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lunedì 11 novembre 2013

Depositato nelle mani di un delegato del prefetto l'esposto contro la ricostituzione del partito fascista sotto qualsiasi forma

Il 9 novembre delegati del Centro Sociale 28 maggio, del Partito della Rifondazione Comunista e del Comitato di Cittadini per la Costituzione di San Vigilio - Concesio hanno presentato un dossier contenente l'esposto che chiede la chiusura delle sedi fasciste e la documentazione sulla attività di Casapound e di Forza Nuova che ne documentano la matrice ideologica. Qui di seguito il testo dell'esposto.


Al Prefetto di Brescia

Al Questore di Brescia

Al Sindaco di Brescia

Al Sindaco di Concesio

Al Sindaco di Lumezzane


BRESCIA: IN FONDO A DESTRA

Il Centro Sociale 28 maggio di Rovato, il Partito della Rifondazione Comunista e “Cittadini per la Costituzione”di San Vigilio di Concesio

denunciano

come negli ultimi anni si assista nella nostra città e nella sua provincia a una sempre più plateale e pubblica ostentazione di simboli del fascismo, di commemorazioni di personaggi legati al Ventennio e alla Repubblica Sociale di Salò, di veri e propri omaggi alla figura di Mussolini, unitamente a gravissimi episodi di violenza squadrista e razzista che quasi sempre avvengono nell'indifferenza e complicità delle istituzioni con il coinvolgimento diretto di alcune figure istituzionali, marcando un vero e proprio salto di aggressività della presenza neofascista.

Ci rivolgiamo a Lei, signor Prefetto, perché in quanto rappresentante del governo sul territorio e quale autorità provinciale di pubblica sicurezza ha la responsabilità dell'ordine e della sicurezza pubblica, nell'ambito dei valori costituzionali che sono i valori di riferimento della nostra democrazia.

Lei, signor Prefetto, è l'interlocutore naturale della Società Civile nell'affrontare quelle problematiche che possono ingenerare all'interno di essa fratture e contrapposizioni profonde. Perciò Lei rimuovendo le cause delle eventuali criticità riscontrate e individuando anche gli interventi adeguati ed idonei, svolge un ruolo di primo piano nel perseguimento dell’interesse generale e gli effetti delle sue decisioni si riverberano indissolubilmente sul terreno sociale.

Terreno sociale in grande sofferenza per via della crisi sempre più manifesta che vede l’immigrato come il classico capro espiatorio di una situazione che non vede, a breve, sbocchi positivi. L’accanimento di queste formazioni fasciste, nei confronti degli immigrati, unitamente all’odio per tutti i diversi, è palese e non può essere ignorato. Visto che al Prefetto sono attribuite funzioni di attuazione delle politiche di accoglienza e di integrazione dei cittadini extracomunitari nel tessuto delle comunità locali, noi ci permettiamo di sottolineare che a Lei sono attribuiti compiti di tutela dei diritti delle minoranze etniche e religiose.

Prevedere è il primo passo per prevenire; con un approccio pratico sempre rivolto alla soluzione concreta di problemi reali, ma con una visione lungimirante che tenga conto dei risvolti generali e delle conseguenze di lungo periodo il Centro Sociale 28 maggio di Rovato e il Partito della Rifondazione Comunista

chiedono

l’immediata chiusura “senza se e senza ma” di tutti i luoghi di aggregazione di queste organizzazioni nazifasciste fuori dalla nostra Costituzione: in particolar modo le sedi di Forza Nuova a Brescia in via Benedetto Croce 21, Forza Nuova di Lumezzane in via Rango 40 e la sede di CasaPound a San Vigilio in via Mazzini 125 nel comune di Concesio.

Questa nostra richiesta è dettata dalle normative di legge che discendono dalla XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana del 1948 che stabilisce il divieto della “riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista: l'inciso “sotto qualsiasi forma” si riferisce genericamente al “disciolto partito fascista” senza specificare. Non importa l'esteriorità di cui si veste la formazione politica quanto i principi che stanno alla base della sua azione politica come il corporativismo, il militarismo, la politica razziale, le discriminazioni verso le donne, gli omosessuali e in generale le minoranze, l'antisemitismo e il violento nazionalismo; spesso ricorrendo a mezzi che mettono a repentaglio la convivenza civile.

Sono quindi i valori fondanti del movimento fascista a essere in assoluto contrasto con i principi della Repubblica nata dalla Resistenza come chiarito anche dalla legge 20 giugno 1952 n. 645 (cosiddetta “legge Scelba”) il cui l’art. 1 dispone testualmente che “ai fini della XII disposizione transitoria e finale ( comma primo ) della Costituzione, si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito, o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”.

Ad integrazione della legge Scelba del 1952 si ha poi la legge n. 205 del 1993 (cosiddetta “legge Mancino”) che condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista, e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. La legge punisce anche l'utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici. La legge Mancino è il principale strumento legislativo che l'ordinamento italiano offre per la repressione dei crimini d'odio di questa fattispecie.


Visto e considerato che sul nostro territorio abbiamo formazioni politiche, come CasaPound e Forza Nuova, dichiaratamente fasciste che non solo operano da anni nella più completa impunità attraverso condotte non circoscrivibili ad occasionali episodi di violenza, che sarebbero di per sé già gravissimi, ma che inoltre esprimono una strategia ideologicamente orientata alla sovversione dei fondamenti del nostro sistema democratico, senza che gli organi preposti se ne preoccupino e prendano le dovute misure di prevenzione, noi riteniamo urgente inoltrare questa denuncia.

