Vite sospeseLa Casa delle Donne di Brescia esprime profondo sconcerto per la prescrizione che ha determinatol'estinzione del reato di violenza sessuale su una giovane donna rumena a carico dell’ex sindaco eattuale presidente del Consiglio comunale di Rovato, già condannato in primo grado per il suddettoreato a 6 anni e 8 mesi, oltre al risarcimento nei confronti della vittima e al pagamento delle speseprocessuali.Poiché nella percezione corrente prescrizione equivale ad assoluzione, immaginiamo che laprescrizione, grazie alla quale il soggetto non è stato riconosciuto innocente ma neppuredefinitivamente colpevole, abbia prodotto gran sollievo per i suoi sostenitori.Nonostante ciò, la cittadinanza di Rovato avrebbe forse avuto il diritto di conoscere se chi laamministra è un innocente ingiustamente accusato o un colpevole il cui reato è stato dichiaratoestinto per decorrenza dei termini: una giustizia “giusta” dovrebbe operare in tempi ragionevoli,allo scopo sia di reprimere sia di prevenire i reati: solo così eserciterebbe appieno anche la suafunzione pedagogica.In questa nota vicenda neppure il tempo ha fatto giustizia, anzi proprio il tempo è stato piegato ache giustizia non fosse fatta, lasciando così molte vite sospese: una comunità incerta e divisa, unuomo né riabilitato né definitivamente condannato, una giovane donna sola con il suo tragico gridod’accusa.Alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, come donneconsapevoli e testimoni di quanta strada debba essere ancora percorsa, stiamo - fino a provacontraria e sulla scorta della prima lontana sentenza di condanna - dalla parte di quella ragazzadiciannovenne, sfruttata e violata 15 anni fa, ancora oggi presumibilmente sfruttata, sicuramenteviolata nel suo diritto alla verità.Piera StrettiCentro Antiviolenza Casa delle Donne CaD- Brescia onlus
martedì 17 novembre 2015
Distrazioni strategiche?
Riportiamo il comunicato della Casa delle Donne sulla assoluzione per prescrizione, neanche si trattasse di Berlusconi, dell'ex sindaco di Rovato ed attuale presidente del Consiglio Comunale Roberto Manenti, condannato in primo grado a 6 anni e 8 mesi per violenza carnale di una giovane rumena: