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giovedì 10 dicembre 2009

Casapound a Brescia vuol celebrare piazza Fontana appropriandosi del Chè


Domani 11 dicembre presidio in via Montesuello

Anche a Brescia Casapound, coloro che si autodefiniscono i "fascisti del terzo millennio", tenta di piantare le sue velenose radici.
Rifondazione Comunista aderisce al presidio indetto dalla "Assemblea antifascista bresciana" per le ore 19.00 di domani 11 dicembre in via Montesuello, ed invita tutti a partecipare. Scarica e diffondi il volantino


Altre informazioni su Casapound a Brescia si trovano qui; e più in particolare su Casapound ed il Chè si trovano qui

3 commenti:

  1. Contro ogni logica Fascista diciamo NO ricordiamo le stragi fasciste che gridano VENDETTA!!!!

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  2. Pensiamo al buon fascismo che ci ha dato i diritti alle donne, la sanità, l'INPS, ecc... Non blocchiamoci con i soliti pensieri del dopoguerra! Ma il comunismo non ha portato anche lui regime, tutt'ora presente in Cina, e campi di concentramento a Cuba con il Che? Basta lotte tra rossi e neri ma uniti tutti per l'Italia contro immigrazione e leggi troppo molli per tutti: la libertà senza ordine e disciplina porta dissoluzione e catastrofe! Ben venga Casa Pound e tutte le associazioni analoghe che siano di destra come me e che siano di sinistra.

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  3. Negli ultimi mesi a Brescia sono stati aperti alcuni “COVI FASCISTI” presentati alla cittadinanza come sedi politiche e/o culturali.
    Questo è stato possibile grazie al silenzio-assenso delle ISTITUZIONI, che ignorando alcuni articoli della Costituzione (è infatti vietata la ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista), non intervengono imponendo la chiusura di tali luoghi nonostante gli slogan proposti e le dichiarazioni rese pubblicamente di essere “Fascisti del terzo millennio”.
    Si presentano sotto varie sigle: Casa Pound, Forza Nuova, Cuore nero, Laboratorio Area 27, Progetto Brescia Tricolore, candidandosi anche alle elezioni per trovare consensi e legittimazione, adottando gli stessi metodi squadristi di un tempo, aggredendo tutti coloro che non sono conformi al loro modo di agire e di pensare e scrivendo sui muri della nostra città frasi deliranti inneggianti a un’altra strage di Piazza Loggia. Soprattutto colmano i vuoti che la Sinistra ha lasciato, tentando di appropriarsi in maniera becera e demagogica di figure come Peppino Impastato e Ernesto Che Guevara, scrivendo comunicati contro gli sfratti, a sostegno del mutuo sociale e dimostrando finta solidarietà ai lavoratori che davanti ai cancelli delle fabbriche difendono il posto di lavoro.
    Questa strategia delle organizzazioni fasciste traccia con chiare lettere il ruolo che ora intendono avere nel mondo del lavoro. Mondo devastato dalla pesante CRISI che stiamo vivendo, dal trasformismo delle forze politiche che storicamente erano sempre schierate a fianco dei lavoratori e dalla divisione sindacale che ha legittimato l’UGL (sindacato nero vicino all’MSI prima e AN poi) come sindacato riconosciuto NON dai lavoratori (si conta il 2,4% di iscritti tra i lavoratori), ma dai padroni che, insieme con CISL e UIL trattano direttamente i problemi del mondo del lavoro, escludendo i lavoratori non iscritti, la CGIL e i sindacati di base.
    Nella provincia di Brescia Casa Pound sotto braccio con l’UGL, dopo che essa, attraverso il percorso sopra indicato, è diventata un sindacato riconosciuto e legittimato, tenta di entrare nelle fabbriche per diventare punto di riferimento tra i lavoratori che stanno vivendo gravi disagi dovuti alla crisi. Lo scopo è di utilizzare la crisi come strumento politico discriminante, fomentando una politica che genera la guerra tra i poveri al fine di dipingere gli immigrati come coloro che rubano il lavoro agli italiani, schiacciando il lavoratore italiano nella tenaglia costituita dalla politica razzista e xenofoba: coloro che hanno generato la crisi, fuori dalla fabbrica, sul territorio, nascondono lo scippo continuato di diritti e di salario con ordinanze che colpiscono gli immigrati, agitando l'incubo della sicurezza, appartengono in realtà allo stesso soggetto sociale (una volta si sarebbe detto: alla stessa classe padronale) di chi finge di aiutarlo in fabbrica, addossando all'immigrato la colpa del peggioramento delle sue condizioni di vita.
    Noi intendiamo denunciare queste operazioni di consolidamento di un Regime centrale che genera una dittatura populista e uno stato di polizia, mentre il fascismo lavora per ampliare il proprio consenso usando la perdita di sicurezza sociale per nascondere le vere ragioni che l’anno generata, supportato da una fase di revisionismo storico e da una politica restrittiva e securitaria che alimenta le divisioni e l’odio tra i lavoratori.
    Chiediamo ai lavoratori di vigilare e mobilitarsi affinché queste organizzazioni fasciste rimangano estranee alla nostra storia di lavoratori e cittadini bresciani, ancora in attesa di giustizia per la strage di Piazza Loggia.

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