COMUNICATO STAMPA
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dal sito di radio onda d'urto |
Ancora una volta una amministrazione del Partito Democratico mostra di non essere in nulla diversa da una amministrazione di centro-destra, in particolare quando si tratta di mostrare la più totale chiusura ed intransigenza di fronte alla richiesta di pratiche sociali inclusive ed aperte al protagonismo giovanile, ed anche non giovanile. È emblematico che a distanza di pochi mesi eventi fotocopia si siano succeduti sui due laghi che segnano il confine occidentale e quello orientale della nostra provincia. Infatti è utile ricordare che nel gennaio dell'anno scorso l'amministrazione di centro-destra di Pisogne guidata dal maschio Invernici sgomberava con una imponente operazione di polizia un edificio di proprietà comunale occupato da giovani di un gruppo di animazione cultural-politica operante da tempo in paese e nel territorio della bassa Valle Camonica. La stessa cosa è ora avvenuta a Desenzano ad opera di una sindaca del gentil sesso, Rosa Leso, nei confronti di un edificio di proprietà comunale adibito a ristorazione sul lungolago, da tempo abbandonato all'incuria dopo la cessazione dell'attività a causa della crisi. Siamo stati dunque facili profeti, quando un mese fa scrivevamo:
“Con
l'avvicinarsi della fine del periodo festivo si fa sempre più
concreta l'ipotesi di uno sgombero coatto del centro sociale Zanzanù
di Desenzano.
Se
ciò avvenisse sarebbe l'ennesimo sfregio ad una democrazia sempre
più relegata ad esercizio verbale spesso strumentale e a pratica
marginale”
Anche
a Desenzano è dunque prevalsa la volontà di stroncare la legittima
“ricerca di forme di socialità aperta, che rompano il muro
individualista con forme di confronto e agire collettivo, che puntino
a ricreare un senso di comunità del quale da troppo tempo si sente
la mancanza nei nostri territori; è legittimo riproporre ai giovani
e a tutti i cittadini una pratica originale, agita con modalità più
vicine al loro sentire e al loro modo di essere di partecipazione
attiva alla quotidianità dei loro luoghi di vita”, come
scrivevamo sempre nello stesso comunicato stampa.
A
noi sembra che questo cieco modo di procedere non faccia altro che
esacerbare la situazione di disagio, di solitudine, di abbandono, che
una società sempre più retta sui principi del puro mercato continua
a coltivare, con conseguenze devastanti sulla generale convivenza
civile.
È
ORA DI CAMBIARE STRADA, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
SOLIDARIETÀ
AI RAGAZZI DEL ZANZANÙ
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
FEDERAZIONE
DI BRESCIA