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mercoledì 26 ottobre 2011

Il sindaco lancinante: una copia del berlusca. Almeno per la coazione a ripetere.

L'otto febbraio di quest'anno Rifondazione Comunista di Brescia ha depositato un esposto alla Corte dei conti perché non fossero i cittadini a pagare i capricci del sindaco lancinante Lancini Oscar Danilo. Già che ci siamo aggiungiamo due fresche  notizie per aggiornare la lista delle imprese del lancinante. La prima dimostra nel odo più lampante insieme l'infantilismo e il banditismo politico del lancinante. Si tratta di questo: la Rete antifascista bresciana ed il Centro sociale 28 maggio, due realtà non del tutto estranee a Rifondazione comunista di Brescia, intendevano presentare proprio ad Adro il libro di Walter Peruzzi e Gianluca Paciucci "La svastica verde", giudicando che difficilmente si potrebbe trovare luogo più a proposito rispetto a comportamenti para-nazisti della Lega. Per tutti valga il caso famoso dei bimbi senza mensa. Ma ad Adro vige la "democrazia padana": per accedere alla sala civica pubblica bisogna pagare in via definitiva mille euro, a meno che non ci sia il patrocinio del comune sulla iniziativa: nel qual caso la sala è gratuita. Si decide dunque di fare la presentazione in piazza, avvisando come di norma la questura. Nel bel mezzo della presentazione il lancinante toglie l'illuminazione pubblica, con grande sconcerto dei vigili presenti, e grande incazzatura di questura e carabinieri, che non vedono più nulla e non possono più svolgere il loro lavoro. Naturalmente l'assemblea, dotata di generatore autonomo, è proseguita regolarmente.
L'altra novità riguarda più da vicino l'oggetto di questa nota: è arrivato a conclusione il processo della Associazione che gestiva la mensa, Associazione estromessa appunto dal lancinante per poter procedere col suo lavoro di affamamento socio-razziale dei bambini di Adro. Il sindaco è stato condannato a pagare 28.000 euro di danni alla Associazione. Qui, come per i simboli padani, argomento del nostro esposto, la domanda è: chi paga? E' possibile che siano i cittadini a pagare, tramite le casse comunali. le follie di Lancini?
Questo il motivo che ci spinge, dopo quasi otto mesi dall'inoltro del nostro esposto, a chiedere formalmente alla Corte dei conti quale ne è stato l'esito.
Qui sotto potete leggere copia della richiesta alla corte dei conti.

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