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lunedì 21 maggio 2012

Tremate tremate le bombe son tornate

Più puntuali del postino, in un momento economicamente e politicamente difficile come non è mai stato dal 1945 ad oggi, sono tornati attentati e bombe.
Il riflesso più immediato di reazione alla strage di Brindisi, oltre a quello umanitario della solidarietà alle vittime, è stato quello della mobilitazione.
A Brescia i due momenti più significativi sono stati due.
Il primo è stato un sit-in convocato in Piazza Loggia alle 19.00 di sabato, con adesioni plebiscitarie dei circoli del pd, e quelle ufficiali del partito di Fini, di quello di Rutelli, di quello di Grillo, di quello di Di Pietro, nel quale si invocava legalità. A questo sit-in la segreteria del Partito della Rifondazione Comunista ha deciso di non aderire, per la mancanza di una adeguata articolazione della posizione politica espressa da chi aveva convocato il sit-in, lasciando libertà di partecipazione individuale ai propri militanti, se non altro per manifestare solidarietà alle vittime e per mostrare comunque una volontà di reazione a questo atto criminale.
Il secondo è stato un flash-mob indetto per domenica mattina alle ore 10.30 davanti al Teatro Grande di Brescia, in contemporanea con la cerimonia di premiazione dei partecipanti alla Mille Miglia. Autori della iniziativa sono stati il Comitato antimafia Peppino Impastato e la Rete Antinocività Bresciana.
Riportiamo integralmente il testo del volantino distribuito dagli organizzatori:

VERGOGNA
LA MAFIA UCCIDE... BRESCIA MUORE... E VOI PREMIATE
 Ieri mattina alle 7,30 davanti ad una scuola professionale a Brindisi tre bombole di gpl sono esplose. L'orario sta ad indicare che si voleva compiere una strage. Una studentessa di 16 anni é morta, una ferita molto grave e altri gravi. La scuola è intitolata a Falcone-Morvillo, uccisi il 23 maggio del 1992 da un attentato che è stato solo mafioso. Il crimine commesso ieri potrebbe essere un attentato di mafia, cosa molto probabile. E presto per dirlo, tuttavia il nome della scuola è un forte indizio, altri atti intimidatori compiuti in questi giorni nel brindisino rafforzano questa ipotesi. Inoltre, ieri a Brindisi sarebbe arrivata la carovana antimafia, Ma la mafia è solita colpire bersagli ben precisi, non colpisce nel mucchio, se non in casi particolari. Quando la mafia ha compiuto attentati dinamitardi ha sempre agito come mano armata del potere politico. E la storia dell'Italia del seeondo dopoguerra che ce lo lo insegna, pensiamo alla strage di Portella della Ginestra del l° maggio 1947, alla strage del rapido Milano—Napoli del 23 dicembre 1983, pensiamo alla strage di Capaci e di Via d'Amelio del 1992, alla strage di Via dei Georgofili a Firenze del 1993 e alle bombe di Milano e Roma della stesso anno. L'Italia sta attraversando un momento molto drammatico a causa della crisi economica e finanziaria, che è anche una crisi politica, sociale e culturale. Nei momenti di crisi il nostro Paese è stato spesso colpito da stragi, bombe nelle piazze c sui treni. La strategia della tensione ha—caratterizzato la nostra storia e non è improbabile che si ripresenti una stagione come quella del 1992-93. E indispensabile che la società civile, democratica e antimafiosa si mobiliti in prima persona contra le mafie, i poteri occulti e i poteri forti che vogliono ridurre gli spazi di agibilità politica. Deve esserci una risposta come ci fu nel 1992 dopo la morte di Falcone e Borsellino.

Comitato antimafia Peppino Impastato            Rete Antinocività Bresciana

Qui sotto un momento del flash mob

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