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venerdì 4 marzo 2011

Inquinamento dell'aria a Brescia - L'ntervento del segretario provinciale Fiorenzo Bertocchi

LETTERA AL DIRETTORE
Come ogni anno Brescia ha già ampliamente sforato il limite dei 35 giorni di supero delle concentrazioni di polveri fini presenti nell’aria, tollerante dalla normativa europea.
Non è una novità, il dato era ampliamente prevedibile visti i precedenti storici ma soprattutto vista la mancanza di volontà politica da parte dell’amministrazione Paroli, di avviare una pur necessaria riflessione e una conseguente sperimentazione in merito alle modalità più adeguate per rispondere in maniera “strutturale” , come da più parti richiesto, al problema dell’inquinamento dell’aria.
I forzosi provvedimenti adottati dalla Giunta di Palazzo Loggia hanno più il sapore beffardo della presa in giro dei cittadini che le caratteristiche adeguate per dare una seppur parziale soluzione alle esigenze dei bresciani e dell’ambiente in cui vivono.
L’ordinanza che impone le targhe alterne prevedendo al contempo una serie infinita di deroghe non solo per “motivi professionali” ma anche in base alle caratteristiche dei veicoli, permette infatti a significative fonti di inquinamento ( e di insicurezza stradale) come i SUV, di circolare tranquillamente, semplicemente perchè euro 4 o 5 senza tener conto del reale impatto che questi veicoli di enorme cilindrata hanno sulla qualità dell’aria.
Provvedimenti di questo tipo sono frutto di un’improvvisazione legata al vero problema della città di Brescia per quel che riguarda le questioni ambientali e cioè L’assenza totale di un assessorato competente e la conseguente mancanza di una pianificazione adeguata.
Per avere dei risultati significativi si dovrebbe, a nostro, avviso, ripensare la mobilità cittadina, facendo perno sul trasporto pubblico collettivo.
Aumento del numero delle corse degli autobus e non diminuzione come invece fa Brescia Trasporti, miglioramento del servizio con prezzi calmierati e non aumento del costo del biglietto come accaduto di recente, elettrificazione delle linee urbane come è stato fatto in altre città, parcheggi di interscambio con navette gratuite come questa amministrazione sempre attenta alle esigenze dei commercianti propone a Natale, proposte di mobilità intermodale con la predisposizione di piste ciclabili sicure e corsie preferenziali per citycar elettriche.
E ancora, per quel che riguarda le merci da ridistribuire in città, si potrebbe incidere sulla qualità dell’aria studiando un sistema di redistribuzione rapida con mezzi elettrici che abbiano come perno di riferimento un unico polo logistico che potrebbe situarsi nella zona industriale dismessa ex Pietra.
Area che ben si presta tra l’altro, per collocazione, estensione e caratteristiche alla creazione di un unico polo logistico di respiro provinciale, evitando il consumo di ulteriori preziose porzioni di territorio.
Un serio piano di recupero della salubrità dell’aria non può non tener conto anche delle altre fonti d’inquinamento che contribuiscono a peggiorare la salute dei cittadini.
L’inceneritore, oggetto di tante battaglie leghiste ai tempi in cui Rolfi era presidente della V^ Circoscrizione e oggi con padani e CDO nel Consiglio di sorveglianza di A2A, divenuto elemento virtuoso per costoro, mantiene intatti gli elementi di criticità che da sempre i cittadini più sensibili alla qualità dell’ambiente gli contestano.
Pianificare un drastico ridimensionamento con una seria politica dei rifiuti che punti a riduzione, riciclaggio, riuso è indispensabile se si vuole affrontare razionalmente il problema aria.
Così com’è improcrastinabile una mappatura puntuale delle attività industriali critiche e un loro eventuale adeguamento tecnologico che garantisca sia i lavoratori che i cittadini interessati.
Innumerevoli sarebbero anche gli interventi di compensazione, bonifica, recupero del territorio possibili che qui non citiamo.
Per ragioni di spazio ci limitiamo a far osservare che ulteriori cementificazioni e parcheggi all’interno della città non solo non contribuirebbero a migliorare la situazione ma non farebbero altro che aggravarla.
Per questo c’è bisogno di una chiara inversione di tendenza che valorizzi la salvaguardia del territorio e dei beni comuni, si potrebbe iniziare col PARCO DELLE CAVE.... basta volerlo.
Fiorenzo Berttocchi
Segretario PRC di Brescia


Per scaricare la lettera in formato pdf batti qui o sull'immagine sottostante

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