Può essere opportuno mettere a confronto il parere del notissimo studioso marxista Samir Amin, espresso poco più di un anno fa al "Forum mondiale delle alternative", che si è svolto a Caracas nell'ottobre del 2008, e quello di un intellettuale organico alla destra americana che utilizza lo pseudonimo di Monty Pelerin, scritto poche settimane fa.
Una cosa sola accomuna i due scritti: la convinzione della gravità strutturale della crisi; per il resto, come è ovvio, per Amin la crisi è l'opportunità di una trasformazione epocale, tanto che conclude il suo contributo al "Forum" con queste parole:
"Le avanzate in queste direzioni al Nord ed al Sud, basi dell'internazionalismo dei lavoratori e dei popoli, costituiscono le sole garanzie della ricostruzione di un mondo migliore, multipolare e democratico, sola alternativa alla barbarie del capitalismo senescente. Più che mai la battaglia per il socialismo del 21-mo secolo è all'ordine del giorno."
Leggi tutto:
SAMIR AMIN
Crollo finanziario, crisi sistemica: risposte illusorie e risposte necessarie
Dal canto suo Monty Pelerin, che prende il suo pseudonimo da una associazione anticomunista nata nel 1947 e più che mai viva e vegeta (una associzione che, guarda un po', si poneva anche lei lo scopo di scongiurare la "barbarie", che secondo i suoi fondatori sarebbe sopravvenuta se fosse stata sconfitta la "civiltà occidentale", cioè il capitalismo), parte dal mostruoso debito pubblico americano, certificato dai documenti ufficiale della banca centrale americana, e, dopo aver esaminato le alternative che il governo di Obama potrebbe mettere in campo, ne trae la conclusione che non c'è via di uscita, per cui afferma:
"Attenzione allo scorrere del calendario. Le cose stanno per diventare interessanti, e probabilmente in modo molto veloce."
Ma l'unica cosa che gli interessa è che:
"I mercati cesseranno di funzionare, se non sulla base del baratto. La classe media sarà cancellata. I suoi risparmi saranno svalutati, insieme col dollaro. La possibilità di perdere la nostra forma di governo è un rischio reale sotto ognuna di queste alternative. Così ci saranno sommosse e conflitti civili."
Per salvarsi da questa rovina la proposta che fanno lui ed i suoi compari è quella di infilare con più decisione e coerenza la strada del superliberismo, senza badare al fatto che il grafico della banca centrale americana, riportato da Monty Pelerin, mostra che la curva del debito si è impennata proprio quando in America ha trionfato il liberismo, negli anni Venti (quando si preparava la grande crisi del '29,) e che ha preso letteralmente il volo in modo spettacolare a partire dal 1980, cioè dagli anni di Reagan con relativo trionfo del liberismo.
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Monty Pelerin
Il 2010 sarà peggio
Una cosa sola accomuna i due scritti: la convinzione della gravità strutturale della crisi; per il resto, come è ovvio, per Amin la crisi è l'opportunità di una trasformazione epocale, tanto che conclude il suo contributo al "Forum" con queste parole:
"Le avanzate in queste direzioni al Nord ed al Sud, basi dell'internazionalismo dei lavoratori e dei popoli, costituiscono le sole garanzie della ricostruzione di un mondo migliore, multipolare e democratico, sola alternativa alla barbarie del capitalismo senescente. Più che mai la battaglia per il socialismo del 21-mo secolo è all'ordine del giorno."
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SAMIR AMIN
Crollo finanziario, crisi sistemica: risposte illusorie e risposte necessarie
Dal canto suo Monty Pelerin, che prende il suo pseudonimo da una associazione anticomunista nata nel 1947 e più che mai viva e vegeta (una associzione che, guarda un po', si poneva anche lei lo scopo di scongiurare la "barbarie", che secondo i suoi fondatori sarebbe sopravvenuta se fosse stata sconfitta la "civiltà occidentale", cioè il capitalismo), parte dal mostruoso debito pubblico americano, certificato dai documenti ufficiale della banca centrale americana, e, dopo aver esaminato le alternative che il governo di Obama potrebbe mettere in campo, ne trae la conclusione che non c'è via di uscita, per cui afferma:
"Attenzione allo scorrere del calendario. Le cose stanno per diventare interessanti, e probabilmente in modo molto veloce."
Ma l'unica cosa che gli interessa è che:
"I mercati cesseranno di funzionare, se non sulla base del baratto. La classe media sarà cancellata. I suoi risparmi saranno svalutati, insieme col dollaro. La possibilità di perdere la nostra forma di governo è un rischio reale sotto ognuna di queste alternative. Così ci saranno sommosse e conflitti civili."
Per salvarsi da questa rovina la proposta che fanno lui ed i suoi compari è quella di infilare con più decisione e coerenza la strada del superliberismo, senza badare al fatto che il grafico della banca centrale americana, riportato da Monty Pelerin, mostra che la curva del debito si è impennata proprio quando in America ha trionfato il liberismo, negli anni Venti (quando si preparava la grande crisi del '29,) e che ha preso letteralmente il volo in modo spettacolare a partire dal 1980, cioè dagli anni di Reagan con relativo trionfo del liberismo.
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Monty Pelerin
Il 2010 sarà peggio
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