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martedì 25 novembre 2014

Renzi, ovvero il randello dei padroni

In perfetta coerenza con la sua "soppressione delle province", in realtà soppressione generalizzata del diritto per tutti i cittadini di eleggere i loro rappresentanti nei consigli provinciali, Renzi plaude entusiasta la fatto che in Emilia due elettori su tre siano rimasti a casa: se va così gli verrà risparmiato il fastidio di fare altre leggi che tagliano la democrazia alla radice: a votare andranno solo quelli che piacciono a lui.
Senza rendersi conto che il voto è sempre stato anche uno sfogatoio, e un utile strumento di monitoraggio degli umori del "popolo bue" (secondo lui). Tanto che persino Squinzi si è dichiarato allarmato per un segnale così inequivocabile della mancanza di consenso popolare come quello lanciato dagli elettori dell'Emilia Romagna e della Calabria.
Per intanto il "suo" parlamento si lancia nella soppressione definitiva degli esiti del referendum sull'acqua e sui servizi pubblici locali. Su questo argomento riportiamo il comunicato del "Forum italiano dei movimenti per l'Acqua" in merito agli ultimi passaggi parlamentari:

Comunicato stampa

La Camera cancella il diritto all'acqua e benedice i distacchi idrici


Il 13 novembre scorso la Camera ha approvato il Collegato Ambientale alla legge di stabilità 2014, cancellando un articolo che impediva i distacchi del servizio idrico e garantiva il diritto all'acqua tramite il minimo vitale.

Infatti, la formulazione originaria di suddetto provvedimento conteneva tre articoli sulla gestione del servizio idrico integrato, uno dei quali riguardante la disciplina della morosità.
In caso di utenti morosi l'articolo 26 imponeva ai gestori l'istallazione di limitatori di flusso idonei a garantire la fornitura giornaliera essenziale di 50 litri al giorno per persona, evitando così il distacco completo.

Assume particolare rilevanza anche la modalità poco trasparente con cui questo articolo è stato cassato. Infatti, nonostante in un primo momento sia stato oggetto di discussione e modifiche con intenzioni migliorative, successivamente è stata imposta la sua cancellazione in Commissione Ambiente senza ulteriore possibilità di approfondimenti e dibattito neanche da parte dell'aula.

Questa soppressione è un vero schiaffo in faccia alle miglaia di famiglie colpite, giornalmente, dai distacchi idrici da parte di gestori che utlizzano questo strumento in modo diffuso e indiscriminato, al solo scopo di rendere più efficace il proprio recupero crediti e più consistenti gli utili aziendali.

In un momento in cui il Governo Renzi lavora alle nuove privatizzazioni, si vuole rendere il servizio idrico ancor più appetibile alle lobbies economiche e finanziarie, cercando di dimostrare che l'acqua non è un diritto, ma una merce come le altre.

La maggioranza degli italiani però non la pensa così: in 27 milioni hanno votato ai referendum del 2011 affinché l'acqua fosse svincolata dalle logiche di mercato e sarebbe necessario che il Governo tenesse conto di una volontà popolare così chiara.

Per questo il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua si sta mobilitando in tutto il Paese contro il rilancio delle privatizzazioni, per impedire che “passo dopo passo” il Governo Renzi faccia tornare indietro il Paese.
Inoltre annunciamo sin da subito che ci attiveremo affinchè nel passaggio al Senato tale articolo venga ripristinato.

Il futuro è in una gestione dell’acqua pubblica, partecipata, senza profitti. E senza distacchi!
Roma, 20 Novembre 2014.


Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua