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sabato 20 dicembre 2014

Occupata dai dipendenti la sede della Provincia a Brescia - 19/12/2014

Come da noi preannunciato, l'operazione "tecnica" di estromettere gli elettori dalla determinazione degli amministratori provinciali era un espediente che avrebbe immediatamente portato ad una restrizione degli spazi di democrazia, secondo l'ispirazione fondamentalmente autoritaria che questo governo ha della gestione del potere. Per questo il governo vuol stringere i tempi per "perfezionare" la restrizione di democrazia e partecipazione con l'abolizione del senato e con l'imposizione di una nuova legge elettorale secondo il principio: "visto che la Corte Costituzionale ha bocciato il porcellum, facciamo una legge ancora più anticostituzionale".
Per intanto le prime mazzate sono arrivate sui dipendenti delle province italiane, costretti a ricorrere ad un gesto forte e forse mai accaduto in Italia: l'occupazione della sede della Provincia di Brescia.
In solidarietà a questi lavoratori il Partito della Rifondazione Comunista emette il seguente

COMUNICATO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA BRESCIA
SUL TEMA DEL RIORDINO delle PROVINCE
E A SOSTEGNO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI CHE RISCHIANO IL LICENZIAMENTO
DALLA PROPAGANDA AI FATTI ?
Il riordino degli Enti Locali e la loro razionalizzazione nei fatti si traduce in riduzione degli spazi di democrazia e partecipazione. La riorganizzazione delle Provincie diventa per i cittadini e le cittadine l’ennesima restrizione di servizi strategici e tutto questo anche sulle spalle dei lavoratori e lavoratrici della Provincia.
Denunciamo, come da una parte si insinui in questo progetto, sotto la voce “ridistribuzione delle deleghe”, l’accentramento a livello regionale in quanto quelle deleghe (cultura, turismo, agricoltura) non vengono “redistribuite, ma avocate alla regione, realizzando il depauperando sul territorio di competenze, ignorando esperienze e pratiche sedimentate negli anni; dall’altra parte si dà concretezza alla logica di consegna al mercato del “bene comune”, realizzando la privatizzazione di servizi strategici tramite la loro annunciata assegnazione a “partecipate”.
L’esatto contrario di come si dovrebbe fare ora, in una situazione di crisi economica permanente, dove i servizi dovrebbero essere a disposizione e a sostegno dei cittadini in difficoltà: pensiamo alla riduzione di risorse per la scuola, per i centri di pubblico impiego, al tema del territorio e della viabilità.
In mezzo a questo “progetto coerente” allo smantellamento del servizio pubblico, ci sono le lavoratrici e i lavoratori della Provincia, che diventano laboratorio, sotto la regia del governo Renzi, di quel che vuole dire l’applicazione del Job Acts : massima flessibilità di ruolo e luogo di lavoro, de-mansionamento, ricollocazione arbitrarie e licenziamenti, per la prima volta nel pubblico impiego.
Nel rimpallo fra Provincia ( o Area Vasta) e Regione, nella riduzione di fondi, diventa sempre più difficile capire dove verrà concretizzata la ricollocazione di centinaia di dipendenti e valorizzata l’urgenza di efficientare servizi essenziali.Tutto questo diventa ancora di più paradossale in quanto si trovano montagne di soldi per opere inutili e devastanti per l’ambiente (autostrada BREBEMI e TAV).
Siamo dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori, dei cittadini e cittadine, dei diritti e della tutela del territorio. Si dichiarano risparmi, ma si specula sulle nostre vite, si propaganda ascolto e si decide unilateralmente.
E questo è solo l’inizio, perché prossimamente toccherà in maniera ancora più pesante alla Sanità, alla Scuola, e ai loro dipendenti.
QUESTO E’ IL RIORDINO, SUBORDINATO E CONFACENTE ALLE POLITICHE LIBERISTE EUROPEE E, ATTUATE DAL GOVERNO RENZI!
Segreteria Federazione di Brescia del Partito della Rifondazione Comunista