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9 giugno 2013 - Atene: Ferrero propone Tsipras come candidato della
Sinistra Europea.
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21 ottobre 2013 - Madrid: il consiglio dei presidenti della Sinistra
europea sceglie Tsipras come candidato alle elezioni europee.
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13-14-15 dicembre 2013 - Madrid: il congresso della Sinistra
europea designa Tsipras come candidato presidente della commissione europea.
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22 dicembre 2013 - Atene: sulla rivista greca "Aygé"
(Aurora) appare, in greco, la dichiarazione di sostegno alla candidatura di Tsipras a presidente della commissione
europea.
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17 gennaio 2014 - Roma: sul
Manifesto
e su Micromega online "i sei della società civile" lanciano l'appello a favore di Tsipras.
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24 gennaio 2014 - Atene: Tsipras ringrazia i sei, ma pone qualche
paletto:
"Seconda condizione è di non escludere nessuno. Si deve chiamare di partecipare e di sostenerla prima di tutto i semplici cittadini, ma anche tutte le associazioni e le forze organizzate che lo vogliono."
"Solo se facciamo tutti insieme un passo indietro, per muovere tutti insieme molti passi in avanti, potremmo cambiare le vite degli uomini".
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"Seconda condizione è di non escludere nessuno. Si deve chiamare di partecipare e di sostenerla prima di tutto i semplici cittadini, ma anche tutte le associazioni e le forze organizzate che lo vogliono."
"Solo se facciamo tutti insieme un passo indietro, per muovere tutti insieme molti passi in avanti, potremmo cambiare le vite degli uomini".
7 febbraio 2014 - Roma: "i sei della società civile",
più allarmati che confortati dalla lettera di Tsipras, forse temendo, non del tutto a torto, l'arrivo di fameliche
orde che ripetessero i nefasti di "cambiare si può", progetto abortito, anche per colpa degli "intellettuali di allora",
nella malinconica "Rivoluzione civile", non fanno né il passo indietro richiesto da Tsipras, né il "balzo della tigre" di
bertinottiana memoria (mossa che richiederebbe comunque un momentaneo arretramento); ma caricano alla maniera del
rinoceronte, rischiando di infilzare il loro stesso campione.
Infatti "I sei promotori saranno i garanti ", dice papale-papale il loro proclama, visibile sul "Manifesto". Il "passo avanti" di Marco Revelli, che in "cambiare si può era solo portavoce è spettacolare. In seconda battuta il proclama è ripreso ed amplificato da Micromega e da altri
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Infatti "I sei promotori saranno i garanti ", dice papale-papale il loro proclama, visibile sul "Manifesto". Il "passo avanti" di Marco Revelli, che in "cambiare si può era solo portavoce è spettacolare. In seconda battuta il proclama è ripreso ed amplificato da Micromega e da altri
4 febbraio 2014 - Roma: "i sei della società civile",
rappresentati da Barbara Spinelli, Guido Viale e Marco Revelli, presentano a Roma il progetto in un incontro pubblico
con la stampa. "I sei" accettano, pare
"l'eventuale approdo parlamentare ... tra le file del Gue e della sinistra europea, gruppo cui appartiene Syriza",
ma ribadiscono che
La lista è aperta al contributo di chiunque ma, come più volte precisato, non saranno candidati politici che hanno
avuto cariche nazionali o regionali negli ultimi dieci anni.
Leggi tutto il resoconto di "Controlacrisi"Leggi tutto il resoconto di "Formiche"
7 febbraio 2014 - Roma: Tsipras è in Italia e partecipa
a vari incontri pubblici. Tra gli altri impegni è da segnalare la sua presenza a "otto e mezzo" Mentre Lilli Gruber qualifica correttamente Alexis
Tsipras come candidato della Sinistra europea, Barbara Spinelli, anche lei ospite della trasmissione spara
seraficamente che "i partiti si sono aggiunti dopo", o qualcosa di simile.
Comunque il giorno dopo quello che sembra sempre più il "patron" della situazione, cioè Flores d'Arcais, annuncia sullo spazio che gli è riservato sul "Fatto quotidiano" online che i garanti non sono più sei, ma che a Tsipras viene fatta la concessione di essere il settimo garante, forse perché in quanto greco, non può ben fare il settimo tra gli "ὀἰ ἑπτά σοφοί, hoi epta sophoi", i mitici "sette savi".
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Comunque il giorno dopo quello che sembra sempre più il "patron" della situazione, cioè Flores d'Arcais, annuncia sullo spazio che gli è riservato sul "Fatto quotidiano" online che i garanti non sono più sei, ma che a Tsipras viene fatta la concessione di essere il settimo garante, forse perché in quanto greco, non può ben fare il settimo tra gli "ὀἰ ἑπτά σοφοί, hoi epta sophoi", i mitici "sette savi".
Che dire, a conclusione di questa breve rassegna? Ovviamente siamo tutti convinti che la costruzione di un fronte
ampio contro le politiche europee è un'esigenza prioritaria; e non è neppure ingiustificata la diffidenza
verso chi ha creato la mostruosità delle ultime tornate elettorali nazionali e regionali. Ma non possiamo neppure
sottacere il rischio, o per lo meno il dubbio, che qualcuno dei "sei della società civile" abbia come bersaglio
grosso il "settimo savio", cioè, fuor di metafora, quel tanto o poco di reale alternatività al sistema
che Tsipras, Syriza e la Sinistra europea rappresentano; una alternatività che sicuramente non è offerta dal
rumoroso ed indifferenziato sensazionalismo grillino.