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lunedì 12 aprile 2010

Le foto della manifestazione di Villa Carcina contro il razzismo istituzionale

Il passaggio graduale dalla legge all'arbitrio, iniziato in modo massiccio approfittando in maniera subdola del vuoto politico susseguente a "mani pulite", sta raggiungendo il suo culmine, con gli espliciti attacchi di Berlusconi alla Corte Costituzionale; ma è stato sperimentato prima attraverso l'abolizione di ogni controllo di legittimità sugli atti delle pubbliche amministrizioni, a partire dai comuni. Questo è il terreno su cui è stata sperimentata l'abolizione di fatto della Costituzione. Questo è il vero terreno dello scontro, su cui si gioca il futuro della democrazia in Italia. I manifestanti che hanno sfilato a Villa Carcina hanno portato il loro contributo alla difesa della legalità, dei diritti di cittadinanza, delle basi della convivenza democratica.
Vedi qui uno schizzo del percorso storico di demolizione dei controlli di legittimità, che vede le due pietre miliari nella legge 29 del 1993 (privatizzazione del complesso dei rapporti di diritto pubblico) e nella modifica dell'articolo V della Costituzione con la legge costituzionale numero 3 del 2001. Il commento alla demolizione di ogni controllo di legittimità e di merito è svolto al massimo livello della avvocatura dello stato, e compare sul sito istituzionale della giustizia amministrativa (T.A.R e Consigliom di Stato della Reoubblica Italiana), ed è sostanzialmenta apologetico (un inno di esaltazione, in parole povere) dell'opera condotta in quel decennio in modo "bipartisan"; ma con il contributo operativo diretto preponderante del centro-sinistra. Curioso poi il fatto che entrambe queste leggi, assolutamente decisve nella suddetta opera di demolizione di fatto dei prinicpi universalistici-democratici, sia state prodotte sotto la presidenza del consiglio del "socialista" Giuliano Amato, provvidenzialmente assunto a quella carica per due brevi "governi tecnici".
Impressionante poi il fatto che le preoccupazioni che traspaiono dal documento della "giustizia amministrativa" riguardino quasi esclusivamente la difesa della permanenza di controlli sui Comuni atti ad impedire lo sforamento del "patto di stabilità". Cosa comprensibile, trattandosi di "giustizia Amministrativa. Il guaio è che i TAR sono il passaggio obbligato per tutti coloro che vogliono contestare i provvedimenti arbitrari dei Comuni, comprese le questioni di legittimità costituzionale...Ogni commento ci pare superfluo!

Qui sotto una rassegna fotografica della manifestazione, ripresa dal profilo "rifondazionebrescia" di facebook:
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