A questo punto viene spontanea una domanda. Lo Stato intende forse vendicarsi, interpretando come uno sfregio alla propria maestà "I diciassette giorni della gru", il nuovo episodio, dopo le dieci giornate del 1849 e i tre giorni della strage del 1978, in cui Brescia è assurta a simbolo non desiderato di storici fastigi. Si tratterebbe di un caso di patologia delle istituzioni, per analizzare la quale forse può venirci in soccorso la parola di due grandi menti che nei secoli hanno onorato l'umana progenie.
In ordine di tempo il primo pensatore che può venirci in soccorso è Baruch Spinoza. Nel suo capolavoro, in cui espone la scienza etica sviluppata con rigore geometrico, egli, forse primo nella storia, illustra il concetto di "corpo collettivo": egli parte dalla considerazione dell'unione di due individui:
dopo di Spinoza avanza questa riflessione:se, per esempio, due individui di identica natura stringono l'un con l'altro un rapporto vitale, essi compongono un individuo di potenza doppia di quella d'un singolo
nulla, dico, gli umani possono desiderare di migliore e di più idoneo per la conservazione del loro essere che questo, che tutti si trovino d'accordo su tutto, così che le Menti e i Corpi di tutti compongano come un'unica Mente e un unico Corposicché, conclude:
tutti insieme cerchino l'utile proprio nell'utile comune a tuttiCon questo Spinoza sembra arrivato a concepire lo Stato come un essere individuale che provvede al bene universale.
Ma, come avverte Rousseau, il potere dei corpi collettivi che assumono quasi una propria individualità, può ad esiti terrificanti:
Ebbene, sembrerebbe proprio che il corpo collettivo dello Stato a Brescia l'abbia giurata contro i migranti e coloro che li hanno sostenuti al tempo della gru, prima interpretando in maniera punitiva le norme della sanatoria 2012, come non è avvenuto in nessuna altra questura d'Italia, raggiungendo il risultato di circa l'ottanta per cento di respingimenti, e creando circa quattromila clandestini in un colpo solo. E poi decretando di fatto lo stato d'assedio nel cuore già lacerato di Piazza Loggia, con tanto di cani al seguito in servizio di ordine pubblico, facendo girare all'indietro la lancetta della storia di Settanta anni buoni.Gli individui singoli muoiono; ma i corpi collettivi non muoiono affatto. In essi si perpetuano le medesime passioni; e il loro odio ardente, immortale come il demone che li ispira, conserva sempre la medesima attività. Quando tutti i miei nemici particolari saranno morti, [i corpi collettivi che mi sono nemici: Rousseau cita medici e oratoriani, ma il discorso vale per i corpi collettivi in generale] essi vivranno ancora ... io sono sicuro che essi non lasceranno in pace la mia memoria dopo la mia morte più di quanto essi non lascino in pace la mia persona mentre sono ancora in vita
Qui sotto, volendo, si può ascoltare la voce di questi guardiani indesiderati. Proprio una giornata da lupi:
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