioni", ed il 10 febbraio con un "Presidio antifascista" che si terrà in Piazza Rovetta a Brescia a partire dalle ore 20.00.
Qui sotto potete scaricare il volantino della manifestazione, a cui ha aderito anche Rifondazione Comunista.


Tra le due iniziative si inserisce l'appuntamento, sempre con Claudia Cernigoi, nel salone Buozzi della Camera del lavoro, organizzato dall'Anpi provinciale, dal Movimento non-violento e dall'associazione Anteo, fissato per il giorno 2 febbraio.

7 commenti:

  1. Siete tutti STRONZI e la grande Stronza si chiama Cl
    audia Cernigoj. Gli istriani non possono avere neancha un giorno per ricordare il loro destino e c'è sempre quella deficente alle calcagna per vedere se salta fuori un istriano con le mostrine di Mussolini. Claudia, perchè non ti fai i cavoli tuoi, stai buona a casa e fila la lana senza rompere sempre le scatole; non abbiamo bisogno delle tue lezioni di storia, la nostra storia la conosciamo, sei tu che non la conosci e dici sempre stronzate. In quanto al fascismo che non passerà, non verrà certo da noi che non siamo fascisti e non siamo neanche i parlanti italiano della Dalmazia, siamo sempre stati italiani e se siamo antislavi è perchè ci hanno rubato tutto col buon volere del governo italiano. con la massima disistima per chi falsifica la storia. Vasco vascon

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  2. Siamo disonorati che questo tizio si prenda cura di leggere il nostro blog. Sempre che vasco vascon sia un nome vero, lasciamo a Claudia Cernigoi la risposta, visto che sotto questo pseudonimo il compare è molto attivo, perfino nel cercare di correggere Wikipedia. La risposta di Claudia Cernigoi è dell'ottobre del 2009, ma l'anno non conta: il figuro in questione è un disco rotto. L'articolo intero di Claudia si trova all'indirizzo: http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-vicissitudini_di_una_giornalista_scomoda..php


    “Se tu dici che le foibe sono delle discariche, che l’Unione degli Istriani è un covo di fascisti, squadristi etc, che gli infoibati se la sono andata a cercare, io ti dico che sei una bastarda e una figlia di puttana”. Vasco Vascon –LODI
    Io gli ho risposto così (un po’ criticamente, lo ammetto):
    dato che io non dico quello che lei dice che io dico non ha senso che lei mi dica quanto ha detto che vuole dirmi. In ogni caso mi consenta di farle notare che il suo vocabolario è un po’ limitato nei confronti di chi non le aggrada, cito:
    (in http://tanti1000giri.italianoblog.com/-b1/Come-si-Chiama-Sta-Roba-QUA-b1-p5596.htm):
    “io dico al presidente di \'Tafanus\', al presentatore dei versi e a Giacomo Scotti che ne è l’autore: tu sei un bastardo e un figlio di puttana; te lo ripeto un’altra volta, per ricordarlo meglio: sei un bastardo e un figlio di puttana. vasco vascon”.
    “in http://it.wikipedia.org/wiki/Discussioni_progetto:Fascismo):
    “ad ogni modo io ho dato allo Scotti del deficiente e molto di più”.
    (in http://www.schiavidihitler.splinder.com/post/20211259):
    “A Claudio Sommaruga: intanto comincio col dirti che sei un figlio di puttana”,
    mentre evidentemente io le ispiro alcune fantasie diverse dato che in
    http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=1692#forum46949 leggiamo:
    “Claudia Cernigoj dovrebbe tornare a casa e filare la lana”, mestiere sicuramente degno di rispetto ancorché desueto.
    Consideri questa la mia unica e ultima comunicazione.

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    1. Il sedicente Vasco Vascon è tornato alla carica con puri insulti personali (non che il commento precedente fosse corretto). Ovviamente chi sa solo insultare non può avere spazio.

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    2. Claudia Cernigoj non è degna di parlare del 10 febbraio; io insulto lei ma lei insulta tutti gli istriani - perciò insulta gli italiani; noi non abbiamo patenti di fascisti - siamo italiani -- ma voi lo dimenticate; ci sono tante bandiere rosse ma la vostra non vale niente;

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    4. Questa volta vasco vascon si firma con "anonimo. Anche a cancellarlo nessuno perderebbe niente, e forse ci guadagnerebbe lui.

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