Il governo ucraino chiede l'arresto per terrorismo di Eleonora Forenza, di Giorgio Cremaschi, della Banda Bassotti e di tutti gli attivisti che si sono recati in Donbass
Ordine
del giorno - Comunicato-stampa
Il
Comitato Politico Provinciale di Brescia, riunito in data 11 maggio
2017, preso atto della richiesta, fatta
al governo italiano da parte
del governo dell'Ucraina, di
procedere all'arresto ed alla estradizione verso
l'Ucraina della nostra
compagna parlamentare
europea Eleonora Forenza, di
Giorgio Cremaschi, dei membri del gruppo musicale della Banda
Bassotti e di altri militanti ed attivisti politici e sindacali che
hanno preso parte alla Carovana Antifascista
di solidarietà nel Donbass
esprime
sulla
scia delle nette prese di posizione espresse al
più alto
livello dal segretario
politico nazionale
Maurizio Acerbo, la
propria totale solidarietà alle
compagne e ai compagni,
colpiti dalle autorità ucraine con la grottesca accusa di
“terrorismo”,
stigmatizza
l'operato
del governo italiano che mantiene
i più cordiali rapporti con un governo che è al potere in
continuità con
sommovimenti, che qualcuno chiama “rivoluzione” ed altri “colpo
di stato”, ma nei quali è del tutto acclarato il ruolo della
componente dichiaratamente nazista che si richiama direttamente ai
capi delle milizie Ucraine che combatterono a fianco di Hitler
durante la seconda guerra mondiale, componente che anche attualmente
riveste ruoli chiave nel governo ucraino; e
che, di fronte alle surreali
richieste di arresto e di
estradizione da parte del
governo di Kiev, per
esplicita dichiarazione del ministro degli esteri dell'Ucraina,
si sarebbe limitato a ribadire l'amicizia italiana col governo di
Poroshenko.
ribadisce
la
propria crescente inquietudine per la corrività del governo italiano
verso il risorgente fenomeno della diffusione in Italia delle
ideologie e delle pratiche fasciste, corrività che ora giunge al
punto di non reagire di fronte ad un attacco portato contro
i propri concittadini da un
governo estero che conferma la sua matrice, qualificando come
“terrorista” una “Carovana
antifascista in Donbass” la
quale,
tra
l'altro,
ha
voluto incontrare testimoni e sopravvissuti della strage del 2 maggio
2014 nel Palazzo dei sindacati di Odessa, strage
di
carattere inequivocabilmente fascista,
e che
nel Donbass
ha portato, come
“ordigni
di terrore”,
medicinali e giocattoli alle popolazioni martoriate dalla guerra.
Per
tali motivo il Comitato Politico Provinciale di Brescia
esige
dal
governo italiano un chiaro e deciso rigetto delle pretese assurde
e provocatorie del governo dell'Ucraina.
Il
Comitato Politico Provinciale del Partito della Rifondazione
Comunista di Brescia
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