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mercoledì 3 febbraio 2016

Sgomberato il Centro Sociale Zanzanù - Continua la repressione sistematica di ogni esperienza "fuori mercato"

COMUNICATO STAMPA

dal sito di radio onda d'urto

Ancora una volta una amministrazione del Partito Democratico mostra di non essere in nulla diversa da una amministrazione di centro-destra, in particolare quando si tratta di mostrare la più totale chiusura ed intransigenza di fronte alla richiesta di pratiche sociali inclusive ed aperte al protagonismo giovanile, ed anche non giovanile. È emblematico che a distanza di pochi mesi eventi fotocopia si siano succeduti sui due laghi che segnano il confine occidentale e quello orientale della nostra provincia. Infatti è utile ricordare che nel gennaio dell'anno scorso l'amministrazione di centro-destra di Pisogne guidata dal maschio Invernici sgomberava con una imponente operazione di polizia un edificio di proprietà comunale occupato da giovani di un gruppo di animazione cultural-politica operante da tempo in paese e nel territorio della bassa Valle Camonica. La stessa cosa è ora avvenuta a Desenzano ad opera di una sindaca del gentil sesso, Rosa Leso, nei confronti di un edificio di proprietà comunale adibito a ristorazione sul lungolago, da tempo abbandonato all'incuria dopo la cessazione dell'attività a causa della crisi. Siamo stati dunque facili profeti, quando un mese fa scrivevamo:

Con l'avvicinarsi della fine del periodo festivo si fa sempre più concreta l'ipotesi di uno sgombero coatto del centro sociale Zanzanù di Desenzano.
Se ciò avvenisse sarebbe l'ennesimo sfregio ad una democrazia sempre più relegata ad esercizio verbale spesso strumentale e a pratica marginale
Anche a Desenzano è dunque prevalsa la volontà di stroncare la legittima “ricerca di forme di socialità aperta, che rompano il muro individualista con forme di confronto e agire collettivo, che puntino a ricreare un senso di comunità del quale da troppo tempo si sente la mancanza nei nostri territori; è legittimo riproporre ai giovani e a tutti i cittadini una pratica originale, agita con modalità più vicine al loro sentire e al loro modo di essere di partecipazione attiva alla quotidianità dei loro luoghi di vita”, come scrivevamo sempre nello stesso comunicato stampa.
A noi sembra che questo cieco modo di procedere non faccia altro che esacerbare la situazione di disagio, di solitudine, di abbandono, che una società sempre più retta sui principi del puro mercato continua a coltivare, con conseguenze devastanti sulla generale convivenza civile.
È ORA DI CAMBIARE STRADA, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
SOLIDARIETÀ AI RAGAZZI DEL ZANZANÙ

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA


FEDERAZIONE DI BRESCIA