La determinazione dei migranti che per due mesi hanno lottato, prima con il presidio in via Lupi di Toscana e poi con l’occupazione della gru, ha aperto una breccia nel muro dell’esclusione, dell’ipocrisia, della segregazione costruito da molte istituzioni locali e nazionali. Il grande impatto politico e sociale di quella lotta ha avuto come primo risultato una serie pronunciamenti del Consiglio di Stato a favore dei ricorsi presentati dai migranti che si erano visti rigettare la domanda di sanatoria per non aver “ottemperato” a un decreto di espulsione. La conseguenza, cioè, di una legislazione razzista che istituisce il reato di “clandestinità” solo per il fatto di essere presenti sul territorio. Ora le contraddizioni sono venute alla luce per merito della lotta dei migranti condotta anche a Brescia. Il prossimo 21 febbraio il Consiglio di Stato, in adunanza plenaria, deciderà se considerare “ostativo” un decreto di espulsione per ottenere il permesso di soggiorno. Non dobbiamo fermarci, dobbiamo far sentire la nostra voce, la nostra determinazione, le nostre ragioni fino al Consiglio di Stato. Non vogliamo più essere relegati in uno stato di precarietà lavorativa e sociale e pagare più di tutti i costi di una crisi che ci colpisce in prima persona. Anche per questo diventa più che mai necessario costruire la partecipazione alla giornata del Primo Marzo per dare continuità alle mobilitazioni dello scorso anno ed alla lotta sulla gru.
No ai rigetti delle domande di sanatoria
Blocco delle espulsioni
Contro il “reato di clandestinità”
Sabato 19 febbraio ore 15.00
Presidio in p.zza Rovetta – Brescia
Presidio sopra e sotto la gru
Rifondazione Comunista aderisce ed invita alla partecipazione
Nessun commento:
Posta un commento