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mercoledì 12 ottobre 2011

Un film di Holliwood - Coalizione rossa

Allarme Usa: Iran aiutato dai narcos per progettare attentati Accuse all'Iran dagli Stati Uniti.

"La Casa Bianca dice che il paese arabo avrebbe sostenuto il progetto di uccidere l'ambasciatore saudita a Washington. L'Iran ha respinto con rabbia le accuse.

L’Fbi e la Dea avrebbero sventato un piano iraniano per una serie di attentati contro obiettivi israeliani e sauditi negli Stati Uniti. L’operazione chiamata Coalizione rossa, sarebbe partita in maggio quando un americano di origini iraniane si è messo in contatto con un informatore della Dea che pensava legato ai narcos. L’uomo cercava un sicario per uccidere l’ambasciatore saudita a Washington e ha detto di seguire gli ordini di «un alto esponente del regime». I due si sono incontrati due volte e hanno stabilito un ingaggio di 1,5 milioni di dollari per il killer. L’iraniano-americano è stato arrestato e ha deciso di collaborare con le autorità americane.

Se la storia fosse confermata, potrebbe avere contraccolpi pesanti sulla scena diplomatica internazionale.

In una conferenza stampa il direttore dell'Fbi Robert Mueller ha detto che il piano potrebbe essere stato preso da un film di Hollywood."

Senza pudore. Da qualche tempo i sinistri più sinistri, che finiscono regolarmente per fare i trombettieri della NATO e degli USA, stanno puntando il dito contro l'Iran, in quanto stato fascista, fondamentalista, antifemminista, antisemita, e chi più ne ha più ne metta. Puntuale come un orologio svizzero arriva la notizia riportata qui sopra. La formulazione è ripresa da Vanity Fair.it, ma la vera e propria TASS dei nostri giorni, cioè i vari Televideo e Mediavideo, la davano con la massima serietà in termini ancora più fantasiosi. Ci sarebbe da spanciarsi dalle risate, se la cosa non fosse tremendamente seria. 
Inesorabilmente il piano di destabilizzazione-ristrutturazione del potere mondiale messo in atto dall'establishment americano sotto la copertura del "nero" e "democratico" Obama va avanti. Molto prima che salisse al potere qualcuno aveva disegnato la strategia degli ambienti che hanno partorito Obama, strategia che vede il suo perno geopolitico nel controllo dell'Afganistan, come ponte di lancio per attacchi alla Cina, all'Iran, all'Asia Centrale ex sovietica, saldandosi all'Irak; e con la copertura delle "rivoluzioni" egiziana, siriana, libica e così via.  Certo, non è detto che la ciambella riesca col buco, ma i venti di guerra generale spirano sempre più forte. Chi vivrà vedrà.

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