"L'exploit della 'Francia ribelle' di Melenchon è l'unico segnale positivo in queste elezioni". Intervento di Maurizio Acerbo
Il risultato del nostro compagno Jean Luc Melenchon è storico. Il
candidato a sinistra del Partito Socialista non aveva mai preso una
percentuale così alta. L'entusiasmante campagna di Melenchon dimostra –
dopo Grecia, Spagna e Portogallo - che la sinistra antiliberista e
anticapitalista in Europa non è condannata al minoritarismo, anzi è
l’unica sinistra credibile ormai sulla scena.
Condividendo con
Jean Luc Melenchon e i partiti che lo hanno sostenuto la comune
appartenenza al Partito della Sinistra Europea e al gruppo parlamentare
del GUE/NGL continueremo a lavorare con loro per la costruzione di
un’alternativa in Europa. Il risultato francese ci incita a insistere
nella nostra proposta di costruzione di un soggetto unitario della
sinistra che abbia però come la campagna di Melenchon un profilo di
netta rottura, un programma radicale e un linguaggio chiaro e
comprensibile che possa raccogliere un consenso popolare vasto e
soprattutto suscitare impegno e militanza. Invitiamo le altre formazioni
della sinistra alternativa al PD a mettersi a disposizione perché
l’Italia è diventata l’unico paese in Europa dove manca una sinistra
antiliberista forte, visibile, popolare.
L'exploit della 'Francia ribelle' di Melenchon è l'unico segnale
positivo in queste elezioni. Al ballottaggio i francesi dovranno
scegliere tra la peste e il colera. Tra la destra xenofoba e fascista e
un banchiere liberista sostenuto dal grande capitale finanziario, dalle
multinazionali e dalla Confindustria francese.L'austerità neoliberista provoca la crisi dei partiti che hanno sostenuto le politiche antipopolari e brucia i leader in breve tempo. I socialisti si riducono al minimo storico dopo la disastrosa esperienza del governo Hollande. Ma l'operazione Macron, come quella intorno a Renzi 3 anni fa, mostra che l'egemonia neoliberista è ancora forte e le classi dominanti reinventano continuamente nuovi personaggi da lanciare nello spettacolo.
L'appello di Jean-Luc Mélanchon alla vigilia del voto del 23 aprile
Con la forza del popolo, tutto è possibile!
Signora, signore, Cittadina, cittadino,Conosco la vostra rabbia. Voglio esserne la voce progressista e umanista.
Dobbiamo separare la Repubblica dalle
lobby che minacciano l'ambiente e la nostra salute, interrompere
l'onnipotenza della finanza, abolire la monarchia presidenziale e i
privilegi della casta che dirige tutto. È il momento di ridiventare
un popolo sovrano e indipendente, liberato dai trattati europei e
dalle alleanze militari guerrafondaie.
La
6a Repubblica
Sarò l'ultimo Presidente della 5a Repubblica. Appena eletto,
convocherò un'assemblea costituente per scrivere una nuova
costituzione. Questa assemblea comprenderà un ugual numero di donne
e di uomini. Essa sarà composto da delegati mai eletti nelle
assemblee precedenti e da cittadini scelti con sorteggio. Essa
ricostruirà dalle fondamenta tutta l'organizzazione della nostra
democrazia. Sarà la fine della monarchia presidenziale.Propongo di instaurare il diritto di revocare un eletto anche nel corso del suo mandato, compreso il Presidente della Repubblica. O voi sarete soddisfatti della mia azione o mi manderete a casa prima della fine del mio mandato!
Sarà un cambiamento democratico epocale con nuovi diritti civili: il diritto di voto a 16 anni, il voto obbligatorio e il riconoscimento proporzionale del voto in bianco. Ci saranno anche nuove conquiste di libertà personali con la tutela costituzionale del diritto all'aborto o il diritto al suicidio assistito per essere padroni di sé in tutte le circostanze.
Naturalmente, mentre l'Assemblea
costituente farà il suo lavoro, il programma per il quale sarò
stato eletto sarà messo in atto.
Condividere
la ricchezza
Sarò il
presidente “sociale”, avendo per programma lo
sradicamento della povertà e della disoccupazione. La Francia non è
mai stata così ricca nella sua storia: noi siamo il paese con il
record europeo per il numero di milionari e per il versamento di
dividendi agli azionisti. Ma la ricchezza è ripartita troppo male.
La gente deve riprendersi la sua quota rispetto alla finanza.Intraprenderò la rivoluzione fiscale per abbassare le tasse a tutti coloro che guadagnano meno di 4.000 euro netti al mese e per ristabilire la giustizia fiscale.
Organizzerò la ripartizione del tempo di lavoro, con la generalizzazione di una 6a settimana di ferie pagate e con l'aumento della maggiorazione per gli straordinari al di là delle 35 ore a settimana.
Aumenterò di 175 euro netti al mese il salario minimo e di 200 euro le pensioni basse. Le PMI vi troveranno il loro tornaconto: portafoglio ordini pieno, calo di imposta sulle società, tasso di sconto allo 0% e soppressione della Cassa Sociale Indipendente.
