Cerca nel blog

DOVE TROVARCI

seguici anche sul sito   connettiti al sito www.rifondazionebrescia.it   su Facebook  connettiti a facebook   su Google+ connettiti a google+   su Twitter  connettiti a twitter   su You Tube connettiti a youtube

sabato 10 gennaio 2015

Solidarietà a Charlie Hebdo - Documenti inviati alla stampa da parte di Rifondazione Comunista di Brescia

Nel giorno in cui Brescia manifesta contro il barbaro atto terroristico plurimo del quale a Parigi sono rimaste vittima i redattori della rivista satirica Charlie Hebdo, insieme ad altre vittime casuali presso il mercato "kosher", vi saremmo grati se voleste recepire anche la presa di posizione a livello nazionale della Lista L'Altra Europa con Tsipras e il documento assunto dalla Presidenza dell'ASSEMBLEA REGIONALE DEL PRC tenutasi il giorno 10 gennaio 2015 dalle ore 9,30 alle 14 presso l’AUDITORIUM zona 3 di Via Valvassori Peroni n. 56 - Milano con la presenza del compagno segretario nazionale PAOLO FERRERO.

Documento nazionale:
Esprimiamo una ferma condanna contro la strage perpetrata nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo che ha portato all’uccisione di 12 persone e al ferimento grave di altre otto. Tra le vittime vignettisti e intellettuali di fama mondiale che esprimevano con il loro quotidiano lavoro il meglio della satira, garantendo così la libertà di stampa e di opinione. Si può ben comprendere che visioni integraliste, fanatiche e totalitarie della vita e della società abbiano proprio nella libertà di stampa, di opinione, di critica e di satira il loro principale nemico. L’ironia mette a nudo le miserie delle ideologie, costruite su una falsa coscienza di sé, più di complicate confutazioni. L’attentato pare avere una matrice al qaedista o legato all’Is, al di là di chi siano le singole persone che hanno compiuto un così terribile crimine. Questo dimostra la necessità di combattere il fondamentalismo e il fanatismo di ogni tipo. Proprio per questo è inaccettabile l’ondata islamofoba che sta strumentalmente prendendo il via dalla strage di Parigi. Confondere l’Islam con il terrorismo è il migliore regalo si possa fare all’Is e alla sua propaganda. Ed è quello che stanno facendo le destre in tutta Europa. L’altra Europa con Tsipras aderirà quindi e parteciperà a tutte le manifestazioni indette dalle forze democratiche in condanna della strage.
L'altra Europa con Tsipras (COMUNICATO NAZIONALE)

Documento regionale:


QUESTA GUERRA NON È LA NOSTRA GUERRA

CONTRO OGNI TERRORISMO

Nel condividere e diffondere il comunicato nazionale di “L'altra Europa con Tsipras” insistiamo nel marcare la nostra distanza da chi, quasi per un riflesso condizionato, a destra e talvolta anche a sinistra, cade nella trappola di partecipare alla ondata di predicatori di guerra che impazza sui media e nei discorsi, con punte che direttamente ed esplicitamente incitano ad una guerra generale, spingendo per portare alla sua logica conclusione quanto il cosiddetto Occidente sta facendo da quando non trova più ostacoli né politici né ideali alla diffusione pratica e culturale del suo “pensiero unico”. La caduta del muro di Berlino - è ormai una tragica evidenza - non ha portato ad un mondo di pace. Al contrario sembra aver avviato una spirale in cui i focolai di guerra, accesi in Europa e nel Medio Oriente subito dopo quel grande evento, si sono diffusi in quantità sempre più estesa e sempre più vicina al nostro paese e fino dentro all'Europa.

Noi a questa spirale diciamo un fermo NO!

Noi vorremmo che lo stesso meritorio impegno, la stessa appassionata partecipazione, venisse espressa ogni volta che singoli ed entità di varia natura compiono atti efferati di puro terrorismo. Ma non sempre questo accade. Ad esempio Giuliano Ferrara ha esortato a partire in guerra, e ad impiccare i nostri nemici, come fecero i Bush, dimenticandosi di quando gli aerei americani centrarono il rifugio antiaereo n. 25 nel quartiere di Al-Amirya a Bagdad. Ma forse per lui, e per quelli come lui in questo caso si tratta di un gesto eroico. Nel rifugio vi erano circa 1000 persone, quasi tutte donne, bambini e vecchi. Almeno 408 di loro furono ridotti in cenere. Oppure, quando gli “islamisti” di Basayev catturarono e massacrarono centinaia di donne e bambini nella scuola di Beslan: allora si tendeva a mettere sotto accusa la Russia, più che i massacratori. Oppure quando quasi un anno fa i nazisti ucraini, con il pieno appoggio di americani e tedeschi, hanno compiuto la orrenda strage di Odessa, quanto flebile ed ambigua è stata la voce non solo dei “democratici”, ma della stessa sinistra più o meno “radicale”!
Non daremo il nostro sostegno a questa guerra verso la quale ci stanno sospingendo, a partire dal Medio Oriente e dall'Ucraina, per estenderla forse a tutto il mondo!
Noi rimaniamo convinti che il detto “socialismo o barbarie” non è uno slogan vuoto, ma una tragica realtà sia quando fu pronunciato, nel corso della prima guerra mondiale, sia ai nostri giorni.

Documento assunto dalla Presidenza della L’ASSEMBLEA REGIONALE DEL PRC
Con la presenza del compagno segretario nazionale PAOLO FERRERO il giorno 10 gennaio 2015 dalle ore 9,30 alle 14 Presso l’AUDITORIUM zona 3 di Via Valvassori Peroni n. 56 - Milano