La sinistra di alternativa bresciana è in dirittura di arrivo per la realizzazione del progetto di presentarsi insieme all'appuntamento europeo e mediterraneo del 15 ottobre.
La federazione di Brescia del Prc ha teso a questo risultato fin dall'inizio, facendosi promotrice di un invito a tutte le forze della sinistra di alternativa, allargato anche alle altre forze democratiche. La nostra iniziativa è confluita nella assemblea di Giovedì 22 settembre alle ore 20.45 presso il Magazzino 47, assemblea alla quale ha partecipato un largo fronte della sinistra di alternativa e di movimento di Brescia. In quella occasione è nato il "Coordinamento Brescia rifiuta il debito”, che ha poi gestito le fasi successive.
Ad ora è definitiva la decisione di organizzare in comune tra le nove realtà aderenti al coordinamento la partecipazione alla manifestazione nazionale del 15 a Roma tramite pullman, con la richiesta ai partecipanti di un contributo di 10 euro, salvo offerte volontarie individuali che ovviamente saranno ben accette A copertura del costo effettivo dei pullman, che a pieno carico verrebbe a costare più di trenta euro a partecipante, concorreranno le realtà aderenti al coordinamento.
Chi vuol venire a Roma il 15 può telefonare al pomeriggio al nostro numero 0302411021.
Se a Brescia si è raggiunto l'accordo adottando l'appello generale scaricabile sopra, è però evidente che il movimento che scenderà in piazza il 15 ottobre risponde a diverse ispirazioni. Restringendoci all'area della sinistra di alternativa, la differenza diventa palpabile leggendo anche superficialmente il documento che per brevità è noto come "documento Cremaschi", ed il documento uscito dagli "Stati generali della precarietà" di Bologna. La differenza più lampante sul piano istituzionale è l'ancoraggio che il "documento Cremaschi" compie ai diritti sanciti dalla Costituzione italiana, esigendo per altro il loro AMPLIAMENTO, mentre il documento Precario non si occupa assolutamente di questo livello delle problematiche in campo. Più in generale l'appello "Cremaschi", oltre che essere molto più ricco di temi, pur essendo più breve, si preoccupa di delineare per ognuno di questi temi delle PROPOSTE. Il documento "Precario" lancia richieste molto ardite, senza che si intraveda chi potrebbe dare loro attuazione. Un esempio per tutti: il reddito di base garantito. Con parole diverse, la richiesta è presente in entrambi i documenti. Ma mentre il documento "Cremaschi" aggancia appunto il livello costituzionale (dove nell'articolo 3 della Costituzione si potrebbe leggere, estensivamente, il diritto appunto alla disponibilità garantita a tutti dei mezzi di sussistenza), e si preoccupa di abbozzare tempi e modi per attuare la richiesta, nel documento precario l'unico strumento individuato sembra essere quello del "diritto all'insolvenza" generalizzato, con disinvolto trapasso dalle condizioni individuali a quelle collettive e sociali. Inutile poi cercare in esso qualsiasi riferimento agli organismi che dovrebbero dare attuazione a questa come alle altre richieste. Tutto sembra affidato alla "soggettività" ed alle risorse della "rete".
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