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martedì 22 marzo 2011

Le insidie del tricolore

Da sempre siamo in prima fila per difendere l'unità d'Italia, che per noi non è una realtà mistica, un feticcio al quale sacrificare la vita senza guardare ai contenuti reali; ma è la nostra terra, che tanti patrioti straziano senza pietà con ogni sorta di speculazioni; ed è la nostra società viva, che dovrebbe essere retta dai valori di uguaglianza e di democrazia, proclamati nella nostra Costituzione nata dalla Resistenza. Ed è in questa prospettiva, e solo in essa, che per noi la bandiera può avere un valore: un richiamo alla triplice parola della Rivoluzione francese - libertà, uguaglianza, fraternità - arricchita dei contenuti dell'antifascismo e della giustizia sociale.
E se la Costituzione fosse modificata, dovrebbe esserlo per rendere più sostanziali, più reali, quei valori; non per intaccarli, come ha fatto la riforma del 2001, votata dal centro-sinistra; o addirittura per negarli, come Berlusconi ed i suoi si propongono di fare in maniera sempre più spudorata.
Ed è sempre in questa prospettiva che ci siamo battuti in ogni circostanza contro gli attacchi che ai valori fondanti della nostra costituzione portati sul nostro territorio dai sindaci della Lega, che di quei valori sono la negazione più radicale. Valga per tutti, anche per l'eco nazionale che ha suscitato, l'esempio del sindaco di Adro.
Ma noi sappiamo bene che dietro la bandiera tricolore sono annidati anche interessi che con la Costituzione e con la Resistenza nulla hanno a che spartire, e vediamo proprio in queste ore che il troppo osannato guerrafondaio che siede sul colle ne sta facendo un uso osceno, coprendo una squallida operazione neo-coloniale dietro a sproloqui risorgimentali ed umanitari.
Contro l'ebrezza umanitaria a suon di bombe, che a poche ore dai festeggiamenti per l'unità d'Italia ha invasato quasi tutto il parlamento, ci pare un ottimo antidoto la dichiarazione del nostro consigliere comunale di Cazzago San Martino, Roberto Bettinzoli:
Dell'unità d'italia che stiamo festeggiando oggi ci giunge solo l'eco delle guerricciole simboliche tra Leghisti e il fronte dei patriottici del Pdl,divisi sulle celebrazioni ma uniti e coalizzati nella battaglia per la riforma della costituzione.
Queste celebrazioni mi appaiono piccole di fronte al disastro del Giappone che ci ha colpito in questi giorni,ma sicuramente utili al nostro paese in questa fase politica.

L'unità d'Italia non è stata fatta solo da Garibaldi e i Savoia ma soprattutto da Di Vittorio e dal movimento operaio italiano che si è battuto contro le gabbie salariali,per la scuola media unificata, per il sistema pensionistico unico e per il sistema sanitario nazionale.Questa unità sostanziale viene messa oggi in discussione dagli attacchi di Marchionne e della Confindustria che vogliono distruggere il contratto nazionale di lavoro.Non dobbiamo quindi dimenticarci dell'unità d'Italia quando questi festeggiamenti saranno conclusi, ma dobbiamo continuare a difendere i diritti e la costituzione come da tempo fanno gli operai della Fiat,i familiari delle vittime di mafia,e delle vittime delle stragi occulte degli anni 70-80, i magistrati, i preti di strada come Don Gallo e soprattuto l'Anpi che stà facendo un opera importante per riportare in mezzo alla gente i valori dell'antifascismo e della resistenza.
http://www.nuvolarossacazzago.blogspot.com/2011/03/consiglio-comunale-aperto-sul-150unita.html#links

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