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domenica 22 agosto 2010

Il sindaco di Adro condannato per discriminazione razziale

In data 22 luglio 2010 il Giudice del lavoro di Brescia ha condannato il sindaco di Adro (ricordate? quello che ha tolto la mensa ai bambini poveri) per aver violato “il principio di parità di trattamento senza distinzione di razza ed origine etnica” ribadito anche dalla legge (berluconiana, per altro) 215 del 2003, per aver posto tra le condizioni per aver diritto al “bonus-bebè” e al contributo affitto “la cittadinanza di uno stato europeo di entrambi i genitori”.
Purtroppo rimane non toccato lo scandalo del “bonus-bebé” negato alle ragazze madri anche italiane, anche se nella sentenza viene riprodotto anche questo passaggio, ma solo perché esso fa parte dello stesso articolo del Regolamento Comunale di cui si occupa la sentenza. Evidentemente nessuno si è ancora curato di contestare quest'ultimo provvedimento, che non è meno grave in linea di principio della esclusione per motivi etnici e razziali, in quanto la cosiddetta sfera “morale” viene presa come disciminante ed escludente non solo verso l'adulto, ma adirittura verso i figli.
Dunque al momento dobbiamo limitarci a rallegrarci per il risultato parziale ottenuto.
Qui sotto l'estratto minimo della condanna. Per vedere tutta la sentenza batti qui, o sull'immagine sottostante.

2 commenti:

  1. Solidarietà al sindaco di Adro e apprezzamanto per la scuola.

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  2. Basti sapere che l'"anonimo" è finito sul nostro post cercando le parole chiave "viva il sindaco di adro".
    Dio li fa e poi li accompagna.

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