Per il "fatto" riproduciamo il comunicato della "Fondazione Piccini". A seguire il comunicato stampa del nostro partito.
COMUNICATO
STAMPA
Il
presidente del consiglio Monti in questi giorni ha ripetutamente
dichiarato di vedere la luce. Invece per i cittadini la realtà è
quella di un buco nero di cui non si vede il fondo. In particolare
per la popolazione meno fortunata, stanno venendo meno tutti gli
istituti e le garanzie che davano un minimo di sicurezza, mentre
tutte le statistiche dicono che uno strato non proprio piccolo della
popolazione sta godendo di un parte sempre più sostanziosa della
ricchezza sociale.
Questo
per dire che, a causa dei provvedimenti governativi, è senz'altro
vero che i comuni hanno sempre meno risorse per far fronte ai bisogni
sociali. Ma è anche del tutto vero che non è solo lo Stato a
gettare enormi somme di denaro nelle cosiddette “grandi opere”
dalla ricaduta economica generale per lo meno incerta, o addirittura
disastrosa. Nel caso di Brescia le amministrazioni, in particolare
quella attuale, si distinguono per seguire questa mania di grandezza
a beneficio di pochi. Parliamo ovviamente del metrò, che la giunta
Paroli-Rolfi ha ereditato dalle giunte Corsini; ma parliamo anche dei
folli mega-progetti coniati originariamente dalla attuale giunta.
Basti pensare al parcheggio sotto il Castello, o al progetto di
abbattere la torre Tintoretto di San Polo.
Risulta
perciò del tutto ripugnante la strada seguita dalla giunta Rolfi,
nel momento in cui decide di togliere ai Rom e Sinti di via
Borgosatollo la possibilità di frequentare la scuola, togliendo
mensa e trasporti per i bambini di quella comunità. Il fatto è con
l'attuale “pensiero” veicolato in modo dominante dal complesso
apparato mediatico, ci si è dimenticati di alcune acquisizioni che
erano diventate “senso comune”, come per esempio il
riconoscimento che il diritto all'istruzione è un diritto umano
elementare che le istituzioni devono garantire a tutti. Nella miseria
bresciana a questo si aggiunge la particolarità di avere un
vice-sindaco come Rolfi, che ai suoi allori dal sapore razzista e
ferocemente discriminatorio sembra voler aggiungere questa nuova
corona. Ma non è una novità. Ricordiamo che il suo capo, di partito
e di corrente, l'ex ministro Maroni, dichiarava in televisione, nelle
vesti di ministro dell'Interno, che con gli immigrati bisogna “essere
cattivi”. E non c'è dubbio che il gesto di Rolfi e della
amministrazione bresciana tutta sia indice di cattiveria.
Se
questa è la “nuova Lega” di Maroni e di Rolfi, da una parte
diciamo “nulla di nuovo sotto il sole”; ma dall'altra non
crediamo che in questo modo la Lega riesca a cancellare il ricordo
della fine ingloriosa della sua “diversità” rispetto a “Roma
ladrona”.
Come
Rifondazione Comunista, insieme a tutta la Brescia democratica, ci
batteremo perché questo masso ricada su chi l'ha lanciato, e
condivideremo tutte le iniziative atte allo scopo.
Partito
della Rifondazione Comunista
Federazione
di Brescia
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