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venerdì 27 maggio 2011

Il Governo bocciato dal Consiglio di Stato perde la tramontana

La storia infinita
Sotto la continua pressione della lotta dei migranti e della solidarietà politica e sociale espressa da un largo schieramento, il Consiglio di Stato in data 10 maggio 2011 ha deciso in via definitiva ed in sede giurisdizionale, cioè in sede di "diritto stabilito e riconosciuto" che la circolare Manganelli non è applicabile ai migranti che hanno fatto domanda di emersione dalla clandestinità in occasione della sanatoria "colf e badanti".
Per la verità il Consiglio di Stato ha evitato di pronunciarsi sugli impervi scogli di merito, che avrebbero rischiato di metterlo in opposizione diretta col capo della polizia (Manganelli, appunto, firmatario della famigerata circolare), ed ancor più ha evitato di pronunciarsi sulle argomentazioni del TAR di Milano, che aveva decisamente messo i piedi nel piatto, osservando, in sostanza, che è irragionevole negare l'emersione dalla clandestinità a chi era colpevole di clandestinità. Infatti una eventuale pronuncia del Consiglio di Stato in linea con la sentenza del Tar della Lombardia n. 771 del 22 marzo 2011 avrebbe evidentemente messo in ridicolo giuridico il Governo della Repubblica. 
Il Consiglio di Stato dunque decideva di saltare a pié pari tali insidie, adagiandosi sulla sentenza della corte Europea ritenendo che "il rilevato contrasto interpretativo abbia perduto di attualità e di rilevanza ai fini della definizione del giudizio". Infatti, secondo il Consiglio di Stato, la normativa europea, ormai pienamente operativa anche per lo stato italiano, "ha prodotto l’abolizione del reato previsto" dalla circolare Manganelli.


Vedi qui o battendo sull'immagine la sentenza integrale:




Il Ministero aspettava a prendere atto della sentenza. A Brescia la pressione democratica e di lotta non allentava la presa. Addirittura l'intero Consiglio Comunale, compreso il Mononeuronato Sopraintendente Generale alla Discriminazione sottoscriveva la sollecitazione a decidere in fretta.
Finalmente in data 24 maggio la cosa sembrava fatta: il ministero raccomandava alle prefettura di dare il via libera ai permessi di soggiorno per tutti coloro che erano stati colpiti dal reato di clandestinità. Festa grande per i migranti, per i ragazzi della gru e per tutti coloro che avevano avuto un ruolo, con passaggi in tv sia per i lavoranti della prima ora che per quelli dell'ultima - compresi magari quelli che qualche coltellata nella schiena alla lotta l'avevano forse data, a suo tempo. Ma bando alle recriminazioni, l'importante è che si sia ricomposto un ampio fronte di lotta e di solidarietà.
Vedi qui o battendo sull'immagine la circolare:



Tutto a posto, dunque?
Nemmeno per sogno. A meno di 48 ore di distanza, il ministero malandrino si rimangia tutto: tutto bloccato in attesa di chiarimenti. Tremate, gente, tremate. E la lotta riprende...
Vedi qui o battendo sull'immagine la circolare:



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