Per squalificare il libro ed il personaggio bastano queste due "perle" prese da una sua intervista ad un sito del suo "giro":
Questa dunque è la sua interpretazione della strage di Brescia.
è la strage sulla quale gli inquirenti hanno avuto a disposizione da subito il maggior numero d’indizi e prove e li hanno ignorati su ordine del Ministro dell’interno, un altissimo dirigente di Gladio che, su evidente disposizione di Kissinger, depistò per proteggere il Partito comunista.
il tema del comizio non era, come si è sempre lasciato credere, “contro il fascismo”, ma “contro il fascismo delle brigate rosse”
Adinolfi ha presentato il libro oggi pomeriggio alla stampa in un luogo privato, e, nello stesso luogo, lo presenta al pubblico stasera alle 20.30, sempre in forma "privata".
A questo proposito riprendiamo il comunicato-stampa della rete antifascista bresciana, comparso sul sito dei compagni antifascisti
http://fuochidiresistenza.noblogs.org/?p=1595#more-1595
[BRESCIA]: NESSUNO SPAZIO AI FASCISTI. Adinolfi ricacciato nella sede-fogna di Fiamma Tricolore
Giovedì 3 aprile 2014
Comunicato stampa
NESSUNO SPAZIO AI FASCISTI Dopo
l’iniziativa del marzo 2011 organizzata da Casa Pound, i fascisti
ritornano a Brescia con Gabriele Adinolfi e con la pretesa di
manipolare e riscrivere la storia cancellando l’aggettivo fascista
dalla strage di Piazza della Loggia e, addirittura, avanzando
l’ipotesi ridicola ed offensiva della “pista rossa”.
Lo fanno nella città dove caddero otto compagni
antifascisti con un'iniziativa dal titolo “E se la strage fosse
rossa?”: il pretesto è la presentazione del libro Quella
strage fascista, così è se vi pare scritto e “auto-pubblicato”
da Adinolfi.
Lo fanno però in forma
privata, nella sede-cantina di Fiamma Tricolore, con Polizia,
Carabinieri, Polizia locale all’esterno, senza aver potuto rendere
pubblico il luogo dell’incontro fino all’ultimo momento poiché,
al primo tentativo, la Brescia antifascista è riuscita a creare
immediatamente isolamento e ostilità.
Adinolfi è un militante del fascismo eversivo degli
anni Settanta e un animatore del neofascismo attuale:
- il 28 agosto del 1980 la magistratura ha emesso nei riguardi di Adinolfi, Fiore ed altri ventisei esponenti della destra neofascista un mandato di cattura per reati associativi nell’ambito delle indagini per la Strage di Bologna.
- Tutti saranno scarcerati nel 1981 ma Adinolfi non è stato interrogato perché nel frattempo si rende latitante.
- Con la messa fuorilegge di Terza Posizione, nel 1980, Adinolfi, Dimitri, Fiore ed una quarantina di neofascisti sono oggetto di un nuovo mandato di cattura per reati associativi.
- Condannato per reati associativi ed ideologici sia nell’ambito di Terza Posizione che in quello dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), Adinolfi come Roberto Fiore e altri riuscì a fuggire all’estero riparando in Gran Bretagna.
- Nel marzo 2000 Adinolfi tornò, dopo molti anni di latitanza, in Italia regolarmente, essendo cadute in prescrizione le pene comminategli anni prima.
- Oggi fa parte della Guardia d’Onore della cripta di Benito Mussolini
- Adinolfi è l’ “ideologo” di Casa Pound e ha delineato il suo “progetto politico” in Sorpasso Neuronico. Adinolfi si propone di «attraversare» il panorama partitico della destra e di «contaminare» i partiti al potere, Lega e PDL. muovendosi in maniera spregiudicata, utilizzando singoli esponenti come sponda sul piano locale. Lo abbiamo visto a Ghedi e Desenzano.
A poche settimane dal quarantesimo anniversario
della strage fascista e di Stato di Brescia, questa iniziativa ha il
sapore di un’autentica provocazione e rappresenta uno sfregio
profondo nei confronti di tutti gli antifascisti bresciani, non
tollerabile in alcun modo.
Nel 2011 i nazi-fascisti ed ex bombaroli arrivarono
persino ad invitare al confronto il Presidente della Associazione
familiari delle vittime di Piazza della Loggia nel tentativo di
lavarsi la coscienza e legittimarsi politicamente, oggi usano la
teoria dei depistaggi per assolversi in via definitiva.
Ma la storia non lascia ombre: la strage di Brescia
è FASCISTA e di STATO!
Brescia libera dal fascismo!
Mobilitiamoci per chiudere ogni spazio di agibilità
politica ai fascisti di ieri e di oggi, arginiamo il tentativo di
riscrivere la nostra storia e infangare il ricordo delle vittime.
E’ necessario smascherare chi legittima, dialoga e
minimizza il ruolo dei neofascisti.
L’apparizione pubblica di nazisti rappresenta una
minaccia diretta per tutte le persone che non rientrano nella loro
visione del mondo: è necessario reagire!
Rete Antifascista Brescia
Posted in storia
e memoria, territorio.By rete antifa bs –