Abrogerò
la legge El Khomri che
precarizza i salari e facilita i licenziamenti. Ristabilirò il
diritto di alla pensione a 60 anni con 40 anni di contributi. La
parità salariale fra donne e uomini permetterà finanzierla.
La
pianificazione ecologica
Sarò il presidente ambientalista di fronte alla sfida del clima e
ai pericoli che gravano sul'ecosistema. Usciremo dalle energie del
nucleare e del carbone per raggiungere il 100% di energie rinnovabili
entro il 2050.Aiuteremo i nostri agricoltori di farla finita con l'agricoltura chimica e gli allevamenti industriali: il mio governo organizzerà il 100% di agricoltura biologica nella ristorazione collettiva e vieterà la crudeltà verso gli animali.
La
pianificazione ecologica sarà
è al cuore
del rilancio
dell'attività economica. La metà del piano di 100
miliardi di euro di investimenti pubblici previsti saranno impegnati
lì. Il rilancio ecologico creerà la maggior parte dei 3 milioni di
posti di lavoro che il mio programma permette.
Il
progresso umano innanzitutto
Sarò il presidente del progresso umano.
Il denaro non deve determinare l'accesso ai saperi, alla cultura e
allo sport. Ne voglio liberare la creazione e la diffusione facendo
sì che lo stato ne sia un grande promotore.Estenderò l'istruzione obbligatoria dai 3 ai 18 anni. Renderò la scuola veramente gratuita, compresi i libri, le attività extrascolastiche e la mensa, biologica al 100%.
Permetterò a ciascun giovane di formarsi con una indennità di autonomia di 800 euro al mese (fin dai 16 anni nell'instruzione professionale). Noi sopprimeremo le tasse di iscrizione all'università.
Per
garantire il diritto alla salute, le
cure
prescritte
saranno rimborsate al
100% dalla sicurezza sociale. Raddoppierò il numero di
centri di salute per colmare i vuoti dell'assistenza medica.
Uscire
dai trattati europei
Sarò il presidente di una Francia
ribelle in Europa e nel mondo. Essa libererà il popolo
francese ed i popoli d'Europa dai trattati europei e dagli accordi di
libero scambio che li obbligano a sbranarsi fra loro.Instaurerò un protezionismo solidale per riportare in loco le produzioni ed i posti di lavoro.
Proibirò in Francia lo statuto
europeo dei lavoratori distaccati. Ritirerò la firma della Francia
sull'accordo di libero scambio con il Canada (CETA) e mi opporrò a
quello con gli Stati Uniti (TTIP).
Per
l'indipendenza della Francia e per la pace
Sarò il presidente della
pace. Sono inquieto
vedendo crescere la guerra nel mondo e in Europa. Usciremo dalla NATO
per non essere trascinati nelle guerre degli Stati Uniti.
Costruiremo
una nuova alleanza di paesi non allineati, lavorando per
la pace e solo nel quadro dell'ONU.
La
Francia alle frontiere dell'umanità
Enfin, sarò il presidente che impegnerà
la Francia negli
avamposti dell'umanità,
in mare, nello spazio e sulla rete digitale. Si tratta di sfide
collettive immense, alle quali il nostro popolo può far fronte
mobilitando le competenze e l'energia inesauribile degli addetti, gli
operai, i tecnici, gli ingegneri che costituiscono l'orgoglio del
nostro paese.Il mondo entra in una stagione di tempeste. È l'ora delle persone di carattere. A 65 anni, non mi sto organizzando una carriera. Mi assumo una missione: restituire la Francia al popolo, liberandola dalla presa dell'oligarchia, restituire la Repubblica alla Francia abolendo la monarchia presidenziale.
Io sono parte del popolo. Questo popolo francese, per il quale la felicità è di poter lavorare e vivere del proprio lavoro. Di potersi prendere cura dei suoi e di se stesso. Di potersi istruire, di farsi una cultura, di praticare le arti. Di potersi divertire, di fare sport. Di poter trascorrere giornate piacevoli, in sicurezza, ovunque. Questo popolo che trae dai suoi principi repubblicani e laici, la forza di una lotta senza tregua per sconfiggere il fanatismo criminale dei terroristi.
Io sono parte del popolo. Di questo popolo francese che non è indifferente alla sorte degli altri, che non accetta la miseria, le discriminazioni, le ingiustizie. Di questo popolo che rispetta le leggi, paga le tasse, fa in modo di essere fatto da buoni cittadini. Questo popolo che non ne può più dgli "affari" e degli "scandali",
La nostra intelligenza collettiva può superare qualsiasi difficoltà, se mettiamo tutto al servizio del bene comune. Il motto della nostra Repubblica, "Libertà, Uguaglianza, Fraternità", stabilisce la nostra rotta. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità non solo per noi stessi, ma davanti all'umanità intera. Io sono pronto. Anche voi lo siete, io ho so.
Con la storia della Francia in testa, con la forza del popolo nel cuore, servirò il paese con onore e fidélité.
Con la forza del popolo, tutto è possibile!
Jean-Luc Mélenchon
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