Cerca nel blog

DOVE TROVARCI

seguici anche sul sito   connettiti al sito www.rifondazionebrescia.it   su Facebook  connettiti a facebook   su Google+ connettiti a google+   su Twitter  connettiti a twitter   su You Tube connettiti a youtube

martedì 2 dicembre 2014

Elusione legge 194 - presidio all'ospedale di Gavardo


L'ospedale di Gavardo non applica la legge 194
Da troppi anni nell'ospedale di Gavardo si effettuano interruzioni di gravidanza solo 1 volta al mese, perché c'è il 100% di obiettori.

PRESIDIO 6 DICEMBRE FUORI DALL’OSPEDALE dalle h.10 alle h. 12
La legge 194 del 1978 è stata una grande conquista del movimento delle donne. Ha quasi del tutto cancellato l’aborto clandestino e ha promosso “la procreazione cosciente e responsabile”. La sua applicazione è stata progressivamente avversata utilizzando strumentalmente e ideologicamente il ricorso alla obiezione di coscienza.
Dal rapporto del Ministero della Salute che fotografa la situazione del 2012 risulta che sono stati obiettori più di 2 ginecologi su 3 (69,6%), la metà degli anestesisti (47,5%) e la metà del personale non medico.
Sappiamo quanto sia infida la scelta per molti medici e personale sanitario di ricorrere a questa prerogativa, ostacolando di fatto la piena attuazione di una legge che ha messo fine agli aborti clandestini nonché a pellegrinaggi all’estero. Tutti sanno che per molti di loro l’obiezione è motivo di convenienza professionale, anche solo per evitare i rischi e le implicazioni organizzative di un servizio in più da svolgere, magari ostativo alla carriera. Cosi i medici non obiettori si trovano soli a reggere un carico di lavoro e uno stress supplementare senza il minimo supporto da parte delle amministrazioni ospedaliere. Se l' obiezione di coscienza è aumentata negli anni significa che i medici non sono stati sufficientemente sostenuti e valorizzati. Anzi!
La Regione Lombardia e i suoi Direttori generali hanno spesso ignorato questi problemi.
Le donne con determinazione hanno anche combattuto per l’istituzione dei consultori: luoghi di confronto e spazio partecipato per trovare risposte sulle scelte di vita sessuale, sul sostegno alla maternità e genitorialità, sulla prevenzione.
Ora ci troviamo di fronte a tagli indiscriminati che ne hanno ridotto il numero, modificato la loro natura e dal 2001 la Regione Lombardia ha introdotto i ticket, prevedendo l'esenzione per gravidanza e per disoccupazione, ma non per la contraccezione, nonostante la legge istitutiva dei consultori prevedesse la gratuità di tutte le prestazioni. Dal 2013 è necessaria la prescrizione per accedere alle prestazioni sanitarie del consultorio e l'ASL di Brescia ha esteso il ticket a giovani e puerpere. (VERGOGNA!)
Il principio di autodeterminazione affermato dalle donne è più che mai attuale: riguarda la vita affettiva, sessuale ed economica.
Se siamo qui oggi è per affermare che indietro non si torna. Gli ospedali pubblici devono garantire la piena attuazione delle legge, i privati convenzionati non possono sottrarsi agli obblighi per cui percepiscono denaro pubblico, i consultori devono ritornare ad essere luoghi di partecipazione per le donne, gratuiti e capillari.

MEDICINA DEMOCRATICA Sezione di Brescia
Aderiscono: CGIL CAMERA DEL LAVORO- Brescia, F.P. CGIL -Brescia ,” Libertà e Giustizia” Brescia COBAS- Brescia, SNOQ- Brescia, “Noi Siamo Chiesa” Brescia . “Donnenellacrisi”-Brescia,
Gruppo Donne “La Falce e la Luna”, P.C.L-Brescia, Sinistra Anticapitalista-Brescia, P.R.C- Brescia,
PdCi-Brescia, SEL-Brescia, “ L’Altra Europa con Tsipras”-Brescia


Aggiornamento 6 dicembre

Il presidio si è svolto con una buona partecipazione da parte dei militanti, con una affluenza superiore al previsto, trattandosi di un semplice presidio.
Purtroppo da segnalare la latitanza della stampa, per la quale evidentemente la privazione dei diritti è una notizia trascurabile.
Alleghiamo un "foto di gruppo" scattata in chiusura di presidio, quando gran parte dei partecipanti si erano già congedati.