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giovedì 15 aprile 2010

Adro: giù ancora di un giro nel gorgo di malebolge

A scrivere delle malefatte del sindaco di Adro c'è da riempire volumi: da imprenditore nel ramo della depurazione di rifiuti tossici, coinvolto in indagini e processi (vedi qui) non ancora conclusi sullo sversamento di materiali in rete, fino ad intasare il deflusso delle acque fognarie, a sindaco, chiamato a far da relatore da sprovveduti "ecologisti" per essere stato premiato come amministratore di un comune "riciclone"; senza parlare dei suoi meriti per aver chiuso una scuoletta in quel di Torbiato, frazione di Adro, per far posto ad un grazioso villaggetto di volumetria moltiplicata per un numero indefinito di volte rispetto a quello occupato prima dalla scuola. Per restare sempre nel ramo dei meriti "ecologisti", ammirevole lo sventramento in colle e in piano intorno al santuario della Madonna della Neve, dove i frati fanno veramente miracoli, riuscendo ad avere il record provinciale dei finanziamenti per i loro alunni da padre Formigoni.

Tutto un discorso a parte merita l'assalto, sempre in nome dell'ecologia, al laghetto del Sala, sulla strada che da Rovato si dirige verso Iseo, una della pochissime zone umide esistenti in provincia di Brescia. Qui, con vera genialità, si agisce in sinergia: l'ecologia fisica si salda all'ecologia della mente, tramite l'opera dello spirito, sotto forma di Compagnia delle Opere. Infatti, col pretesto di assistere qualche decina di "malati mentali", la Isparo, una cooperativa nata anni fa nell'alveo della corrente antipsichiatrica, che allora aveva nel presidio di Iseo un suo valido caposaldo, si fa promotrice di un megaprogetto di speculazione edilizia, che coi "malati mentali" ha ben poco a che fare. "I pazzi siete voi" diceva lo striscione che nel giorno di Pasquetta è stato steso sul luogo dove si prepara il misfatto. Il fatto è che da qualche anno, con una “operosa” conversione che a sua volta ha del miracoloso, la Isparo si è trasformata in una "longa manus" della piovra innominata che avvolge larga parte delle attività economiche della Lombardia, dai servizi sociali al "servizio" di recupero crediti.

Ma non si finirebbe più. L' "Oscar padano" - un manichino color verde-lega intenso che i "xügatulù" (giocherelloni) antirazzisti della zona gli avevano lasciato sotto le austere arcate del palazzo Dandolo, nobile dimora da dove il nostro Oscar Lancini lancia le sue gesta, riconoscimento ottenuto nel lontano 2006 grazie alla vittoria strappata al collega-rivale Mazzatorta di Chiari con lo sprint della "taglia" di 500 euro da dare in premio a quei vigili che gli avessero consegnato lo scalpo di un clandestino, aveva bisogno di una ripassata sempre di colore verde-lega. Che ti inventa allora il nostro Oscar? Decide di dar libero sfogo al suo amore dei bambini (pedo-filia), per mostrare che anche in questo campo non è secondo a nessuno. Un primo saggio di pedofilia il sindaco lo aveva dato il 29 novembre del 2005 (vedi qui), quando, constatato che la "Amministrazione Comunale ritiene che i bambini rappresentino il futuro della nostra comunità locale", ne deduceva che il contributo a loro favore venisse erogato a condizione che i genitori siano tra loro coniugati, ed entrambi europei. Adesso, incitato dal suo diretto superiore, il ministro dell'interno Maroni, che interpreta il famoso detto evangelico "ama il tuo prossimo come te stesso" secondo il sentimento padano che lo intende così: -"bisogna essere cattivi con gli immigrati": mica saranno prossimi a me questi Giargianess?!-, ha deliberato di togliere il pane di bocca agli affamati.

Ora - oh! la miseria e la grandezza bresciana - un altro adrense - si dice si tratti di un altro Lancini, Silvano, in questo caso - interviene e garantisce il pasto per tutti (vedi qui).

Problema risolto? Per nulla. Non saremo mica ai tempi del comunismo, quando nelle scuole si proiettava "Kapò" di Gillo Pontecorvo, ed i fanciulli venivano traviati dall'esempio di quella militante comunista nel campo di concentramento nazista, che si suicidava quando si rendeva conto che i nazisti avevano vinto sulla sua volontà, quando si accorgeva che le condizioni di vita del campo di concentramento l'avevano fatta diventare come i cani poco nutriti dal padrone, pronti a sbranare il vicino per una pagnotta. Eh, no! adesso le mamme padane sono pronte a predicare con orgoglio il nuovo vangelo: bisogna essere cattivi, bisogna impedire l'attività ai benefattori!

Ironia della sorte: si sono spostate tanto a destra da diventare di estrema sinistra. Infatti dicono che anche loro si rifiuteranno di pagare. Finalmente siamo d'accordo anche noi. Per i bisogni di base, come l'alimentazione dei bambini di una scuola, non bisogna pagare: sono un diritto di tutti, che deve essere garantito a tutti. Cominciamo a tenere fermo questo principio. E poi vedremo che cosa ne consegue.

2 commenti:

  1. LA SITUAZIONE DI ADRO è UNA VERGOGNA, IL LIVELLO DI RAZZISMO è VERAMENTE PIETOSO, BISOGNA FARE QUALCOSA PER FAR CAPIRE A QUESTA GENTE CHE L'IMMIGRATO NON è IL NEMICO. CHE AMAREZZA

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  2. ma smettetela con queste scemenze. Chi non paga NON MANGIA, punto. Il contribuente è stanco di mantenere disperati di tutto il pianeta. Da tutto il mondo arrivano orde di pezzenti a mangiare e pretendere questo e quello gratis. BISOGNA dire basta, non si può andare avanti così all'infinito, con questo melenso buonismo immigrazionista...mentre la gente di valore, gli italiani colti e perbene emigrano. Tra degrado,sporcizia,malattie,inflazionamento dei salari,deflusso di ricchezza tramite rimesse,scrocco enorme di welfare sociale,delinquenza (il 38% dei detenuti in Italia è una delle vostre preziose risorse multiculturali) gli immigrati, tutti di bassissimo livello, stanno trasformando casa nostra in una bidonville stracciona e criminogena, invivibile. Ma dove vivete, sulla luna... portateveli in casa vostra a vostre spese, io dico democraticamente BASTA IMMIGRATI.

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