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venerdì 9 settembre 2011

LE TENTANO TUTTE - NON FIRMARE IL "MATTARELLUM" DA DARE IN TESTA A RIFONDAZIONE COMUNISTA

 Riportiamo qui un documento interno del partito della Rifondazione Comunista, contrariamente alla nostra linea di pubblicare fondamentalmente cose"bresciane" perchè la sfacciataggine di certi personaggi sta superando ogni limite. Dopo aver strangolato il referendum elettorale "buono", ora si tenta di intruppare anche noi nel referendum-truffa che invece del "porcellum" ci darebbe in testa il "mattarellum", un sistema elettorale forse ancora peggiore, gabbando i cittadini con slogan ingannatori. Il testo che segue fa un po' di chiarezza: Rifondazione Comunista è decisamente CONTRO questo referendum-truffa

Ai/alle segretarie regionali e provinciali
del Partito della Rifondazione Comunista 
Roma, 9 settembre 2011

Care/i compagne/i,

com’è noto, è in corso la raccolta delle firme per l’abrogazione dell’attuale legge elettorale (il cosiddetto “porcellum”) e il ripristino di quella precedente (meglio nota come "mattarellum"). Sulla nostra contrarietà all’operazione voluta dai settori veltroniani del PD, cui si sono accodati poi l’area prodiana, SEL e IdV, non occorre tornare.
Già vi è stata inviata a tempo debito una comunicazione specifica e nei giorni scorsi è comparso un mio editoriale a tale proposito su Liberazione. Ne consegue che in ogni circostanza (dalle feste in corso, ai dibattiti pubblici, alle presenze sulla stampa o sulle emittenti) questa posizione va ribadita con forza, esplicitando il nostro dissenso.
Se questa posizione è nota al corpo del partito, qualche confusione può derivare dalle esternazioni recenti di Passigli che, com’è noto, è il presentatore dei quesiti referendari che si proponevano di modificare l’attuale legge elettorale per ripristinare un sistema proporzionale, che anche noi appoggiavamo.
I compagni giustamente vogliono capire se è necessario riprendere la raccolta delle firme su quei quesiti che a suo tempo fu sospesa, dopo che Passigli e la CGIL fecero marcia indietro.
La nostra opinione è che non sia opportuno riprendere la raccolta delle firme, per le seguenti ragioni:

1.    il rientro in campo di Passigli con la sua sollecitazione a riprendere la raccolta delle firme è palesemente strumentale ed è destinato ad alimentare confusione. Si noti che lo stesso Passigli, proprio in questi giorni, ha anche adombrato la possibilità di sostegni incrociati alla raccolta delle firme dei due referendum, con l’obiettivo stravagante di fare ognuno un passo indietro nel caso di approvazione di uno dei referendum, per favorire una legge di iniziativa parlamentare.

2.    Il disimpegno di Passigli a suo tempo ha fatto naufragare quell’iniziativa e dal punto di vista organizzativo tutto si è bloccato. Il solo recupero dei moduli è per molti versi impossibile. Esistono quindi difficoltà oggettive a proseguire una raccolta di firme che nei fatti praticamente non è iniziata.

3.    E’ scontato che, anche con uno sforzo straordinario del partito teso a stampare in tempi rapidissimi i moduli e a inoltrarli alle strutture locali, non vi sarebbe alcuna possibilità entro i tempi definiti di raccogliere le 5/600.000 firme necessarie ed è evidente che l’insuccesso alla fine sarebbe palese.

4.    Infine, ed è la motivazione decisiva, nell’attuale bagarre sull’iniziativa referendaria una nostra entrata in campo rischia di agevolare, anziché penalizzare l’iniziativa veltroniana. Molti cittadini, infatti, di fronte ad una nostra sollecitazione a firmare, seppure per il referendum Passigli, potrebbero facilmente sottoscrivere per errore quello pro-mattarellum, dato che negli uffici comunali i moduli di quest’ultimo sono stati distribuiti (a differenza di quelli del referendum da noi sostenuto) e che dal punto di vista della mobilitazione nella raccolta delle firme non vi sarebbe proporzione fra la nostra e la loro.

Per queste ragioni, quindi, è opportuno che la mobilitazione avvenga invece sul piano della comunicazione, esprimendo una critica esplicita all’iniziativa veltroniana, di SEL e dell’IdV.
Nel caso, non improbabile, che alla fine i sostenitori del mattarellum riuscissero a raccogliere le firme necessarie, resta in campo la possibilità, anche attraverso strutture di costituzionalisti, associazioni e quant’altro di agire affinché la Corte costituzionale non accolga quesiti referendari viziati da evidenti limiti dal punto di vista dell’ammissibilità e, infine, schierandosi contro, nel caso in cui il referendum superasse l’esame di ammissibilità.

Fraterni saluti

          Gianluigi Pegolo
         
      Segreteria nazionale
Responsabile Area Democrazia e Istituzioni

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