L'art. 2 della sopracitata legge Scelba punisce con pene che vanno da un minimo di due anni a un massimo di ventiquattro, nei casi più gravi, coloro che partecipano a tali movimenti mentre il primo comma dell'articolo 3 è drastico nell'affermare che qualora con sentenza risulti accertata la riorganizzazione del disciolto partito fascista, il Ministro dell'interno, sentito il Consiglio dei Ministri, ordina lo scioglimento e la confisca dei beni dell'associazione, del movimento o del gruppo, non escludendo nei casi più gravi il ricorso allo scioglimento per decreto-legge da parte del governo, indipendentemente dall'accertamento giudiziale.

Dobbiamo chiederci come mai la Magistratura e il Governo non intervengono per sciogliere quelle organizzazioni che ostentano sfacciatamente tutti i principi del fascismo: dal corporativismo, all'antisemitismo, all'esaltazione della violenza squadristica fino ad insultare i Partigiani, infangare gli Ebrei, denigrare i migranti e istigare all’odio razziale proprio come puntualmente descritto nell'art. 1 della legge Scelba e nell’art. 1 della legge Mancino.


Qui di seguito riportiamo alcuni fra i fatti più eclatanti che segnano un passaggio ad atti di straordinaria gravità di queste formazioni che operano da anni sul nostro territorio, le cui conseguenze non sono ad oggi pienamente calcolabili.


  • Il 13 dicembre 2011 CasaPound si trova coinvolta nelle cronache nazionali: a Firenze un cinquantenne, tal Gianluca Casseri, che si scoprirà poi militante dell'organizzazione, spara e uccide in un raid razzista 2 senegalesi, venditori ambulanti, e ne ferisce altri tre.

  • Nel gennaio 2013 la Procura di Napoli dimostra che esponenti del movimento di CasaPound stanno preparando un attentato incendiario a danno di negozi di proprietari ebrei, nonché lo stupro di una studentessa ebrea.

  • Il 16 marzo 2003 a Milano Davide Cesari, detto Dax, viene accoltellato alla gola e muore dissanguato per mano di un terzetto di neofascisti.

  • Nel 2006 i carabinieri di Civitavecchia perquisiscono la sede romana di CasaPound, nell'ambito delle indagini su una rapina in banca. Due degli arrestati, armati di mitraglietta e pistola, frequentavano assiduamente l'associazione di estrema destra.

Tornando al nostro territorio e alle realtà della città di Brescia e della sua provincia
denunciamo gli ultimi episodi avvenuti sul nostro territorio e le azioni di questi gruppi:

  • Il 21 settembre 2013 nella sede provinciale di CasaPound a San Vigilio, frazione di Concesio, viene organizzato “Il sabato fascista” in contrapposizione all’aperitivo antifascista organizzato dal comitato “Cittadini per la Costituzione” di San Vigilio.

  • Nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 2013 a Lonato la sede locale del partito della Rifondazione Comunista è stata vittima per la seconda volta di atti di vandalismo. Cinque individui con caschi e motocicletta hanno agito con una vera e propria tattica militare sfondando con corpi contundenti la vetrata di accesso, impadronendosi per sfregio della bandiera antifascista collocata al suo interno.

  • Il 5 ottobre 2013 Forza Nuova decide di “festeggiare” a suo modo le 363 vittime della strage di Lampedusa, con un suo presidio, autorizzato dalla Questura, al crocevia di Sarezzo contro i migranti, visti come una orda selvaggia che porta disordine, degrado, distruzione.

  • La sera del 5 ottobre 2013 verso le 21.30 quattro individui su due macchine scure lanciano una bomba carta contro il Centro Sociale 28 maggio di Rovato nonostante la presenza nel piazzale di diversi persone

  • Il 26 ottobre 2013 Forza Nuova organizza un nuovo presidio razzista a Sarezzo esponendo uno striscione e distribuendo volantini razzisti contro l'immigrazione.

  • Il 27 ottobre 2013 verso le 2 di notte, una dozzina di uomini rasati percorre le strade del "Carmine" di Brescia con atteggiamento provocatorio, da raid dimostrativo, cercando di entrare nel Circolo culturale Revisionario senza tessera Arci. Alla richiesta della tessera, indispensabile per poter entrare, uno dei responsabili si è sentito chiedere se potevano entrare con la tessera del fascio. Alla risposta negativa reagivano con un buffetto/pacca sulla spalla proferendo la minaccia di tornare ancora a trovarlo. Usciti proseguivano nel quartiere del “Carmine” individuando un ragazzo riconosciuto del movimento provocandolo con spintoni e alcuni ceffoni.

Questi sono gli ultimi episodi in ordine di tempo; in allegato al nostro esposto si può leggere sia la storia delle formazioni neofasciste di CasaPound e Forza Nuova che gli episodi di squadrismo di cui si sono macchiate queste due formazioni nella nostra città e nella sua provincia dal 2005 ai giorni nostri.

Brescia, mortalmente colpita con la strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974 chiede ancora che ai suoi morti venga data verità e giustizia. Pertanto non possiamo tollerare che formazioni di chiara ispirazione fascista siano presenti sul nostro territorio e possano agire impunemente infangando la memoria delle 8 vittime di quella strage.


Ricordiamo il monito del poeta tedesco Bertold Brecht agli indifferenti:
E voi, imparate che occorre vedere
e non guardare in aria; occorre agire
e non parlare. Questo mostro stava
una volta per governare il mondo! di quella strage
I popoli lo spensero, ma ora non
cantiam vittoria troppo presto
il grembo da cui nacque è ancora fecondo
Brescia – Rovato, 9 novembre 2013

Per il Centro Sociale 28 Maggio

Per il Partito della Rifondazione Comunista

Per “Cittadini per la Costituzione” San Vigilio di Concesio

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