Domani
domenica 12 ottobre 2014
a
Brescia, con decreto del presidente in carica della provincia Daniele
Molgora, sono state indette le elezioni del presidente e del
consiglio provinciale, che come è noto, si terranno con modalità
del tutto contrarie al dettata costituzionale. Infatti il diritto di
voto è stato tolto ai cittadini, ed è riservato ai consiglieri
comunali e provinciali, oltre che ai sindaci ed all'attuale
presidente della provincia.
Per
protestare contro contro questo attacco al principio fondamentale
della sovranità popolare sancito dalla Costituzione, il partito
della Rifondazione Comunista ha indetto un presidio davanti alla
Prefettura.
dalle
ore 10.30
alle
ore 12.00
davanti
a Palazzo Broletto
con
una Conferenza Stampa
Invitiamo
gli iscritti, i simpatizzanti, e tutti coloro che, in questo giro di
valzer che vede il governo all'attacco di tutti i fondamentali
diritti, a partire da quelli dei lavoratori, dei pensionati, dei
giovani, ritengono che l'attacco più grave e più subdolo sia quello
al principio fondamentale della sovranità popolare.
Tutti
sono invitati a partecipare
Questo il testo del volantino che verrà distribuito
Agli ordini delle banche
Il 28 maggio dell'anno scorso la banca americana Jp Morgan, una delle
maggiori realtà finanziarie mondiali, invece di guardare ai propri
misfatti, che hanno spinto perfino il governo americano a denunciarla
come responsabile della crisi, ha sentenziato in un suo documento
sulla situazione economica dell'Europa:
“Quando la crisi è iniziata era diffusa l’idea che questi
limiti intrinseci avessero natura prettamente economica (…) Ma col
tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di
natura politica. I sistemi politici dei paesi del
sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla
caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che
appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione
dell’area europea”
se non fosse del tutto chiaro, Jp Morgan aggiungeva:
“i sistemi politici della periferia meridionale sono stati
instaurati in seguito alla caduta di dittature,
e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le costituzioni
mostrano una forte influenza delle idee socialiste,
e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti
di sinistra dopo la sconfitta del fascismo”
Sarà un caso se da allora abbiamo assistito alla spettacolare ascesa
del nostro ultimo attore del teatro dei burattini (burattinaio o, più
modestamente, burattino?) che, con passo travolgente, ha raggiunto i
vertici della repubblica, e, insieme al suo complice, il pregiudicato
Berlusconi, sta spingendo al massimo per stravolgerne i connotati in
senso autoritario?
Del resto, pur senza essere un capitano coraggioso del mondo
imprenditoriale, anche Matteo promette bene, anche se per il momento
solo nel campo della giustizia amministrativa della Corte dei Conti:
nel 2011 è stato condannato dalla sezione della Toscana della Corte
dei Conti, ed il 24 settembre di quest'anno 2014 doveva tornare
davanti alla stessa corte per un'altra marachella (leggi nomine
arbitrarie di dirigenti pubblici costate cifre di non poco conto:
alla faccia dei costi della politica!). Ma Renzi era in America, ed i
giudici da parte loro si sono riservati di decidere in seguito.
Ma, anche lasciando perdere questo mini-conflitto di interessi anche
economici del nostro presidente del consiglio, quello che il suo
governo sta portando avanti è un vero e proprio attacco alle
fondamenta democratiche della Costituzione italiana. In attesa del
maxi-porcellum della legge elettorale e della truffa dell'abolizione
del Senato, il progetto complessivo del governo Renzi si sostanzia
esattamente nelle parole della Jp-Morgan di un anno fa: ridurre al
massimo possibile il tasso di democrazia, ove possibile abolendo del
tutto il voto popolare.
E, se non si riesce a far questo, costringere politicamente gli
italiani a disertare le urne, rendendo inutile il voto con gli
strumenti tecnici della legge elettorale che escluda dalla
rappresentanza la quota massima possibile di elettori, innanzitutto
mettendo soglie di sbarramento assurde.
Per il momento il governo ha cancellato “solo” l'articolo 48
della Costituzione:
“Sono elettori tutti i cittadini,
uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età”.
E per il momento
lo ha fatto
“solo” per le
province:
Oggi, domenica 12 ottobre 2014 i “membri della
casta politica” (sindaci, consiglieri comunale e provinciali), e
solo loro, andranno a votare per eleggere il
Presidente della Provincia di Brescia e i 16 componenti del Consiglio
Provinciale. Le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 8,00 alle
ore 20,00 nel Seggio costituito presso l’immobile di
proprietà provinciale, l'Auditorium “Balestrieri”, sito in
Brescia, via Balestrieri n. 6”.
Così
recita il decreto del presidente della provincia di Brescia Daniele
Molgora del 2 settembre 2014.
Non lo sapevi? E cosa pretendi, tu, semplice
cittadino: sei forse un presidente
della provincia in carica? Sei forse un consigliere provinciale in
carica? Sei forse un sindaco? Sei almeno un semplice consigliere di
un comune? Neanche di un comune piccolo piccolo? Allora che vuoi. Non
puoi votare, perché, al contrario di
quel che dice l'articolo 48, i semplici cittadini non possono votare.
Possono farlo solo i cittadini “titolati”.
E chi lo ha detto? È stata la cosiddetta “legge Delrio”, in vigore dall'otto aprile del 2014. un buon inizio per il “rottamatore” Matteo Renzi, degno erede democristiano dell'altrettanto democristianissimo “picconatore” Francesco Cossiga.
E chi lo ha detto? È stata la cosiddetta “legge Delrio”, in vigore dall'otto aprile del 2014. un buon inizio per il “rottamatore” Matteo Renzi, degno erede democristiano dell'altrettanto democristianissimo “picconatore” Francesco Cossiga.