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giovedì 28 maggio 2009

A chi è giovata la strage


PER NON DIMENTICARE Sì; MA COSA?


Un altro anniversario ed ancora la verità giudiziaria non arriva. Al contrario la verità politica è certa: strage fascista ma anche strage di stato. Lo stragismo, come risulta da numerosi processi, è stata una precisa strategia di quegli anni. Strategia gestita da apparati dello Stato, da una parte della DC, e che utilizzava i fascisti e la teoria degli opposti estremismi. Apparati non deviati, ma che deviavano con l'aiuto di Usa e Nato. L'obiettivo era fermare il grande movimento di democratizzazione dell'Italia fatto di studenti e operai che permeava impetuosamente l'intera società italiana. L'obbiettivo era fermare i comunisti.

È un caso che i lavoratori italiani hanno i salari fra i più bassi in Europa e la precarietà più alta quando, al tempo, rappresentavano il movimento operaio più forte e avanzato dell'occidente?!
Questa è la prima cosa che non si deve dimenticare.

La strategia della tensione ha cambiato il corso successivo degli eventi. Il piano di "Rinascita democratica" della P2 era dentro questa strategia e si proponeva di modificare in profondità la situazione italiana dall'interno: divisione sindacale, privatizzazioni, controllo dei media, più poteri agli esecutivi e meno alle istanze elettive (Parlamento e Consigli). L'obiettivo era il ritorno alla "democrazia liberale" dei ricchi, dei poteri forti, degli interessi corporativi.

È quello che è accaduto in questi anni e accade oggi.

Questa è la seconda cosa che non si deve dimenticare.

Non è forse Berlusconi, iscritto alla P2, il principale realizzatore del piano di Gelli?!
È un caso che due volte è stato al governo e per due volte ci sia stata la divisione sindacale?!
Sono un caso le leggi per salvare i potenti e che le istanze elettive contino sempre meno?
È un caso il continuo attacco al Parlamento? Attacchi fatti non certo per ridurre il numero dei parlamentari (come sarebbe giusto), ma per sviare l'attenzione dagli "affari personali", dalla condanna per corruzione, ma anche per aprire la strada al Presidenzialismo. Ancora Gelli!

Quello che non possiamo non vedere è che Berlusconi è un risultato di quelle stragi.
Quello che non dobbiamo dimenticare dunque è che la situazione attuale: i bassi salari, i bassi diritti, una democrazia in coma, l'inciviltà che dilaga è il frutto delle bombe di allora, a cominciare da quella di Brescia che colpì, non a caso, dei lavoratori in lotta e in una piazza.

Scarica il volantino in formato pdf

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